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Lee's agency era il nome dell'azienda che Mark aveva costruito con le sue stesse mani.

Un'azienda realizzatasi mesi dopo il coma, una volta ripreso Mark mise la testa sul collo e iniziò a lavorarci sù.

Nella sua immaginazione ricordava che la madre non riuscisse a creare documenti, oggetti e attrazioni per portare avanti l'azienda ma lui... beh... lui ci riuscì.

Un leggero bussare sulla porta rimbombò nell'ampia stanza quasi vuota, c'era solo una scrivania di vetro al centro, un divano letto sul lato destro e un angolo caffè sul lato sinistro.

"Avanti."

"Capo, le ho portato il resoconto settimanale," il ragazzo lasciò i fogli sul tavolo, prima di andarsene Mark lo chiamò.

"Na Jaemin dov'è il mio segretario?" Chiese con tono freddo.

Mark cambiò moltissimo dopo il coma, non restò nemmeno in contatto con i suoi amici. Se mai li avesse incontrati di nuovo sarebbero tutti estranei.

"Capo, il signor Huang ha la febbre, oggi si è preso il giorno libero." Ingoiò la saliva, non sapeva perché ma l'aura arrogante e fredda che emetteva il suo capo l'aveva sempre spaventato.

"Perfetto, allora chi sarebbe il sostituto?" Si girò verso il ragazzo con un sorrisetto.

"Lee Jeno, capo." Si tirò le dita.

"Vuoi scappare da me, vero?"

Jaemin poteva giurare che stava iniziando a sudare per l'ansia forte che lo torturava dentro.

Scosse la testa, "no capo."

Mark sorrise, "allora da oggi sarai tu il mio segretario."

Jaemin si congelò sul posto, non sapeva se essere contento per la promozione o scappare. L'unico che riusciva a gestire Mark era Renjun, però ora era malato e Jeno si stava nascondendo.

Tuttavia non poteva far altro che accettare.

"A sua disposizione," si chinò.

"Mi piace questo tuo atteggiamento." Si accomodò sulla sedia con le gambe accavallate.

"Dimmi un po', Jaemin," lo fissò.
"Come siamo andati questa settimana?"

Il ragazzo ingoiò la saliva e prese aria, quella era una domanda facile, poteva rispondere.

"Benissimo capo, ci siamo superati questa settimana, va tutto a gonfie vele." Mark fece una risatina.

"Certo che va tutto a gonfie vele." Disse con tono arrogante, dopotutto era lui che si occupava di ogni cosa.

"Jaemin che ore sono?" Il ragazzo guardò l'orologio sul suo polso.
"Le otto signore, tra poco dobbiamo chiudere."

Mark annuì, "esatto, ora sei il mio segretario e anche il mio autista. Fammi vedere che svolgi per bene il tuo nuovo ruolo."

"A suoi ordini." Si chinò e uscì dalla stanza.

Ora era diventato anche lui importante, poteva dare ordini. Pensandoci non era cosi male.

"A tutti voi, sono il nuovo segretario, preparatevi per la chiusura." Ordinò a tutti i lavoratori, di ogni piano.

Successivamente prese la macchina e la portò davanti l'edificio.

Il capo uscì con tutta la sua bellezza, completo nero e capelli portati all'indietro, era perfetto anche dopo una lunghissima giornata.

Intanto Jeno stava chiudendo l'azienda, visto il modo in cui si era comportato. Mark ha deciso di punirlo affidandogli la chiusura.

"Capo, la porto a casa?" Chiese Jaemin.

Mark sembrò rifletterci su per qualche secondo.
In realtà non voleva tornare a casa.

"Jaemin, portami a casa tua."

"Eh?" Il ragazzo spalancò gli occhi scioccato.

Casa sua non era certo delle migliori.

Era un umile appartamento che condividevo con il suo coinquilino ma nulla di che. Perché voleva andare da lui invece di tornare a casa con la moglie?

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Allora cosa ne pensate? Ho aggiunto il resto dei drama questa volta e a quanto pare Jaemin ha un coinquilino, chi sarà mai?

-Hilary

Illuminato dalla luna - JohntenWhere stories live. Discover now