5. Salvataggio

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Mangiando un fragrante  panino, rubato da una bancarella, Giory si riposava ai piedi di un albero.
Il fresco che le sue fronde gli regalava era piacevole, ma non abbastanza da far calmare ciò che sentiva nel petto.
Quel dolore non accennava ad affievolirsi e lo innervosiva, non riusciva a concentrarsi.

Per qualche momento era stato tentato a rimanere ma poi si ricordò che lui faceva solo male alle persone e la decisione di stare da solo, presa tanto tempo fa, era quella giusta.

Perso in questi pensieri e distratto dal dolore, non si accorse di quelle due guardie dietro di lui.
Con un colpo di mazza sulla testa lo tramortirono e caricato in spalla, se lo portarono via, imboccando una viuzza di campagna.

Lucas, con i tre ragazzi  sistemati dietro al carretto, trainato da un asino, conduceva in direzione della città.
Quando uscirono dalla casa di Igor, i tre poterono vedere dove si trovavano.
La casa sorgeva al centro di un vasto prato ben curato, adorno di fiori colorati , alberi da frutto e circondata dal bosco.
Un piacevole silenzio regnava tutto intorno, rotto soltanto dai rumori dolci della natura: il cinguettio degli uccelli, il soffio del vento, lo scricchiolio di un ramo, il gorgogliare lontano dell’acqua.

Conoscevano bene quel bosco, meta preferita di ognuno per escursioni solitarie, ma quella radura con la casa non l’avevano mai vista, celata ai loro occhi, ora lo sapevano, dalla magia di protezione di Tori.

Con i sensi all’erta, raggiunsero la città silenziosa e con poca gente.
Lucas andò dritto all’Ospedaletto e parlando con un uomo in disparte, ottenne ciò per cui era andato: assi di legno, paglia e coperte.
Con l’aiuto dei ragazzi caricò ogni cosa sul carretto.
Saliti tutti a bordo, con Lucas al comando, si apprestarono a tornare a casa.
“Non lo sentite?” chiese Lucas agli altri, riferendosi a Giory.
Fecero segno di no col capo.

Prima di dirigersi nel bosco, si avviarono verso una stradina in direzione di una piccola casetta; Lucas doveva controllare come stesse la famiglia che vi abitava e consegnare una medicina.
Mentre compiva il suo dovere, i ragazzi ne approfittarono per cercare di sentire la presenza di Giory.
“Venite qui!” disse all’improvviso Isi, rivolta verso una lunga e stretta viuzza di campagna.
I ragazzi le furono subito vicino.
“È molto debole, ma è lui” confermò Oscar.

Lucas uscì di casa proprio in quel momento e li vide correre via “Ragazzi dove andate?” urlò nella loro direzione
“Ci vediamo a casa Lucas” urlò di rimando Ren, camminando all’indietro per poterlo guardare.
Poi si voltò e corse dietro a Oscar e Isi.
Presto però dovettero camminare molto piano poiché il buio e la strada piena di buche e ostacoli gli impedivano di andare a passo spedito, figurarsi correre.

Ogni passo in più verso quella direzione, sentivano Giory sempre più forte.

Quando Giory aveva ripreso conoscenza, si era ritrovato appeso ad un ramo basso di un albero, dentro una specie di rete da pesca dorata.
Poco sotto di lui, due mostri, due Demoni, seduti davanti ad un fuoco acceso parlavano con un altro essere.
Quest’ultimo era in piedi e Giory poté vederlo bene, alla luce del fuoco.

Indossava solo un paio di corti pantaloncini e il suo corpo era per metà bianco e per metà nero. Aveva una lunga coda rossa, come le orecchie feline  e la parte superiore dei capelli, altrimenti neri. I suoi occhi erano anch’ essi rossi. Poggiava il suo peso su una lunga arma, sembrava un coltello gigante.

Mentre lo osservava, sentì debolmente che gli altri erano vicini. Gli scappò un sorriso.

“Non possiamo sapere se sia lui quello giusto” stava dicendo quell’essere “Ha detto che ce n’erano quattro. Se glielo portiamo e non è lui saremo nei guai”.
Evidentemente quel Demone che era fuggita dopo quell’ aggressione della mattina, aveva raccontato di loro.
“E che facciamo allora?” chiese uno
“Troviamo anche gli altri e poi vediamo chi è quello giusto” rispose.

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasWhere stories live. Discover now