capitolo 24- vendetta

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Le lacrime rigavano il mio viso, ma erano silenziose, niente singhiozzi, niente di niente, ero stata ferita nel profondo. Andai a tutti i corsi e poi al lavoro senza fermarmi un secondo di piu del dovuto, senza parlare piu del necessario poi mi rintanai di nuovo in stanza nella quale peró dovetti affrontare Maya... non mi fece molte domande... aspettava che io parlassi, che le spiegassi e le raccontassi tutto. Mi sfogai , urlai che lo odiavo, che non lo avrei piu voluto vedere, che lei era una zoccola e che lui si meritava di soffrire ancora come la prima volta... urlai tutte cose che non pensavo realmente ma Maya mi veniva dietro, mi incitava.
" schifoso pezzo di merda" strillava, voleva fargliela pagare e anche io volevo farliela pagare ma non sapevo come... e non ci riuscivo...
Per un mese non feci altro che seguire i corsi e lavorare, tornare a casa e piangere e a volte andare nel mio posto speciale e piangere anche li... credevo che sarebbe stato tutto piu facile con il tempo ma mi sbagliavo... lo vedevo di continuo con lei... ovunque andassi loro erano li sempre mano nella mano e vederli mi faceva male. Fu un sabato sera che Maya rientró tutta contenta in stanza.
" siamo state invitate ad una festa" mi disse trionfante.
" no io non ci vengo" dissi annoiata. Una festa era l ultima cosa che volevo, e sicuramente ci sarebbe stato anche lui e io non volevo proprio vederlo.
" so che non vuoi venire perché non vuoi vederlo ma puoi avere la tua rivincita" disse tirando fuori dalla borsa una bottiglia di wodka."
" tu vuoi mandarmi in coma etilico" dissi non guardandola neanche.
" no, no, no, tu non capisci, l alcool ti scioglietà la lingua così alla festa se ti capiterà di vederlo gli dirai davvero quello che pensi e se non lo vedrai ti divertirai e basta" quelle parole bastarono a convincermi.
" passami la bottiglia" dissi mettendomi seduta sul letto.
" così ti voglio" disse passandomela.
" ma come andiamo se siamo completamente fuori" dissi al primo sorso.
" tranquilla tra un ora ci viene a prendere Luke quindi prima di sbronzarci prepariamoci." Tra un sorso e l altro ci preparammo, scegliemmo per me il vestito piu corto che io abbia mai visto.
"se sono le troie che gli piacciono allora così potrei anche andargli bene" dissi agitando i fianchi in maniera provocante.
"Mmm ragazza così lo farai impazzire" iniziammo a sculettare entrambe e ormai la bottiglia stava per finire quando Luke bussó alla porta e insieme andammo alla festa. Io iniziai subito a scatenarmi, ballavo in pista come non avevo mai fatto, molti ragazzi mi ballavano intorno ma io poco dopo individuai l uomo che cercavo scendeva le scale con la sua ragazza e io iniziai a scatenarmi ancora di più. Agitavo i fianchi e le braccia in alto. La musica mi rimbombava nel cervello e non riuscivo piu a capire niente. Ballavo con ogni ragazzo che mi capitava a tiro, volevo assomigliare alle ragazze che piacevano a lui, magari gli sarei piaciuta.
Sentii qualcuno afferrarmi il polso, mi voltai e lui era li in piedi davanti a me, stava funzionando.
" vuoi ballare anche tu con me?" Chiesi provocante, cioé almeno speravo di essere provocante, con tutto l alcool che avevo in corpo non so cosa sia uscito fuori alla fine.
"No non voglio ballare con te" disse a denti stretti mentre ancora mi teneva il polso, rimasi un po delusa ma non lo feci vedere anzi fui ancora piu determinata.
"Beh se non vuoi ballare con me dovresti toglierti perché ci sono tanti ragazzi che vogliono farlo" dissi guardando dietro di lui e ammiccando ad un ragazzo che si godeva la scena. Lui mi strattonó di nuovo facendo si che lo guardassi negli occhi.
" tu non ballerai con nessun altro" disse fra i denti.
" e chi sarebbe a dirlo"
" io"
"Ah ma tu sei quello stronzo che mi ha scopata, che mi ha fatto credere che si possa trovare un uscita da questo labitinto di sofferenza e poi mi ha lasciata perché la troia dell ex ragazza é tornata sicuramente pregando di perdonarla e dicendogli che non sarebbe piu successo?" Sbiascicavo le parole e ridevo, una risata triste, amara, priva di vero divertimento.
"non sono io che ti farò uscire dal laborinto, ti potrei portare solo piu dentro" e a quelle parole era cosí vicino che sentivo il suo respiro caldo. " ora vieni con me" disse trascinandomi fuori dalla pista affollata.
"No, non voglio venire" dissi con fermezza.
" oh si tu verrai con me" disse prendendomi come un sacco di patete e mi portó via dalla pista.

Non farmi scivolare via da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora