capitolo 30- occhi color ghiaccio

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Mi svegliai con un forte mal di testa ma avevo gia saltato troppe lezioni per i miei gusti cosí mi vestii con tutta calma, tanto la lezione sarebbe stata due ore piu tardi. Iniziai a truccarmi ma dopo qualche secondo mi ritrovai a fissare quel cerchio irregolare sul lato del mio collo, era rosso violaceo a molto sensibile, rimasi a fissarlo mentre mi nella mia mente turbinavano i ricordi nella notte scorsa, le sue labbra sul mio colle, le sue parole, i baci dolci, ma ecco riapparire anche la visione di lui che si allaccia la camicia mentre esce dalla stanza accanto. Sentimenti contrastanti mi invadono, lo odio, lo odio davvero tanto ma quando lui é vicino non capisco piu niente. ero decisa ad evitarlo per il resto della mia vita ma quando entrai nella grande aula venti minuti prima del previsto lui era li. Non so cosa stesse facendo ma era li seduto in ultima fila che fissava davanti a se. Pensando che non si fosse accorto di niente cercai di sgusciare fuori senza fare rimore ma il suo sguardo di ghiaccio mi inchiodó dov ero. I suoi occhi erano fissi nei miei e non riuscivo piu a muovere un muscolo. Con un sorriso pieno di malizia e promesse si alzó dal suo posto e si mosse verso di me. Era di una lentezza straziante, avrei preferito che mi avesse caricato e buttata per terra che assistere a quel supplizio. Anche con la felpa si capiva che il suo fisico era davvero uno spettacolo, i jeans neri stretti gli fasciavano le gambe in quel modo cosí sexy che la bocca mi si asciugó immediatamente. Ad ogni passo sentivo il mio cuore accellerare e non so per quale motivo gia stavo ansimando. Odiavo il mio pessimo autocontrollo.
"Ciao Piccola" disse con voce profonda che mi fece fremere ogni muscolo del corpo, ormai aveva il viso a pochi centimentri dal mio. Il mio cuore non avrebbe retto tanto.
"Come mai questa sciarpa?" Mi chiese maliziosamente iniziandola a srotolare dal mio collo. Perché non riuscivo a muovermi?.
"Molto meglio" disse dopo averla levata completamente lasciando scoperto l enorme intruso violaceo.
Si mise piu vicino e dolcemente baciò proprio in quel punto così sensibile che la sensazione era triplicata, ci passó sopra la lingua con delicatezza fino ad arrivare al lobo del mio orecchio che iniziò a mordicchiare. Le gambe non avrebbero retto a lungo.
"Come avrebbe fatto la gente a sapere che mi appartieni con questa" disse vicino al mio orecchio e facendomi dondolare la mia sciarpa davanti alla faccia. I miei muscoli reagirono e feci per prenderla ma lui la allontanò.
"Nononono Piccola questa la tengo io" sussurrò.
" avró il tuo odore tutto per me" aggiunse aspirando a lungo con il naso nella sciarpa. Rimasi con la bocca spalancata mentre lui se ne andò avvolgendo ció che mi aveva rubato intorno al suo collo. Non so per quanto rimasi cosí ma quando iniziarono ad arrivare gli altri ragazzi mi misi seduta nel posto piu lontano dal professore. Mi rimase molto difficile concentrarmi su quello che il professore diceva, anzi per essere sincera non ho ascoltato neanche una parola del suo discorso lo guardavo come se stessi attentissima ma in realtá pensavo a tutt altro. Come si poteva dimenticare la morbidezza di quelle labbra a contatto con la mia pelle e il suono della sua voce, profonda e maliziosa... adoravo la sua voce... no non era vero io lo odiavo a morte... quello sbruffone si credeva chissà chi e pensava che ogni donna cadesse ai suoi piedi e in realtà era così ma io non lo ero!
Seguii la massa che usciva dall aula, mi guardai intorno in cerca di chissá cosa e lo trovai purtroppo. Con la mia sciarpa intorno al collo se ne stava a parlare con due biondone che dondolavano da un piede all altro e si attorcigliavano i capelli con il dito. Sbuffai e andai via. Era davvero patetico.
"Ali" sentí una voce e qualcuno che correva dietro di me. Daniel.
"Cosa vuoi " dissi con voce piatta continuando a camminare, beh almeno non mi ero immobilizzata.
"Esci con me" disse mentre camminava veloce per stare al mio passo.
"Non penso proprio" ma era matto?!
"Dai per favore! Ti porto a cena fuori" disse sorridente.
"no" dissi di nuovo
" ti prego ti prego ti pregoo!" Stava inpazzendo ero sicura, avrei dovuto chiamare l ambulanza!
"Non hai qualche bionda tutto tette e niente cervello da importunare?"
"Tu mi ferisci ragazza" disse mettendosi davanti a me e mettendo le mani sul cuore.
" oooh poverino" dissi facendo il labbruccio e poi sorpassandolo.
" mi dirai di si" mi gridó dietro.
"Contaci" gridai di rimando senza neanche voltarmi.
Ero soddisfatta di me stessa, l avevo respinto senza cedere. Ero tutta sorridente quando mi arrivó un messaggio cosí presi il cellulare e lessi
Esci con me?

Non farmi scivolare via da te.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant