23. I suonatori

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Thian e Lenia, arrivarono a Milce con il loro piccolo gruppo, nel pomeriggio.
Il Paese, silenzioso e immobile, era un disastro: alcune case erano distrutte completamente, altre a metà resistevano, pericolanti. La piccola piazza con al centro una fontana decorativa, anch’essa distrutta, riversava le ultime gocce d’ acqua sulla strada.

Alcune persone vagavano per le vie, senza posa, gli occhi spalancati, magri e trasandati: le vittime di Thorell.
Con il suo veleno le faceva impazzire di dolore; un dolore continuo che li teneva in disagio tutto il corpo.
Ma ciò non era niente al male principale ossia una profonda malinconia che assaliva l’anima e che faceva sembrare tutto oscuro ai loro occhi; il pensiero della morte che prostrava il cuore.

Dei brutti Demoni alti e grossi con le loro armi si pararono davanti al gruppo appena arrivato, ghignando.
Preparati a ciò che dovevano affrontare, essi si lanciarono all’attacco con coraggio e ferocia, consapevoli dell’inferiorità numerica e fisica ma decisi nel loro obiettivo.

Presto anche altri abitanti, che non erano stati avvelenati, uscirono di casa a dare una mano.

Richiamata da quel caos, fece il suo ingresso anche Thorell: la pelle abbronzata, i lunghi capelli neri, ondulati e disordinati, lo sguardo folle, i piedi nudi e sporchi.
Ridendo divertita per quelle nuove vittime, iniziò a far ruotare il suo lungo fazzoletto rosso per ipotizzare ognuno di loro e poter poi con tutta calma infliggere il suo morso velenoso e ridurli alla pazzia.

Ridendo divertita per quelle nuove vittime, iniziò a far ruotare il suo lungo fazzoletto rosso per ipotizzare ognuno di loro e poter poi con tutta calma infliggere il suo morso velenoso e ridurli alla pazzia

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I gemelli, così come concordato in anticipo, erano sgattaiolati furtivamente a cercare un luogo adatto in cui dare inizio al loro spettacolo, mentre gli altri distraevano i Demoni e Thorell.

Tirarono fuori i loro strumenti carichi di magia
dalle loro sacche e saliti su di un enorme masso situato ai margini della campagna, si scambiarono uno sguardo d’intesa e iniziarono a suonare.

Thian suonava il violino, Lenia il tamburello.

Le note magiche dal ritmo forsennato e vivace si propagarono tutto intorno e da subito iniziarono a fare il loro effetto

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Le note magiche dal ritmo forsennato e vivace si propagarono tutto intorno e da subito iniziarono a fare il loro effetto.

Anche i Demoni minori ne furono colpiti e, infastiditi da quelle note, si chiusero le orecchie.
Distratti e indeboliti iniziarono a perire sotto i fendenti della gente del popolo.

Chi era stato colpito dal veleno, sentì quel ritmo entrargli dentro e la luce, la speranza e la felicità tornavano lentamente ad occupare la loro mente e il loro cuore.
Presto avrebbero vomitato fuori ogni traccia di veleno.

Thorell, spaventata e incredula, iniziò a dimenarsi e a contorcersi.
E continuò a farlo per tutta la notte.
Il suo stesso veleno che implodeva dentro di lei.

Mentre l’alba rischiarava il cielo, Thorell urlò il suo dolore e nell’attimo esatto in cui il sole del nuovo giorno faceva capolino sopra l’orizzonte, il suo corpo non si mosse più.

Thian e Lenia continuarono a suonare ancora, a terminare quella loro musica inventata con le dita che dolevano e sanguinavano e con intorno i componenti del loro gruppo e gli abitanti del paese che, sconfitti i Demoni, li avevano raggiunti e, feriti e stanchi ma orgogliosi della vittoria, iniziarono a intonare una vecchia canzone popolare che parlava di rinascita, amore, pace e felicità.

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 Lenia e Thian

 Lenia e Thian

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🗒 Nota: Qui ci volevo mandare Isi e Ren con un altro tipo di Demone.
Poi ho cambiato tutto.

Thorell è ispirata alla storia del Tarantismo; Thian e Lenia a due amici, fratello e sorella, che suonano e cantano molto bene.

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora