capitolo 31-la veritá

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Era una settimana che mi arrivavano messaggi del tipo: esci con me? Ti porto a cena sta sera? Non lo sopportavo più ed é proprio per questo che ero in bagno a teuccarmi. Avevo accettato, mi aveva assillato cosí tanto che per farlo smettere ho detto di si, anche se una parte di me é contenta di questa uscita ma cetrco di reprimerla molto lontano per non farla vedere.
"A qualcuno gira bene sta sera" cantilenò la mia amica che si etra appoggiata allo stipite della porta e mi guardava con un sorrisetto malefico.
" bene proprio non direi, devo uscire con Daniel"
"Allora perchè quel sorriso da ebete stampato sulla faccia" chiese punzecchiandomi.
" é che amo il mio viso riflesso nello speccio! Ecco guarda!" Dissi avvicinandomi allo specchio e baciandolo. ridemmo entrambe come matte quando bussarono alla porta.
" vedi ti gira bene, sei contenta di uscirci" cantilenò mentre andava ad aprire la porta.
"Wow Daniel" sentì dire.
"Ehm ciao Maya" disse lui con quella sua voce dannatamente sexy. Poteva non essere sexy almeno una volta?! dannazione.
"Ali arriva subito"
" grazie"
Uscii dal bagno e vidi lo sguardo di lui che vagava sul mio corpo, non sapeva dove soffermarsi e poi fece la scelta giusta, mi guardò negli occhi.
" sei stupenda" sussurrò
"Come sempre d altronde" arrossii pesantemente.
" anche tu stai bennissimo" dissi guardando in quei penetranti occhi di ghiaccio che non facevano trasparire niente. Mi prese la mano e mi condusse fuori verso la sua auto. Arrivammo davanti al ristorante, era un posto stupendo, luci soffuse illuminavano l ambiente, una rosa bianca e una candela erano al centro di ogni tavolo, entrammo e una ragazza bionda dall aria molto professionale ci chiese se avevamo prenotato.
"Daniel Moore" lei ci invitó a seguirla e ci mostrò un tavolo con un divanetto per sederci, mentre ci lasciava il menù lei soffermó il suo sguardo su di lui, un po troppo così tossicchiai facendo finta di niente e lei si dileguò rossa in viso. Ali uno, biondina zero.
" è un posto molto bello" dissi guardandomi intorno, tutto era curato nei minimi dettagli e lo adoravo.
"Si stupendo" rispose di rimando ma lui non guardava il ristorante, guardava me, non mi staccava gli occhi di dosso.
Imbarazzata guardai il menù ma non avevo idea di cosa scegliere.
"Scegli tu per entrambi" dissi chiudendolo e posandolo sul tavolo.
" mi fido" aggiunsi.
Ordino la carne con verdure di contorno e a me andava benone.
Mangiammo tranquillamente e bevemmo il vino che ci avevano portato.
" perchè sei tornato con lei" chiesi audacemente.
"Di questo parleremo piu tardi, voglio che ora ci godiamo la cena e non pensiamo al passato ma al presente." Disse prendendomi la mano, non mi ritrassi, questo contatto mi provocò uno strano brivido, perché dovevo essere così vulnerabile al suo tocco. Dopo quando mi avrebbe detto quello che volevo sapere?! Lo volevo davvero sapere? Si lo volevo davvero al costo di frantumare ancora di piu il mio povero cuore. Mangiammo tranquillamente ma quella domanda mi attanagliava ancora il cervello.  Finita la cena e la bottiglia di vino, beh avevo bevuto soprattutto io così lui era lucido per quidare, mi aprí lo sportello della macchina e mi fece salire, era attento a quello che faceva, serio, quasi triste, non riuscivo a capirlo, era un tale mistero per me. Restammo per tutto il viaggio in silenzio finché non si fermó davanti al mio dormitorio, stava per scendere ma io lo fermai. Non volevo andare a casa.
"Perché mi lasci qui?" Chiesi piano.
" dove vuoi andare?" Mi chiede guardandomi negli occhi
" mi porti a casa con te?" Sussurrai. Mise in moto la macchina e in due minuti eravamo da lui. Mi prese per mano e mi accompagnó lentamente nella sua stanza da letto. Lo guardavo, era cauto, come se avesse paura. Si sedé sul letto e si tolse la giacca rimanendo con la camicia bianca. Era davvero una visione meravigliosa, i capelli scuri e mossi gli ricadevano sulla fronte e gli occhi di ghiaccio brillavano tra le folte ciglia nere. Mi guardava e io non sapevo che dire, me ne stavo davanti alla porta con le braccia incrociate sul petto, non sapevo perché ero voluta venire qui, tutto mi ricordava la prima volta insieme e faceva male. I sui occhi penetravano i miei come se volessero leggermi dentro poi abbassó lo sguardo sulle mani che si stava tortutando.
" vuoi dei vestiti piu comodi?" Chiese
" si grazie" risposi cautamente, si era creata tensione tra noi, e non si poteva fare niente per allentarla.
Mi porse dei vestiti ma io volevo prima delle risposte.
" perché sei tornato con lei" chiesi con ancora i vestiti in mano.
"Siediti" mi disse e io lo feci subito e mi levai i tacchi che mi stavano mandando al manicomio.
"io non ti merito, tu sei una ragazza perfetta, hai avuto tanti problemi nella vita, tuo padre, la vita che ti ha fatto fare e poi è arrivato Logan e tu mi conosci, mi faccio le ragazze come se mangiassi patatine ma da quando siamo stati insieme io... io non l ho fatto piu con nessun altra... anzi l ho fatto con Roxie, una volta sola, ero ubbriaco e non abbiamo neanche finito, non potevo farti questo, probabilmente lei si sarà fatta mezzo mondo intanto ma non mi importava, sono tornato con lei perché volevo che mi odiassi, pensavo che sarebbe stato piu facile dimenticarti perché io non ero giusto per te... ma poi ti ho vista a quella festa e tutti ti guardavano e ti ballavano intorno e non ho capito piu niente, volevo uccidere ogni singolo ragazzo e tu non mi rendevi le cose facili, non potevo starti lontano. E poi quella sera tu sei andata a cena con lui e io volevo ucciderlo e mi hai mandato via dalla tua stanza così ho capito, non potevo starti lontano anche se stavo con un altra,   l ho lasciata  e volevo... non so cosa volevo... ma pensavo che saresti stata felice e poi ti ho vista tornare con Logan a casa e non c ho visto piu, ero arrabbiato, furioso io ero pronto a tutto ma tu mi hai reso le cose difficili. Sono risalito e sono andata dalla tua vicina di stanza, non l abbiamo fatto, gli ho chiesto se potevamo fare finta, lei si sarebbe potuta vantare con le amiche e io...beh volevo vendicarmi... mi sono sentito una merda, ma non dovevo fartelo vedere ma tornato in auto ho pianto come non piangevo da anni. Ma dovevo riprendermi e volevo riprendermi te c è stata la festa e ero brillo ma sapevo quello che stavo facendo, l alcool mi ha dato solo il coraggio, non l avevo mai fatto a nessuna un succhiotto ma io volevo te e ti volevo solo mia e poi ho visto come reagivi quando ti toccavi e sapevo che sentivi lo stesso che sentivo io così volevo uscire con te volevo farti capire quello che sento, non lo so neanche io quello che sento... é un sentimento strano non l ho mai provato... io non ti merito..." era agitato, non riusciva a guardarmi e io ascoltai tutto senza interromperlo e mi resi conto di un fatto troppo importante per non tenerne conto. Ma non parlai...

Non farmi scivolare via da te.Where stories live. Discover now