La verità del Re

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Visenya accarezzò distrattamente un lembo del foglio in pergamena mentre i suoi occhi scorrevano lungo la pagina. Draghi , serpenti marini e viverne: storia innaturale di septon Barth era il suo libro preferito da quando le era stato regalato per il suo tredicesimo compleanno da Maestro Orwyle.

Sua madre la considerava una lettura raccapricciante e inappropriata, invece Maestro Mellos , il predecessore di Orwyle, lo aveva giudicato un libro provocatorio e pieno di sciocchezze e si era sempre assicurato che non finisse mai nelle mani della principessa.

Visenya aveva sempre desiderato viaggiare in lungo e in largo , ma prima della sua permanenza a Driftmark non ne aveva mai parlato con nessuno che non fosse Aegon o, di tanto in tanto, Helaena.

Al suo ritorno, influenzata da Daena che era cresciuta ascoltando i racconti degli straordinari viaggi di suo zio Corlys, aveva cominciato ad esporre i suoi progetti a chiunque fosse disposto ad ascoltarla facendo sorridere i Lord e aggrottare le sopracciglia alle Lady della corte.

Fu quando la sentì affermare tranquillamente che un giorno avrebbe visitato le rovine di Valyria sfidando la maledizione che gravava su quella terra che Orwyle le diede quel libro. Mise subito in chiaro che non si trattava di un semplice regalo , ma di un monito.

Tra quelle pagine ,infatti, veniva narrata la terribile storia di Aerea Targaryen. Al Maestro non erano sfuggite le somiglianze tra Visenya e la sua antenata e aveva sperato che il dettagliato resoconto di Barth sulle condizioni in cui versava la principessa dopo essere stata a Valyria la distogliessero dai suoi folli piani.

Purtroppo invece di disgustarla e spaventarla la sorte di Aerea e le teorie di septon Barth riguardo cosa si nascondesse tra quelle antiche rovine avevano reso la principessa determinata a scoprirlo da sé.

La Visenya tredicenne era certa che non avrebbe fatto la stessa fine della sua lontana cugina. Lei era più sveglia e aveva il pieno controllo di Vhagar, mentre Aerea era stata una ragazzina spaventata in balia di Balerion.

La Visenya del presente avrebbe avuto da ridire su entrambe le cose.

Sentì bussare alla porta del suo salottino, poi il battente scivolò di lato rivelando Sir Criston Cole.
- sua grazia è venuto a farti visita, principessa- annunciò facendosi da parte per permettere a Aegon di varcare la soglia dei suoi appartamenti.

La ragazza lanciò ai due una breve occhiata per poi tornare a concentrarsi sul libro.
- puoi andare, Sir-
Criston Cole fece come gli era stato ordinato e presto i gemelli si ritrovarono da soli.

Visto che sua sorella non accennava a interrompere la sua lettura Aegon si schiarì la voce.
Ancora nessuna reazione, la odiava quando faceva così.
- sei andata al tempio- constatò.
Lei annuì guardandolo di sottecchi.
- avresti potuto passarci più tempo- continuò lui- hai molto per cui pregare-

Le dita della principessa si contrassero sulla copertina di cuoio. Era vero, si era recata nel sept con ľ intenzione di implorare gli Dei di risparmiare la sua famiglia dalla guerra incombente. Non aveva osato chiedere perdono per sé stessa, sapeva bene che i Sette l'avevano rinnegata. Dopo ciò che aveva fatto ľ unico di loro disposto a darle qualcosa era lo Sconosciuto e lei non era così impaziente di ricevere il suo bacio.

Una volta lì, però, nessuna preghiera aveva lasciato le sue labbra. Si era ritrovata incapace di sostenere lo sguardo di pietra delle sette statue delle divinità.
"Austero e forte è il volto del Padre, lui siede e il giusto dall'ingiusto giudica" così recitava la Canzone dei Sette e il Padre la giudicava eccome, con la sua stupida bilancia in una mano e i suoi occhi accusatori puntati su di lei.

Dopo quella sgradevole esperienza Visenya aveva deciso che non avrebbe mai più messo piede nel tempio della Fortezza Rossa né in qualsiasi altro sept dei Sette Regni.

E i draghi danzarono | house of the dragonWhere stories live. Discover now