26. Zhuma

54 13 18
                                    

○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○

Zhuma nel frattempo se ne stava nel suo castello, seduta regalmente su una sedia dallo schienale alto così simile a un vero  trono.
Cosi come doveva essere, lei era la Regina del Male.

Nella grande sala principale di quel vecchio palazzo, su in cima a Monte Giovi, decise di
controllare i paesi di Otran per accertarsi che i suoi fedeli Demoni  si stessero comportando come aveva ordinato.

Grazie alla sua sfera di cristallo avrebbe visto ogni cosa.

Per primo, visionò Milce e ciò che vide non le piacque per niente.
La sua Thorell si stava dimenando convulsamente mentre due giovani suonavano degli strumenti indubbiamente magici.
Sentì la furia pervaderla.

“Non è possibile!” esclamò, mentre Thorell moriva sotto i suoi occhi.
Non si era aspettato che conoscessero il punto debole del Demone e che avessero gli strumenti per sconfiggerla per sempre.

Allora non erano così sprovveduti come credeva.

Di certo dietro doveva esserci lo zampino di quella ragazzina dai capelli rosa e il suo amichetto curatore.
Avrebbe dovuto farli fuori quando ne aveva avuto la possibilità.

Questo attacco a Milce la insospettì e concentrandosi di nuovo sulla sfera magica, controllò Terento.
Anche lì stavano combattendo.
Ma non sarebbero riusciti a sconfiggere Laru, ne era certa.
Osservando attentamente lo svolgersi degli eventi, lo sgomento pervase il suo animo quando vide Rolando e Agata fronteggiare il Folletto.
“Che diavolo ci fanno quei due lì?” quasi urlò, digrignando i denti, furiosa.

E alla fine anche Laru fu eliminato e tutto il popolo ora festeggiava, felice.

Passò una mano, tremante di rabbia, sulla sfera e Baghiol apparve.
Nella piccola piazza, gente comune combatteva i Demoni che, ad un certo punto iniziarono a soffrire : si chiudevano le orecchie infastiditi, i loro colpi perdevano potenza e ferocia.
“Ma ché succede?” si domandò ad alta voce.

Forse, era il caso di chiamare Nuxi.
Lo cercò, ruotando di nuovo  la mano su quella sua sfera e lo trovò sulle dune di sabbia che, intontito e confuso lottava con quel Cavaliere che poco tempo fa era stato suo prigioniero.

Come poteva combattere così facilmente contro Nuxi? Perché il suo adorato Drago non reagiva a dovere?
Qualcosa lo stava disturbando; forse la stessa causa che stava indebolendo anche i Demoni.

Cercò e poi la vide.

Una Sirena che cantava e  suonava l’Arpa d’oro, quel tesoro magico che si credeva perduto da secoli.

Non è possibile! Non è possibile! Non è possibile!

Tornò con la visuale su Nuxi, e assistette impotente alla sua decapitazione.
Con un colpo della mano, furiosa come non lo era da moltissimo tempo, lanciò la sfera via lontano, mandandola a infrangersi in mille pezzi contro il muro.

Aveva commesso l’errore di sottovalutare quegli umani. Erano più preparati di quanto non credesse.

Cercò di calmarsi, camminando avanti e indietro nella grande sala.

Non era un problema così grave dopo tutto.
C’era ancora Jinn.

Ormai, con la sfera rotta non poteva più vedere se qualcosa stava anche succedendo in Città.
Ma Jinn non si sarebbe piegato a niente e nessuno.
Lui era il più forte, secondo solo a lei.
Nessuno sarebbe stato in grado di sconfiggerlo.
Men che meno quei quattro ragazzini che ormai non avevano nessun potere.

Non che li avesse mai davvero temuti: in fondo erano solo dei marmocchi senza esperienza, appena consapevoli dei loro poteri.
Non erano nemmeno lontanamente pericolosi quanto lo era stato Igor.

Ora la Pietra era al sicuro e mai più nessuno avrebbe potuto ostacolare il suo piano di conquista.

Quello appena successo nei paesi non era niente di grave in fondo.
Era comunque sempre lei ad avere il dominio su tutta Terra D’Otran.
Avrebbe mandato qualche altro Demone e avrebbe chiesto a Jinn di occuparsi definitivamente di tutti quelli che facevano parte del gruppo dei quattro ragazzini.

Afferrò il suo bastone e agitandolo leggermente, provocò uno scampannellio per richiamare Jinn e comunicargli le nuove disposizioni.

Ma Jinn non rispose.

○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasWhere stories live. Discover now