Capitolo 52

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AVVERTENZE: QUESTO CAPITOLO TRATTA ARGOMENTI CHE POTREBBERO TURBARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ. BUONA LETTURA :)

Crystal's Pov
Era arrivato il giorno del processo. Mi ritrovai davanti al tribunale con Lorin e Colin al mio fianco vestiti entrambi di tutto punto.

"Dobbiamo entrare" sentii la voce di mia zia alle mie spalle.

Non so come, ma ero riuscita a convincerla. Pochi giorni prima avevo chiamato Sebastian e gli avevo chiesto di dirmi quando mia zia si sarebbe fermata vicino al collegio e quando due giorni prima del processo Sebastian mi aveva mandato la posizione di dove si trovavano avevo colto la palla al balzo affrontandola.

La conversazione era durata circa un'ora. Avevo parlato per lo più solo io. Le avevo rivelato tutto, nonostante Lorin mi avesse detto che non era una buona idea, ma era l'ultima carta che potessi giocare per convincerla a supportarmi.

Ad aiutarmi e a mettere fine una volta per tutte a questa storia.

Mia madre non era d'accordo in tutto questo e mio padre se ne era sbattuto altamente, ma mia zia si era presa tutte le responsabilità di ciò che accadrà in seguito. Avevo sentito l'intera conversazione nascosta dietro al muro del suo appartamento a San Francisco che aveva comprato di recente.

Il preside mi aveva dato una settimana di libertà su richiesta di mia zia. Io avevo preso alcune delle mie cose e avevo salutato Abigail promettendole che le avrei messaggiato ogni giorno e le avessi fatto sapere di come fosse andata appena uscita dal tribunale.

Mi ero interrogata tante volte se fosse giusto che lo facessi, ma ogni volta che ci pensavo i volti di Nova e di tutte le ragazze che James Nelson aveva violentato rimanevano impresse nella mia mente. Ritornavo al giorno del funerale di mio nonno e rivivevo quei momenti di terrore.

Succedeva ogni volta. Era come un loop infinito.

"Entriamo" annunciai iniziando a salire le scale che portavano alla porta d'ingresso dell'edificio.

Colin e Lorin mi affiancarono mentre mia zia e il padre di Lorin restarono dietro di noi.

"Andrà bene" disse Colin mentre salivamo le lunghe scale che portavano in tribunale.

"Andrà bene" confermai cerando di autoconvincermi che i mille motivi per cui potrebbe andare male non esistessero.

"Non dovete preoccuparvi. Dovete dire solo la verità. Ve l'ho già spiegato, questo è il giudice che James non potrà mai corrompere" Lorin aprii la porta del tribunale facendoci passare per primi.

Poco dopo ci informò che la sentenza si sarebbe svolta al secondo piano così lo seguimmo nell'ascensore. Incrociai le braccia all'altezza della pancia e guardai le porte dell'ascensore aprirsi. Lasciai passare gli altri per primi e solo dopo aver preso un grande respiro uscii dall'ascensore.

"Ascoltami" Lorin si voltò verso di me e guardai Colin, mia zia e il padre di Lorin aprire la porta di legno ed entrare dentro una stanza.

"Andrà bene. Non devi preoccuparti. Nessuno di loro può farti del male. Qui è pieno di poliziotti e se si avvicinano di un solo passo loro li fermano" cercò di rassicurarmi.

"Promesso?" chiesi con voce bassa guardando nuovamente la porta in legno chiusa.

"Promesso" confermò prima di avvolgermi in un abbraccio.

Mi irrigidii e solo dopo qualche secondo ricambiai la stretta appoggiando la testa sulla sua spalla per poi chiudere gli occhi. In pochi secondi sentii le gambe tremare e il cuore accelerare, mentre una paura ingiustificata si impossessò di me.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now