27. Abracadabra

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I quattro ragazzi con Lita, Lucas e Tori e  il piccolo gruppo di volontari, uscirono dalla locanda per primi.
Lasciarono Tori all’Ospedaletto e poi andarono incontro ai Demoni.
Nel mentre, gli altri gruppi si dirigevano furtivi fuori dalla Città.

Giory afferrò Lita, visto che era l’unico che poteva combattere con una sola mano e, insieme ai compagni si buttò nella mischia.
Colpendo Demoni e schivando colpi, si facevano strada verso palazzo Papalis.
Determinati e arrabbiati, volevano riprendersi i poteri quanto prima.

Giunti nei pressi del palazzo, si guardarono, complici, e si separarono come deciso in precedenza.

“JINN!” urlò Oscar “Esci a combattere, codardo”.
Girando su se stesso, solo, difronte al palazzo, lanciava frecce con precisione, abbattendo un Demone dopo l’altro.
“JINN” urlò di nuovo con tutto il fiato.

E lui apparve, all’improvviso davanti a lui, così vicino che poteva cogliere ogni dettaglio del suo brutto volto.

“Buona sera Oscar” lo salutò “Dove sono i tuoi compari? Ti hanno lasciato solo?” chiese con quel suo sorriso malvagio.

Oscar sorrise e indietreggiò di qualche passo, mentre Ren balzò sulle spalle di Jinn e con due colpi precisi dei suoi pugnali recise le corna del Demone, privandolo del potere dell’Incanto.
“Non sono mai solo” commentò Oscar.

Jinn cadde in ginocchio, urlando di rabbia, tenendosi la testa.
Furioso si voltò verso Ren, pronto a lanciargli contro una sfera di energia, ma Giory gli mozzò la coda con la sua spada,  privandolo della capacità del mimetismo.
Lui perse l’equilibrio e cadde un'altra volta; la sfera che aveva evocato andò a colpire una parte di muro del palazzo, abbattendolo.
Con gli occhi fuori dalle orbite e la bava alla bocca per la rabbia, Jinn urlava la sua sofferenza a quelle mutilazioni.
Senza lasciargli tregua, Oscar lo bersagliava di frecce, colpendolo in ogni parte del corpo.
Strappandosi ogni freccia, si rialzò in piedi e Isi si avvicinò
“Consegnaci la Pietra” disse, tendendo la mano.
Lui rise e le sputò addosso.

Allora la ragazza, aggrappandosi con entrambe le mani al bastone, lo colpì con forza con tutte e due i piedi, colpendolo nello stomaco e, quando si piegò su se stesso,  abbassando il capo, gli assestò un altro calcio sul collo scoperto e Jinn sputò sangue e finì steso per terra.

Giory lo afferrò per i capelli, tirandogli indietro la testa “Allora ce la prendiamo da soli” disse e tirò forte costringendolo ad alzarsi.
Jinn era senza fiato e mentre ancora Giory lo teneva stretto per i capelli,  Oscar e Ren insieme lo colpirono con un calcio nello stomaco.
Di nuovo sputò sangue.

Senza dargli modo di riprendersi e quindi usare i suoi poteri, i ragazzi iniziarono a colpirlo senza tregua con calci e pugni.
Mirando sempre al suo stomaco, aspettavano il momento in cui avrebbe sputato la Pietra.

Jinn, da terra, riuscì ad afferrare la caviglia di Giory e lo trascinò giù, facendogli sbattere la testa  con violenza e per qualche momento gli si annebbiò la vista.
Quell’attimo fermò i ragazzi e il Demone ne approfittò per lanciare una delle sue sfere di energia, colpendo Ren al braccio.
Il ragazzo urlò per il dolore, ma per fortuna lo aveva colpito solo di striscio e la ferita non era grave.

Oscar gli conficcò una freccia nell’occhio e mentre Jinn urlava per il dolore, la testa rivolta in alto, Isi con tutte le sue forze lo colpì allo stomaco con il bastone e finalmente Jinn sputò fuori la Pietra Abraxas.

Giory la raccolse, svelto, mentre Oscar afferrava la freccia con appeso il foglio Benedetto del Sigillo.
Tirò e colpì Jinn nel petto.

Lita, che era rimasta nascosta lì vicino, uscì allo scoperto e con le mani giunte recitò la Preghiera.

 “Vento, Fuoco, Acqua e Terra
questo corpo demoniaco sigillate affinché nessun altro male possa infliggere”   ripetè per tre volte.

Jinn urlava, incapace di muoversi, bloccato dal potere del Sigillo e, dopo che Lita ebbe pronunciato la preghiera per la terza volta, il suo corpo scomparve.

Come al tempo la sua creatrice, anche Jinn fu rinchiuso all’interno di un albero.

Senza perdere tempo, i ragazzi si riunirono.
La Pietra Abraxas era nelle loro mani finalmente.
Grande quanto il palmo della mano di Giory, aveva inciso, rovinati dal tempo ma visibili, i quattro simboli degli Elementi e il cerchio simbolo dello Spirito.
Al centro la scritta Abracadabra.

 Ren posò un dito sul suo simbolo e non riuscì più a staccarlo

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Ren posò un dito sul suo simbolo e non riuscì più a staccarlo.
“Quindi è così che dobbiamo fare” disse Oscar e posò il dito sul simbolo della Terra.

Isi e Giory si guardarono un momento.
Il ragazzo passò la Pietra a Ren e abbracciò Isi.
Fronte contro fronte la  guardò negli occhi “Risolveremo questa faccenda, te lo prometto” disse.
Lei annuì e dopo un ultimo abbraccio, poggiarono anche loro il dito sul simbolo del loro Elemento.

All’unisono dissero forte e chiaro “Abracadabra”.

Dalla Pietra, attraverso il dito, il potere fluì dentro di loro inondando tutto il corpo e riempiendo il cuore.
Fecero appena in tempo a sentirsi di nuovo l’un l’altro prima di svenire.

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Oscar riaprì gli occhi.
Lita gli sorreggeva il capo e gli passava sotto il naso una boccetta che emanava un odore intenso che lo fece starnutire.
Appena vide che era sveglio, passò dagli altri a fare lo stesso.

“Quanto tempo è passato?” chiese Giory
“Solo pochi istanti. Per fortuna la mia idea ha funzionato” disse Lita
“Sei un genio!” disse Ren, baciandola sulla fronte.

Carichi e forti, i ragazzi si alzarono in piedi.
A un loro cenno, Lita si concentrò di nuovo sul Sigillo e dicendo “Ti libero”, sciolse la sua magia.

Subito Jinn lanciò le sue sfere di energia verso di loro, che però schivarono abilmente.

“È ora di farla finita!” disse Giory, evocando il Fuoco.
Isi chiamò il Vento, Ren l’Acqua e Oscar la Terra.

Inviarono quei poteri verso il Demone legandoli insieme, creando un cerchio di energia continuo che lo circondò.

Inviarono quei poteri verso il Demone legandoli insieme, creando un cerchio di energia continuo che lo circondò

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Il cerchio ruotò intorno a lui e stringendosi sempre più.
Fino a che lo stritolò e, avvolto da un accecante luce bianca, l’aura malevola fu assorbita e Jinn scomparve per sempre.

 
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Sajonara Jinn!
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Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasWhere stories live. Discover now