𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓭𝓸𝓭𝓲𝓬𝓲.

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In pochi minuti Jimin, seduto al tavolo, vide Jungkook raggiungerlo e accomodarsi di fronte a lui

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In pochi minuti Jimin, seduto al tavolo, vide Jungkook raggiungerlo e accomodarsi di fronte a lui.

«Sei venuto! Mi fa molto piacere che tu abbia accettato il mio invito.» il grigio Pronunciò quelle parole con un sorriso a trentadue denti. Jungkook si prese un po' di tempo ad osservarlo; non riusciva realmente a comprendere dove terminasse la bellezza di quell'omega, era sempre impeccabile nel vestire e quei capelli grigi sempre così ordinati. Jimin era la persona più bella sulla quale i suoi occhi si posavano, ovviamente dopo Taehyung.

«Non amo cenare in luoghi pubblici ma son venuto. Devo ringraziarti, Jimin, mi sei stato di grande aiuto.»

«Ah ma va'! Sei il compagno di Taehyung, e io stravedo per Taehyung.» il tono di voce cambiò, una nota malinconica venne a formarsi. «prima, forse, qualcosa in più.»

«Non capisco...»

«Non ti ho chiamato qui per annoiarti con queste cose, Jungkook. Ormai la mia vita è cambiata, sono entrate nuove persone come Yoon...ho chiesto la tua presenza a cena perché ti stimo molto e voglio brindare al tuo nuovo lavoro!» l'omega gli sorrise.

«Oh beh...vedo che le notizie si diffondono rapidamente.» Era stato sicuramente Taehyung a parlarne con Jimin, un pizzico di fastidio s'impadronì del biondo. Sapeva dell'amicizia che intercorreva tra l'alpha e l'omega ma di certo non si aspettava che fossero così legati, il suo compagno non gliel'aveva mai fatto presente.

«Taehyung mi ha raccontato ieri stesso ogni cosa! Pare che tu sia stato eccezionale, questo aggettivo potrebbe addirittura sminuirti!»

«Così mi metti in imbarazzo, Jimin. Ti ringrazio tanto.» fece un piccolo inchino, fin troppo formale.

«Ma quale imbarazzo! Io e te dobbiamo diventare migliori amici, Jungkook! I nostri cuccioli devono giocare insieme.»

«Sicuro...» sussurrò Jungkook, per poi riprendere con una nuova domanda.
«Jimin, posso chiederti una cosa...mera curiosità.»

«Ma certo, puoi chiedere anche due cose, figurati.»

«Cosa ti ha spinto a diventare un attivista in questa società così chiusa? Non riesco realmente a comprendere come tu possa lottare in questo modo così arduo se ti chiudono spesso le porte in faccia...»

Inutile girarsi intorno. Jungkook non aveva avuto peli sulla lingua, non mostrava insicurezza nel domandare il perché Jimin affrontasse una causa persa, ormai, da anni. Il grigio lo osservò per un po', dei piccoli sospiri uscirono dalle sue labbra carnose, poi prese parola.

«Perché non è corretto vivere in questo modo. Noi omega non abbiamo diritti in questa società. Possono licenziarci, sfruttarci, possono abusare di noi e nessuno muoverebbe un dito! Ci sono passato, Jungkook, è da quell'oribile periodo che lotto affinché persone come noi conduncano una vita giusta, una vita che sia degna di esser definita tale.»

My Safety-ₜₐₑₖₒₒₖDove le storie prendono vita. Scoprilo ora