18. Jinn

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Mentre Ren si beava delle bellezze della Grotta, fuori gli amici chiacchieravano e cercavano di ingannare il tempo.

“Il sole sta tramontando, ormai Ren dovrebbe essere prossimo al ritorno” disse Isi, sbadigliando e stiracchiandosi.
“Hai ragione Isi. Penso proprio che uscirà presto di lì” disse una voce sconosciuta.

I ragazzi si voltarono allarmati verso quella voce e si trovarono davanti ad un Demone spaventoso.
Subito in posizione d’attacco, i tre ragazzi coprirono Lita dietro di loro.

“State calmi. Non voglio combattere con voi. Rischierei di uccidervi e non posso. Ve lo ha spiegato la vostra amica Tori, no?” disse, sedendosi su una roccia
“Mi ero stufato di stare nascosto. Aspettiamo insieme il nostro Ren” accavallò le gambe.

I ragazzi non riconobbero quel Demone. Nel Grimorio non c’era il suo disegno, ne erano certi: un Demone di quell’aspetto non si dimentica.

Un viso ovale dalla pelle rossastra, accoglieva due occhi allungati dallo sfondo giallo e dalla pupilla rossa; le orecchie a punta verso l’alto e sulla testa due paia di corna lunghe che terminavano a uncino, rivolte verso l’interno. Erano rosse con sfumature gialle così come i capelli che erano molto lunghi.
Il corpo muscoloso e possente; le mani come artigli che avevano l’aria di essere letali.
La bocca larga e rossa come il sangue, i denti appuntiti.

 
“Chi sei?”
“Mio caro Giory, io sono Jinn. Il figlio di Zhuma. Sono la sua creazione migliore” si presentò aprendo le braccia, lasciandoli increduli.

“Eri tu che ci spiavi?” chiese Isi
“Si, esatto. Ma non sareste mai riusciti a vedermi, so mimetizzarmi molto bene” disse, muovendo una lunga e grossa coda verde che notarono solo in quel momento.

“Spero davvero che Ren esca di lì con la Pietra, sapete? Sono convinto che quello Stregone l’abbia nascosta in una delle Grotte, ma visto che solo voi avete accesso alla loro magia, abbiamo fatto scappare il Cavaliere. Come previsto ha incontrato il vostro amico Lucas e vi ha messo al corrente che eravamo alla ricerca della Pietra. Presto conquisteremo tutta Terra D'Otran. Per cominciare"  li informò, tranquillo.

I ragazzi erano senza parole.
Sapeva molte cose di loro.
Sempre in posizione di attacco, non lo perdevano d’occhio.

Jinn si alzò e si stiracchiò.
Quel movimento agitò i ragazzi e Oscar reagì per primo.
Muovendo le mani dal basso verso l’alto, creò una barriera, un muro di pietra.
Il Demone rise e tirando un pugno mandò tutto in frantumi “Non farmi arrabbiare Oscar” disse, guardandolo torvo.
“Non ti daremo mai la Pietra” gli rispose lui

“Mi hai stufato” decretò Jinn, inclinando il capo a destra.
In un lampo fu al fianco di Lita.
Oscar la tirò a sé per un braccio e il Demone piegando in avanti la testa fece uscire del fumo viola dalle sue corna, dritto in faccia ai due ragazzi che si accasciarono a terra, svenuti.
“No!” urlò Giory
“Ora vi sfido a risvegliarli” ghignò perfido
“Che  cosa  gli hai fatto?” disse Isi.

Ren giunse in quel momento.

“Bene, ecco il nostro Ren. Consegnami la Pietra, coraggio” disse Jinn tendendo la mano, sorridendo maligno.

Giory gli lanciò addosso le sue fiamme e Isi gli diede subito man forte con il suo Vento, cosicché il Demone si ritrovò avvolto in un tornado di fuoco.
Ma quello  se la rideva e con un gesto pigro della mano, spazzò via Vento e Fuoco.
“Con me i vostri trucchetti non funzionano” disse.
Muovendosi ad una velocità mai vista, si parò davanti ad Isi e la afferrò per il collo, alzandola da terra.
“Dammi la Pietra” ordinò a Ren, guardandolo folle “Non posso ucciderla, ma posso farla soffrire immensamente” disse, passandosi la lunga lingua sulle labbra.
“Non ho nessuna Pietra!” urlò subito Ren
“Non mentirmi! Era l’ultima Grotta” disse, rabbioso
“Non c’era!” disse Ren e mostrò le mani vuote e si rivoltò le tasche a dimostrare che non aveva nulla.

