𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝓿𝓮𝓷𝓽𝓾𝓷𝓸.

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Per quanto Taehyung avesse desiderato mantenere la parola data riguardo al riportare Siwoo a casa, non poté affatto farlo

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Per quanto Taehyung avesse desiderato mantenere la parola data riguardo al riportare Siwoo a casa, non poté affatto farlo.

Questa sua ardua decisione era dettata meramente dal comportamento di Jungkook.

Strano, freddo, distaccato...Jungkook pareva esser tornato quello di una volta. Così chiuso in sé stesso che neanche più Taehyung riusciva ben a comprendere il suo stato d'animo.

Saltava ogni pasto, dava poca considerazione alla sua salute. Pareva che le parole pronunciate precedentemente da lui stesso fossero alcune delle più pure bugie, false promesse...

L'omega era perennemente nella camera della cucciola, non la lasciava neanche un secondo, per nulla.

Il mondo sarebbe potuto cascare e Jungkook l'avrebbe fermamente osservato dalla piccola finestra.

Se qualcuno osava, soltanto, provare ad entrare lì dentro egli diveniva una furia.

L'emblema della rabbia, altamente suscettibile ad ogni parola, ad ogni frase.

«Non dovresti permettergli di trascorrere tutto quel tempo rinchiuso lì dentro. Gli fa del male, se ne fa da solo.» Jimin diede voce ai suoi pensieri. Era così stranito dal comportamento di Jungkook, credeva che dopo aver parlato con lui le cose sarebbero, quantomeno, migliorate ed invece...

«Non voglio che se la prenda costantemente con me. Odia quando provo a tenerlo lontano da lì.» Taehyung era demoralizzato, il suo viso segnato dalla mera stanchezza. «ormai non riesco più a comprenderlo, percepisco attorno a lui un'aurea così tetra, un pungente profumo che ha annebbiato quello dell'iris.»

«Mi dispiace, Tae...»

«Stai tranquillo, Chim. Più che altro, come va con Yoongi?» desiderava cambiare discorso, parlare d'altro.

Anelava scordar il dolore che provava per la mancanza del suo omega.

Jungkook era così distante. Vicino, ma distante...

«Mi telefona spesso in r-realtà...» il grigio calò lo sguardo, giocherellando con le dita.

«Tu non gli rispondi, vero?»

«È che...ho paura. Ho paura che possa chiedermi di abortire, ho paura che sul serio non voglia questo piccolino.» passò il palmo sul ventre. Aspettava da poco quel cucciolo, eppure già lo amava più d'ogni altra cosa.

«E se in realtà volesse dirti che è pronto ad avere un bambino? Se in realtà voglia prender parte alla sua vita? Non puoi ignorarlo per sempre, Jimin.» Taehyung provò a farlo ragionare. Prima o poi avrebbe dovuto parlare con Yoongi.

My Safety-ₜₐₑₖₒₒₖWhere stories live. Discover now