Movida

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WARNING E INFORMAZIONI

One shot. Etero.

Questo racconto è nato come esperimento e ho provato a renderlo più divertente mettendoci del piccante. Volevo creare una storia basata solo su un dialogo dove Ocram racconta una sua "avventura" a Daniele. 

Chi sono?

Ocram è l'arco nero con le sei lacrime sotto l'occhio sinistro, quello di colore e con gli occhi chiari.
Daniele è l'umano che è stato costretto a portarsi nel mondo del Diavolo per vicissitudini che leggerete prossimamente.
In questa scena convivono già da un po', ma fra i due non è ancora successo quasi nulla a livello romantico, tantomeno sessuale (cosa che Daniele fatica a digerire).

Hajar, giusto per chi non lo sapesse, è cattivo.

Bon, non vi anticipo nient'altro, a voi!

Victor


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Non ricordo a quale bicchiere fossi arrivato, non so nemmeno se sono mai riuscito davvero a ubriacarmi, ma, come ogni volta che uscivo la sera, avevo tanto bisogno di staccare che assecondai ogni piccolo segno di alienazione simulando una sorta di ubriachezza forzata. In quei momenti avevo un disperato bisogno di alleggerire la mente, di solito dopo aver dovuto seppellire qualcuno che speravo resistere. Ogni volta mi illudevo che gli umani originali fossero più forti e ogni volta mi affezionavo. Ho odiato il vostro mondo e la fatica che appoggia sulle spalle quando ti costringe a percepire la morte. C'era solo una cosa che riusciva davvero a farmi smettere di pensare, e ringrazio il cielo di essere piacente, perché non mi costava mai troppo trovarla, anzi, alle volte ci guadagnavo pure.

Il ragazzo dei cocktail mi aveva preso a cuore, o stava più facilmente perdendo una scommessa con qualcuno sull'ora del mio crollo, perché aveva iniziato con insistenza a cercare di distrarmi dal bere. Tuttavia lui sembrava ignorare quale fosse il mio bisogno in quel momento, e poteva solo continuare a riempirmi il bicchiere fino a che gli avrei fatto segno di farlo, finché non sarebbe successo qualcosa che me lo avrebbe impedito.

Una ragazza mi si avvicinò con movenze sinuose, fissandomi negli occhi. Mi aveva puntato appena era entrata nel locale, e gli sguardi che mi aveva dedicato per poi dissimulare con un ossessivo bisogno di mescolarsi ai fumi e alle luci psichedeliche si sprecavano. Non ricordo se l'avevo già vista altre sere o se avevo avuto occasione di conoscerne il sapore, ma avevo intuito che era una semplice turista, sia per l'abbigliamento sia per l'aria di leggerezza che le danzava attorno. Era decisamente bella: alta, formosa, carnagione ambrata, e sulle spalle ancora il tenue rossore dell'esposizione solare. Emanava calore profumato di sale e bagnoschiuma, brillava, mentre occhi e capelli erano neri come la notte.

La guardai e sorrisi, lei accennò un sì e alzò le labbra al centro della bocca in una smorfia divertita e intrigante. Aveva degli occhi grandi, docili, ma per niente indifesi. Decisi che me ne sarei innamorato, quella notte.

L'altra parteWhere stories live. Discover now