Il Demone, con la mano libera, spedì contro Ren una specie di nuvola rossa dalle sembianze animalesche.
Quella cosa gli entrò dentro la testa , frugando nei suoi pensieri per scoprire la verità.
Il dolore era insopportabile.

Giory a denti stretti, sentendo il loro dolore, non dapeva come agire.
 
Raggiunto l’intento, quella cosa uscì da lui e Ren cadde a terra.
“Non è possibile! Dove ha nascosto quella dannata Pietra?” disse Jinn a se stesso, furioso.

Anche se era stremato da quella incursione violenta nei suoi pensieri e soprattutto dopo la permanenza nella Grotta, Ren si sforzò di reagire.
Afferrò uno dei suoi pugnali e lo lanciò verso il Demone centrando il suo petto.
Quello urlò e lasciò andare Isi, che cadde in ginocchio tossendo e tenendosi il collo.
Di nuovo Giory gli lanciò una sfera di  fuoco che il Demone scacciò facilmente come aveva fatto prima e poi imprecando, sparì in una voluta di fumo rosso.
Il pugnale di Ren cadde a terra tintinnando.

Ren corse dagli amici “State bene?” chiese ansioso, aiutando Isi ad alzarsi.
Lei fece segno con il pollice in su, tossendo ancora.

I tre si  avvicinarono a Oscar e Lita.
“Gli ha addormentati” spiegò Giory a Ren.
Provarono a svegliarli ma ogni tentativo fu inutile.
“Probabilmente ci vorrà del tempo prima che si sveglino o forse hanno bisogno di qualche pozione” disse Isi, la voce debole.
“Ma non possiamo rimanere qui e aspettare che si sveglino. Dobbiamo tornare a casa subito” disse Ren.
“Si, sono d’accordo” disse Giory
“Ma tu ce la fai Ren? Sarai molto stanco” disse Isi
“Si, tranquilla. Guarda, è rimasta un po’ di quella bevanda energetica di Lita” disse e bevve tutto il contenuto “Basterà. Dai muoviamoci” gli incitò.

Isi raccolse tutte le loro cose e si fece carico dello zaino di Lita e delle sacche, mentre Ren aiutò Giory a caricarsi Oscar sulle spalle.
Isi aiutò poi Ren a fare lo stesso con Lita.

“Ma chi era quel Demone? Non ricordo di averlo visto nel Grimorio” chiese Ren, mentre camminavano piano sul sentiero di campagna.
Isi in testa, reggeva due torce per fare luce “Infatti nel libro non c’è. Sì è presentato come Jinn, il figlio di Zhuma” rispose
“Cosa?” Ren era sgomento.
“Era lui che ci spiava. Lo ha fatto per tutto il tempo” continuò la ragazza, sistemandosi meglio una sacca sulla spalla.

I due raccontarono a Ren quello che era accaduto in sua assenza.
“È davvero molto forte e ha diversi poteri” concluse Giory.

Si fermarono a riprendere fiato solo pochi minuti e poi di nuovo Giory si caricò sulle spalle Oscar, invece Isi e Ren fecero cambio: il ragazzo era davvero troppo esausto.
Camminavano piano, in silenzio, circondati dalla natura incontaminata e bellissima.
Gli ulivi forti, contorti e sempre verdi li accompagnavano in quella traversata di ritorno; le belle foglie ormai secche e morte delle alte querce, scricchiolavano sotto i loro piedi, che si trascinavano stanchi e doloranti nelle scarpe sporche di terra.
Un gufo, tubava nel silenzio della sera sempre più fredda e scura.

Ren in testa con i bagagli e una torcia per mano, proseguirono attenti e vigili e preoccupati per Oscar e Lita che ancora dormivano.
Si concessero un’ultima fermata e poi finalmente, mentre il cielo diventava bianco e luminoso annunciando un nuovo giorno, arrivarono sul sentiero che li avrebbe condotti nel bosco, nella radura, a casa.

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Ecco Jinn fatto da me

(Non so perché quando lo pubblico si gira

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(Non so perché quando lo pubblico si gira. Non so rimediare, scusate)

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz