17. La Grotta Sfondata

53 13 26
                                    


○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○

Per raggiungere l’ultima Grotta ci impiegarono molto tempo.
Abbandonato il sentiero roccioso e spinoso, tornarono però almeno  a camminare su un terreno  più agevole e arrivarono nel luogo indicato dalla mappa di Igor quando la luna era già alta nel cielo.
Sempre con quella costante sensazione di essere spiati, sistemarono il riparo.

Lita e Giory chiacchierarono piano tutta la notte mentre facevano la guardia e furono i primi ad assistere alla nascita del nuovo giorno.
La campagna intorno a loro iniziava a colorarsi alla luce del sole quando Ren aprì gli occhi.
In fretta si preparò.
"Fà attenzione" disse Giory, con espressione seria.
Lita lo abbracciò e lo baciò su una guancia.
Ren, con un sorriso come saluto ai due amici si allontanò e sparì alla vista e nel cuore di Giory.

L’ingresso alla Grotta Sfondata era ben visibile, scenografico e gigantesco con in cima, nel centro, il simbolo dell’Elemento Acqua.

L’ingresso alla Grotta Sfondata era ben visibile, scenografico e gigantesco con in cima, nel centro, il simbolo dell’Elemento Acqua

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Ren varcò la soglia, deciso ma impreparato a ciò che vide.
Gli sembrò di entrare in un altro mondo: le pareti della Grotta erano tempestate di piccole pietre blu che, colpite dalla luce che entrava dall’ingresso brillavano come stelle.
Avanzò per il lungo e largo corridoio, ammirando quella bellezza straordinaria.

Nel mentre procedeva, le pareti iniziarono a stringersi fino a che alla fine non rimase solo un piccolo passaggio nel quale si insinuò

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Nel mentre procedeva, le pareti iniziarono a stringersi fino a che alla fine non rimase solo un piccolo passaggio nel quale si insinuò.
Sbucò in un'altra stanza e capì perché quella Grotta si chiamasse ‘Sfondata’.
Il tetto non c’era e sembrava proprio che fosse caduto giù, dritto nel laghetto sottostante.
La luce che arrivava dall’alto si rifletteva in quel blu creando uno spettacolare gioco di luci e colori sulle pareti.

La luce che arrivava dall’alto si rifletteva in quel blu creando uno spettacolare gioco di luci e colori sulle pareti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

 
Ren camminò intorno a quella passerella che conteneva l’acqua, sentendo salire in lui la voglia di tuffarsi.
Assecondò quel desiderio.
Si spogliò e si tuffò.
L’acqua fresca e  salata fu un toccasana.
Si poggiò con la schiena alla roccia e si  guardò intorno, scorgendo dall’altra parte un bacile di pietra.
Si mosse per nuotare fino all’altra sponda e dare un’occhiata ma qualcuno emerse dal fondo, spaventandolo.
Una Ninfa dell’acqua.

Aveva la pelle celeste, grandi occhi blu, come i capelli  e una coda da pesce d’argento brillante.
Gli sorrise, mostrando denti appuntiti.

Era una creatura veramente molto bella e Ren si prese del tempo per osservarla nuotare, sinuosa,  fino a che si fermò di fronte a lui“Benvenuto Ren dell’Acqua” disse con la sua melodiosa voce

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era una creatura veramente molto bella e Ren si prese del tempo per osservarla nuotare, sinuosa,  fino a che si fermò di fronte a lui
“Benvenuto Ren dell’Acqua” disse con la sua melodiosa voce.
Una voce così bella che gli emozionò il cuore; una voce molto simile a quella della sua vecchia amica Melusina.
Chissà se stava bene.
Sicuro se la sapeva cavare: era intelligente, era forte, bellissima e simpatica...
Come la sua Isi.
Isi, che lo stava aspettando fuori.
Ren si riscosse dal sogno sui ricordi del passato in cui era caduto, oltrepassò la Ninfa e andò a spiare nel bacile.
Non c’era niente.

“La Pietra Abraxas non è qui?” chiese Ren alla Ninfa, voltandosi a guardarla.
Lei fece segno di no col capo.
Allora Ren, sospirando si preparò ad uscire dall’acqua ma la Ninfa non voleva lasciarlo andare.
“Non vuoi scoprire da dove arriva quest’acqua?” chiese con la sua voce che sembrava un canto.
“Dal mare, suppongo. È salata” rispose lui
“Si. È bellissimo qua sotto. Basta nuotare per un po' sott’acqua e si arriva nel mare. Vieni con me” lo invitò con quella sua voce che era un canto seducente e invitante.

Che tentazione!
Sarebbe stato bellissimo.

E stava per cedere ma, un pezzo di roccia si staccò dall'alto e cadde sulla sua testa.
Nello stesso punto in cui  Oscar qualche sera fa lo aveva colpito con un pugno,  ammonendolo di distrarsi troppo facilmente.
“Forse la prossima volta. Devo andare via ora” rispose educato e uscì in fretta, massaggiandosi la testa.

Recuperò i vestiti e con il viso rivolto verso l’alto, gli occhi chiusi,  si lasciò accarezzare dai tiepidi raggi del sole.
Era così piacevole starsene cosi mentre la Ninfa alle sue spalle, nuotava e cantava dolcemente.

La sua mente vagava, sognante.
Accogliendo quel lieve tepore dentro di sé, ripensava ai giorni spensierati e ai lunghi bagni nel mare che si concedeva ogni giorno.
Quanto gli mancava!
Ma il viso di Giory apparve all'improvviso tra i suoi occhi chiusi che percepivano il calore del sole, e gli intimava di darsi una svegliata e di non sognare sempre.

Aprì gli occhi e voltandosi per tornare indietro, si trovò di fronte la Ninfa dell’acqua che lo abbracciò stretto nella sua morsa gelida

“È stato sempre dentro di te” cantò nel suo orecchio.

Ren, rigido dal freddo intenso che provava a contatto con la pelle della Ninfa, chiuse gli occhi per riaprirli un attimo dopo quando sentì che era libero.

Si ritrovò fuori dalla Grotta, a quattro zampe, con il respiro affannato.
Si alzò con difficoltà, stanco, rabbrividendo e in quel frangente che gli servì per rimettersi in piedi, sentì che qualcosa non andava.

Sentì dolore e rabbia nel cuore e corse verso l’accampamento, spaventato.

Vide Oscar e Lita a terra, svenuti pareva, e doveva essere appena successo perché udì Isi dire “Che cosa gli hai fatto?” a un Demone che era lì con loro e vide Giory che caricava entrambe le mani del suo Fuoco, fuori di sé dalla rabbia.

Quel Demone era spaventoso e, insieme a Isi e Giory avvertì la sua presenza e si voltò a guardarlo.

“Bene, ecco il nostro Ren. Consegnami la Pietra, coraggio” disse, tendendo la mano, sorridendo maligno.

 
○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○●○

💙

Gli eredi di Igor e la pietra AbraxasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora