capitolo 7- nuovo inizio

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Le sue parole mi rimbombavano nel cervello come un martello pneomatico. Cercai di studiare la mattina ma nessuna delle parole che leggevo mi rimaneva impressa. Avevo turno di pomeriggio quel giorno quindi decisi di fare delle spese, la festa di halloween sarebbe stata tra poco e io ancora non avevo un vestito per l occasione, pensai di andarlo a cercare quella mattina ma maya non me l avrebbe mai perdonata se lo avessi comprato da sola quindi cercai qualcosa da mettere tutti i giorni. Presi il mio pick-up e mi diressi in centro, era pieno di gente quel giorno e girai per ore senza trovare niente di carino. Mi ripromisi peró di non tornare a casa senza aver preso niente quindi mi comprai una camicietta carina e un paio di jeans e due vestitini da mettere per andare in giro, anche se sapevo che li avrei messi pochissimo. Era gia quasi l ora del mio turno e io ero ancora li cosí decisi di andare diretta al bar e lasciare le buste in macchina. Arrivata puntuale come un orologio svizzero mi infilai in fretta il grembiule e mi diressi dietro al bancone. Mi accorsi di non aver pensato alle parole di Daniel neanche un secondo ma che ora erano di nuovo li a tormentarmi. Cercai di concentrarmi sul lavoro ma continuavo ad essere distratta, assente, e pensai di sognare quando la sua voce comparve dal nulla.
"Alis "
mi chiamó con la sua voce vellutata e prodonda
" eh cosa?!"
Feci io. Mi ero incantata e lui mi aveva risvegliato bruscamentw dai miei pensieri.
"Alis senti volevo parlarti"
" mi dispiace ora sto lavorando se vuoi parlare devi aspettare la fine del mio turno"
Dissi leggermente acida e senza far trasparire il fatto che io lo abbia pensato tutto il tempo.
" a che ora stacchi?"
" ehmm... per le dieci"
Non mi aspettavo questa reazione pensavo se ne sarebbe andato e ora cosa vorrá dirmi? Sono curiosaa.
" oki ti aspetto"
Detto questo si andó a sedere in fondo al locale e tiró fuori dalla sua tracolla un libro. O mio dio. É un uomo che legge un libro, una creatura mitologica, penso che me lo sposeró solo per questo, chissá che libro sta leggendo o che libri gli piacciono. I miei pensieri peró furono interrotti da un cliente che mi chiese un cappuccino e poi tanti altri clienti che tennero la mia mente abbastanza occupata ma non troppo per far si che il tempo passi velocemente. Ogni tanto sbirciavo nella sua direzione e vedevo che era sempre concentrato sul suo libro. Finalmente arrivarono le dieci e lui si presentó al mio bancone.
" sono le dieci che fai vieni?"
Mi disse con un sorriso tra l entusiasta e l incerto.
" poso il grembiule e sono da te"
Schizzai via e feci piu veloce possibili e in men che non si dica ero di nuovo da lui.
" cosa volevi dirmi?"
Gli chiedo curiosa ma non facendolo notare troppo.
" facciamo due passi , so che hai qui la macchina ma facciamo un giro e ritorniamo qui quindi puoi benissimo riprenderla e non ci metteró molto."
Era nervoso e la cosa metteva lagitazione anche a me.
" ok"
Iniziammo a camminare per il grande parco che circondava il bar e dopo un pò che camminavamo immersi in un imbarazzantissimo silenzio lui inizió a parlare.
" siamo partiti con il piede sbagliato fin dalla prima volta che ci siamo visti, io ero in boxer appena uscito dalla camera di una ragazza e tu eri in mutande e con una canottiera maledettamente sexy ma non é qussto il punto, siamo partiti male e io voglio ripartire bene, non voglio che tu pensi che sono un bastardo puttaniere, non voglio che tu pensi che sono uno stronzo, perché questo é quello che posso sembrare all apparenza."
Rimasi basita come al solito dalle due parole ma per non darlo a vedere risposi un pò acida.
" non sono io quella che ha chiesto di diventare amici e poi dopo non essersi fatta sentire per due settimane si è presentata al bar con due bionde che tutto parevano tranne che delle studentesse. "
" lo so hai maledettamente ragione e ho sbagliato, ho sbagliato fin dall inizio con te."
" perché é cosí importante per te che io sia tua amica?"
" bhe non lo so peró sento che devo, che voglio essere tuo amico."
" e cosa mi garantisce che tu sparisci di nuovo da domani?"
" nessuno, dovrai fidarti di me, so che e difficile visto come é iniziato tutto ma spero di fare il meglio."
" io ancora non riesco a capire perchè ci tieni tanto ad essere mio amico, non ho niente di speciale."
" non lo so, non me lo chiedere e poi sei diversa dalle altre quindi sei speciale."
" con il 'sei diversa dalle altre' intendi che non sono ancora venuta al letto con te?"
" si anche"
Ammette imbarazzato.
" beh scordati che ci verrò"
Gli dico leggermente acida.
" non é quella la mia intenzione non proveró ad entrarti nelle mutande almeno che tu non me lo chieda per ora voglio solo che siamo amici."
Mi sembrava sincero, non so perchè ma sentivo che era cosí.
" non succederà fidati comunque accetto!"
" mai dire mai e grazie."
Mi disse. Poi continuó.
" e cmq Piacere io sono Daniel Moore"
Disse tendendo la mano verso di me, io l afferrai e la strinsi, aveva una mano forte ma delicata e grande, di uno che ti sa proteggere.
" Alis Line"
Gli dico sorridendo. La cosa era molto buffa noi gia conoscevamo i nomi dell uno e dell altra ma era dolce il fatto che lui volesse sistemare le cose sin dal principio.
" ti fa di fare un giro?"
Chiese. Avrei voluto tanto rispondere di si perchè con lui in quel momento stavo davvero bene ma guardai l orologio e notai che era mezzanotte passata così rifiutai gentilmente l invito sperando anche che domani non sarebbe sparito come la prima volta.
" allora domani ti porto a cena va bene?"
Non mi aspettavo questa domanda ma qussto vuol dire che domani non sparirà!
" certo, non dovrei avere impegni quindi penso di si ma ti faccio sapere domani in mattinata."
" perfetto allora potresti darmi il tuo numero?! Così posso chiamarti o mandarti messaggi."
" si oki"
Dopo esserci scambiati i numeri mi accompagno alla macchina e lui mi salutó con un leggero bacio sulla guancia. Devo ammettere che le sue labbra sono davvero morbide. Poi mi aprì anche lo sportello della macchina e aspetto che girassi l' angolo per entrare nella sua e partire.
In macchina non riuscivo a levarmi quel sorriso ebete dalla faccia, avevo un amico, oltre a Maya intendo, ma con lei è stato diverso noi ci siamo trovate invece lui mi è venuto a cercare. Ero contenta al mille per mille e tornata a casa che Maya gia dormiva tranquilla sul suo letto io feci fatica ad addormentarmi ripensando a quella strana giornata e alla giornata che mi avrebbe aspettato domani.

Non farmi scivolare via da te.Where stories live. Discover now