capitolo5- Rivelazioni

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Il sole attraversava le tende e mi colpiva in viso, mentre aprivo le palpebre lentamente qualcosa mi tormentava la mente. Non mi ricordo cosa sia successo dopo essere caduta per terra ieri sera. Mi tiro su a sedere sul letto e mi guardo intorno ancora assonnata, ci misi un po' a capire che quella non era la mia stanza. Al posto di due letti singoli ero seduta su un comodissimo letto matrimoniale, la stanza era molto grande e spaziosa e un grande armadio occupava la parete laterale. Una strana paura mi salì. Allora dopo che sono caduta a terra quel ragazzo è riuscito... oddio... mi copro la faccia con le mani e inizio a tremare. Appena riesco a calmarmi levo le mani dalla faccia e guardo il mio corpo, in dosso avevo degli abiti, grandi , da uomo. Non voglio guardare la faccia dell'essere schifoso che si è potuto approfittare di una ragazza in quello stato cosi trovo i miei vestiti piegati sulla sedia e me li infilo seguiti dalle scarpe. Apro la porta di quella stanza e noto che ci sono almeno altre cinque porte quindi deduco che sono nella casa di una confraternita, spero di non incontrare nessuno se no mi verrà una crisi di nervi e, o spaccherò tutto, o crollerò in un pianto disperato. Scendo i gradini della scalinata che ortano al piano di sotto e trovo la casa stranamente silenziosa. Solo una leggera e dolce musica si sente provenire da una delle stanze al piano di sotto ma spero di non farmi notare. Passo in punta dei piedi ma...

" oh finalmente piccola ti sei svegliata!"

La sua voce non me la dimenticherei mai ma c' era qualcosa di diverso, non era la sua solita sfacciataggine e dicendo ciò si avvicinò a me.

"Tu" sputai " schifoso essere, tu ti sei approfittato di me! cosa mi hai fatto?! Cosa mi hai fatto?!"

Mentre urlavo queste cose le lacrime mi salivano agli occhi e iniziai a prendergli a pugni il petto. Ma lui mi blocco le mani e mi strinse a se così crollai in un pianto disperato e liberatorio.

" non mi sono approfittato di te, non avrei mai potuto."

Mi accarezzava i capelli mentre parlava.

"ieri sera sono andato al Green, ti ho vista, ti sei fatta offrire da bere da quel tizio, e a proposito non farlo mai più ,comunque vi ho visto parlare e poi ho visto te andare in pista, ho visto la sua faccia livida di rabbia e ha ordinato almeno cinque short di chissà che cosa poi l'ho visto partire. Puntava la pista, puntava te. Ho avuto paura ed è salita la rabbia. Per un secondo l' ho perso però scusami, ti prego perdonami. Poi ti ho vista, sul tuo viso era dipinto il terrore. Ho spinto il ragazzo e l' ho preso a pugni, il sangue gli usciva dal naso e penso di averglielo rotto, non lo so, non mi importa. Mi sono girato tu eri in ginocchio per terra con gli occhi serrati e le mani sulle orecchie, ti ho presa in braccio e ti sei addormentata prima che arrivassimo alla macchina. Ti ho portato qui e ti ho messa a letto... e ti prego scusami non volevo ti succedesse niente di male."

Ero sopraffatta dalle emozioni, non sapevo cosa pensare, ero confusa, sentivo il suo cuore battere velocemente.

"vieni sediamoci un attimo ti do un bicchiere d'acqua"

Mi fece sedere su un divano in una stanza gigantesca e poi sparì per poi tornare poco dopo con un bicchiere in mano. Un dubbio però mi attanagliava la mente.

" ma io e te... "

Sussurro

"no piccola. Non avrei mai potuto, eri sconvolta."

Un peso mi si levò dal cuore.

" perché?"

Chiedo dopo aver bevuto e dopo essermi calmata un attimo.

" non lo so, chiamami pazzo ma tu non ti strappi le mutande quando mi vedi come tutte le ragazze. Tu non sei come tutte le ragazze. E poi ho la sensazione che devo proteggerti e ce l ho dal primo momento che ti ho vista alla soglia della tua stanza con in dosso solo quella maglietta."

Rimasi per due volte sbalordita. Non sapevo cosa dire. E mi misi a guardare le mani intrecciate.

"ehi"

Mi disse prendendomi il mento tra le mani e tirandolo su in modo che i nostri occhi si incrocino.

"so di farti ribrezzo, lo capisco dal modo in cuoi mi guardi ma ti prego di darmi una possibilità, una possibilità per essere amici, solo questo ti chiedo."

Nei suoi occhi leggevo qualcosa che assomigliava alla disperazione ma non saprei dire.

" va bene"

Riesco a sussurrare. Lui fa un sospiro di sollievo e si rilassa sul divano.

" come mai non c'è nessuno qui?"

Chiedo dopo un periodo di silenzio.

" sono agli allenamenti gli altri, ci sarei dovuto essere anche io ma non volevo lasciarti sola"

"grazie."

Dico arrossendo leggermente.

"e grazie per tutto quello che hai fatto ora però penso di dover andare. Maya sarà preoccupata."

" ok, ti accompagna. Comunque la tua coinquilina lo sa che eri qui, ho mandato un mio amico ad avvisarla."

"perfetto grazie"

Dopo qualche minuto eravamo già in macchina pronti per andare. Il viaggio fu piacevole, parlammo del più e del meno tranquillamente. Scoprì che faceva nuoto nella piscina del college e che prima faceva boxe ma dovette smettere per complicazioni anche se non ha voluto specificare quali ho intuito che c'era qualcosa di più grosso sotto. Dovetti ricredermi su di lui perché nonostante l'aria da sbruffone è una persona seria e durante tutto il viaggio mi ha fatto sentire completamente a mio agio. Mi ha accompagnato perfino davanti alla porta della stanza per assicurarsi che fosse tutto apposto per poi salutarmi con un bacio sulla guancia.

Come da prevedere aperta la porta Maya mi saltò addosso preoccupata guardò dubbiosa Daniel che nel frattempo ridacchiavo poi lo salutò velocemente con un ora me ne occupo io e mi trascino nella stanza.

"ero così preoccupata"

Quasi urlava.

"sto benissimo"

Le rispondo.

"cosa ti ha fatto e comunque è davvero un figo pazzesco."

"non mi ha fatto niente Maya mi ha solo portato a casa sua perché un cretino mi ha messo le mani addosso."

" io mi farei mettere le mani addosso da chiunque se un figo pazzesco poi mi porta a casa sua. Comunque è stato gentile."

"lo so"

Gli rispondo perdendomi nei miei pensieri. Non avrei mai immaginato che potesse essere così, forse mi sono sbagliata sul suo conto. Farà passare un po' di tempo, poi deciderò se ricredermi o meno.

Non farmi scivolare via da te.Where stories live. Discover now