Ricordo futuro - X - Sotto la pelle (prima parte)

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Gavril si svegliò avvertendo un forte bruciore alla gola e alle narici

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Gavril si svegliò avvertendo un forte bruciore alla gola e alle narici. Il primo suo pensiero fu di un incendio, scattò velocemente in piedi e vide Cardo che muoveva delle braci nel camino con l'attizzatoio. Nella stanza, con le finestre e la canna fumaria sigillate, si era creata una sorta di camera a gas.
Anche se, il gracile passero si accorse dei movimenti bruschi e dell'agitazione di Gavril, non si scompose: continuò a osservare in silenzio quelle braci passare da un rosso vivido al nero mentre le muoveva, facendo volare la cenere nella stanza, coriandoli impalpabili.
Stava bruciando dei fogli e Gavril riconobbe la carta che usava il piccolo quando scriveva a Romeo.

«Cos'era?» gli chiese, affrettandosi a controllare l'orario: era ancora troppo presto per poter aprire gli scuri, e gettare acqua sul fuoco avrebbe peggiorato la situazione.
Cardo non rispose, ma mosse più veloce le braci, come se temesse che Gavril lo avrebbe fermato.
L'arco ringhiò e prese due canovacci da un cassetto della cucina, uno lo portò alla propria bocca e l'altro lo mise davanti al viso di Cardo, sperando quantomeno di limitare i danni da gas tossici, appena possibile avrebbero dato aria.

«Fra poco partiamo, è un viaggio lungo e non avremo modo di fermarci a mangiare; mi dai una mano a preparare qualcosa?»
Questa volta sembrò averlo ascoltato: Cardo accennò un colpetto d'assenso col viso, sostituì la sua mano a quella dell'arco che premeva il cotone sulle sue labbra e si alzò per andare in cucina.

«Fra poco partiamo, è un viaggio lungo e non avremo modo di fermarci a mangiare; mi dai una mano a preparare qualcosa?»Questa volta sembrò averlo ascoltato: Cardo accennò un colpetto d'assenso col viso, sostituì la sua mano a quella dell'arco che ...

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Prepararono giusto qualche panino e fecero scorta di acqua.
Uscirono a piedi dal Bosco.
Cardo aveva guardato ripetutamente il cielo, lungo tutto il tragitto. Si chiedeva se sarebbe stato in grado di volare con l'ala in quelle condizioni: ormai, nella parte della piega, si vedeva la pelle sottile e bianca che rivestiva le ossa, c'erano delle ferite causate dai traumi che si era inflitto strappando le penne e le piume cadevano a terra ogni volta che provava a muoverla.
Cosa avrebbe pensato Romeo vedendolo così? Era brutto.

Quando arrivarono all'edificio da dove gli archi gestivano quel settore del Bosco, Cardo ebbe la seconda tentazione di cancellarsi dall'esistenza.
Mentre Gavril caricava l'auto cercò di allontanarsi da lui senza che se ne accorgesse e, quando si ritenne abbastanza sicuro di poter scappare, spiccò il volo verso nord e il mare.

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