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ammettere che mi mancava ad alta voce era disonorare la mia famiglia,ma non potevo ancora mentire a me stesso

non si fece vedere per 4 giorni in giro, così la andai a cercare,entrai nella sua cella e ordinai a Lino di chiuderla,erano tutti giù eravamo solo io e lei .

mi misi accanto a lei nel letto e una vocina assonnata mi chiese strofinandosi gli occhi

«che ci fai qui»

«mi credi se ti dico che mi manchi»

«ciro non mi va di scherzare, ne di essere presa per il culo,non mi sento bene »

mi alzai dal letto e levai la maglia,la feci alzare e appoggiare sul mio petto,lei cedette e mi abbracciò

«non è stato facile, lasciarti andare »

«ah si?»

«si»

«ricci?»

«di salvo»

«che ti prende »

«niente sono ancora innamorato di te,e non ho mai smesso di esserlo »

lei si zittì, io ne approfittai per baciarle la testa e con la mano scendere sul suo seno

«non possiamo »

«non mi interessa ,io ti amo»

si alzò con sguardo corrucciato

«che stai combinando »

«è così difficile credere che io provi qualcosa per te»

«si,perché non ti sei fatto scrupoli a lasciarmi sola,quando avevo bisogno di te»

«baciami»

le vidi fare un segno di dissenso con la testa, allora mi alzai e mi misi sopra di lei

le levai la maglia e le baciai il petto,tentai di scendere ma me lo proibì

«che devi fare ciro»

«filippo ne ha combinata una grossa»

«cosa»

«dentro la sua macchina avevo fatto mettere della droga,lui mi ha venduto.»

si mise sopra di me

«non fare cazzate»

«voglio un futuro con te,voglio dei bambini con te»

«una di salvo e un ricci insieme?ci esiliano dalle famiglie»

«non mi interessa »

«non ti credo,non più » disse alzandosi

sentì lino bussare

«che c'è lino »

«la direttrice »

«e ja virimm che vol punto e virgola»

la sentì ridere ma evitai di dirglielo

«scendiamo insieme»

«no» lei camminò avanti a me,ma eravamo pur sempre vicini,quindi quando ci unimmo agli altri tutti ci guardarono con sguardo sconvolto

Agnese

«ho vinto ve?»

«scemo,smettila»

quando la direttrice finì di parlare era l'ora di andare a mensa. Avendo l'orario separato ne approfittai per farmi una doccia quando però uscì dal bagno senti delle urla provenire dalla mensa,infilai le scarpe e mi affacciai alla finestra

vedemmo entrare diverse pattuglie di polizia, vidi Ciro prendere lino e minacciarlo con un coltello,li scappai dalle braccia di nunzia e scesi,voleva Filippo. lo seguì lo vidi entrare nello sgabuzzino.

entrai cauta,e vidi Ciro e Filippo parlare,ma Carmine si mise in mezzo dicendo

«cu me te l'aggia pija»

«song stat ij»

«c sta ricenn»

«è stata una vendetta l'ho fatto per mia sorella.»

vidi Filippo prendergli uno scalpello e dirigersi verso Ciro

«ciro!» lui si girò verso me,e io arrivai in tempo per fargli da scudo

«no no no no» disse Filippo

«nono agnese,non così,ei guardami»

«agnese»

«prenditi cura di nina e futura pecche t'accir» dissi

lui rideva e piangeva allo stesso tempo,nel frattempo entrò il comandante

«oddio»

«un'ambulanza ora!»

«comandante,dica a don Salvatore che mi sono sacrificata per salvare Ciro,questo è amore. e che certe volte queste fottute regole non valgono»

«nono agnese non ti addormentare per favore»alzò lo sguardo su Filippo

«che cazzo hai fatto?»

«io-»

«io ti ammazzo bastardo»

«svegliati Agnese,glielo dirai tu a don salvatore» disse il comandante

«ti amo ciro» sussurrai ma nessuno lo aveva capito,perché ormai avevo chiuso gli occhi.

sentì il comandante prendermi in braccio,l'ambulanza era arrivata.

Ciro

«mi ha salvato la vita a me, che l'ho abbandonata per tutto questo tempo»

«agnese è così,morirebbe pur di non fare vedere le persone a cui tiene soffrire»

«lui si,a quanto pare»

«se non si risveglia Chiattì, si n'omm mort»

il comandante richiamò tutti in cortile sia ragazzi che ragazze,noi eravamo in disparte ancora scioccati e scossi

«questa vita non porta a nulla,lo volete capire o no»

«qua ci sta nu guagliona comm a voj,che tiene la vostra età»

«chi è » disse Edoardo

«chi è mo volete sapere chi è? va bene beppe»

«no!»

sentì urlare a Edoardo

io e Carmine ci alzammo e andammo da lei,già Edoardo era uscito e si era messo accanto a lei

«svegliati,ti prego»

disse in preda alle lacrime

«siamo qui,siamo ritornati. il sogno che volevi tu» disse Carmine aumentando lacrime sul mio volto

«ti amo»

«una perdente in meno»

«parla ancora male di lei,e non so cosa succede»

«e che fai?»

«smettila  viola»

«carmine va con lei»

salirono sull'ambulanza e andarono.

non ti libererai così facilmente di me. || Ciro ricci Where stories live. Discover now