28. Spirito

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“Siete stati grandi!” esultò Lita, raggiungendo i quattro amici,  che le sorrisero in risposta.

Era una grande vittoria l’aver eliminato Jinn ma ancora non potevano festeggiare.

“Andiamo Lita, ti riaccompagniamo da Tori” disse Oscar, prendendola per mano.
In quell’istante arrivò di corsa Lucas: trafelato, sporco di terra e sangue e graffiato in più punti, agguantò Ren che era il più  vicino e lo abbracciò
“State bene? Cos’era quella luce, avete sconfitto Jinn?” chiese, posando lo sguardo su tutti loro.
Per tutta risposta, Ren evocò l’acqua e Lucas esultò felice “Siete grandi!!” disse, stringendo a sé il ragazzo un'altra volta e sollevandolo da terra.

“Vado con Lucas all’Ospedaletto” disse subito Lita “Non perdete tempo, andate da Zhuma”
“Va bene” disse Oscar “La Pietra ce l’hai tu?” chiese poi.
La ragazza annuì e gliela mostrò
“La consegnerò a Tori. La terremo al sicuro” disse.
I ragazzi salutarono con un veloce abbraccio, Lucas e  Lita.
“State attenti. Verremo presto su al Monte appena avremo finito qui” disse Lucas.

Oscar e Lita si abbracciarono stretti e si baciarono con passione.
“Ti amo” si dissero soltanto, guardandosi intensamente.
Poi la ragazza prese la mano che Lucas le porgeva e si allontanarono nella confusione della battaglia che ancora imperversava.
I quattro amici, osservarono i due che correvano lontano fino a che non li persero di vista, poi si voltarono verso il bosco buio.

“Facciamo a chi arriva primo?” chiese Isi, piegando le ginocchia, la gamba destra più avanti dell’altra.
Legò i lunghi capelli con un nastro bianco che aveva al polso.
“Ti piace vincere facile” rise Oscar, ma anche lui si mise in posizione
“Questa volta vincerò io” disse Giory, pronto
“Ti piacerebbe!” disse Isi con un ghigno, mentre Ren gridava “Via!”

Partirono velocissimi, sfruttando al meglio i loro poteri, aggirando ogni ostacolo.
Ren creava davanti a sé una strada ghiacciata su cui pattinava sopra, velocissimo; Oscar saltava da un ramo all’altro, aiutandosi con lunghe e robuste liane evocate da lui stesso; Giory spinto dal Fuoco sotto i piedi, zigzagava come un lampo e Isi, in testa a tutti loro, volava avvolta dal suo Vento.

E  se la volta precedente avevano impiegato un giorno intero per giungere a Monte Giovi, questa volta impiegarono meno della metà del tempo.

Isi tagliò il traguardo per prima, distanziando gli altri solo di pochi secondi.
Uno affianco all’altro, guardarono in su, dove in cima al Monte si vedeva, piccolo piccolo, il palazzo diroccato.
Sapevano che, esisteva una sorta di scala che i vecchi abitanti del palazzo avevano con pazienza  creato nella roccia e una volta individuata, iniziarono la scalata.

Sapevano che, esisteva una sorta di scala che i vecchi abitanti del palazzo avevano con pazienza  creato nella roccia e una volta individuata, iniziarono la scalata

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“Vado io per primo” disse Oscar “Posso creare degli appigli se necessario”.
E spesso c’è ne fu bisogno infatti poiché le scale ogni tanto si interrompevano a causa di frane che nel corso degli anni si erano succedute.
Nonostante la difficoltà della salita, procedevano abbastanza speditamente e concedendosi delle pause per riprendere fiato, raggiunsero la cima mentre iniziava a tramontare.
Vecchio e imponente, davanti a loro si ergeva il palazzo.

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