capitolo 9- Halloween

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Passavo ormai la maggior parte dea giornata con Danile, parlavamo del piu e del meno, del futuro, del presente, si era creata un' amicizia fantastica tra noi due alla quale nessuno credeva ovviamente ma il fatto che lui continuava a sbavare dietro ad ogni essere vivente di sesso femminile aiutaca a smentire le voci che giravano. La cosa peró mi dava un pó fastidio e non riuscivo a capire se per il fatto che io fossi una ragazza e non tollerassi che il mio sesso venisse trattato come un oggetto o per il fatto che lui si scopasse chiunque gli passasse davanti. Lasciando questi pensieri nelle oscure cassaforti della mia mente stavamo benissimo insieme, imparai a conoscerlo e sapeva anche essere molto dolce al contrario di come dicevano tutti.
La festa di Halloween sarebbe stata la sera successiva e al contrario di Maya io ero poco entusiata di andarci e non avevo un vestito.
"Alis alza quelle chiappe e andiamo a vedere un vestito super sexy per te"
" ma non mi va di venire"
" non mi interessa devi venire anche Daniel vuole che vieni"
" affermativo"
Sentí rispondere da dietro la porta della stanza. Mi alzai ad aprire e lui era li in piedi con l'orecchio spinto sulla porta.
" non ti hanno mai detto che é maleducazione origliare?"
Dissi acida.
" era per una buona causa. Quindi alza quelle meravigliose chiappe e vai a comprare il vestito. Non troppo scollato o corto per favore non voglio che tutti ti guardino"
A quelle parole mi irritai molto, lui poteva scoparsi tutte le ragazze che voleva e io non potevo vestirmi come mi pareva mi sarei comprata il vestito piu provocante che c' era.
" non sei il mio ragazzo e neanche mio padre quindi non puoi dirmi come devo vestirmi ora esci dalla mia stanza e noi andremo a prendere il vestito!"
Dissi indicando prima lui poi la mia coinquilina.
" Ali scusami non intendevo offenderti!"
Disse lui cercando di scusarsi.
" ma lo hai fatto te ne vai? Ci vedremo domani alla festa!"
Chiusi la porta e usci solo quando vidi la sua macchina andare via un qarto d' ora dopo. Ero stata cattiva con lui ma ero infastidita lui non poteva fare tutto quello che voleva perchè era uomo. Andai con maya dove vendevano i costumi per Halloween e dopo averne presi un po optai per uno da infermiera sexy, molto stretto, scollato e corto, sotto avevo abinato un regiseno rosso e un paio di culotte dello stesso colore con calze a rete e reggicalze. Arrivata al giorno dopo non mi sembrava la scelta piu adatta e ci misi un pó ad uscire di casa. Eravamo molto in ritardo e in tutto quel tempo Daniel non mi aveva chiamato, meglio cosí mentii a me stessa. In macchina cercavo di allungare il piu possibile il mio vestito ma invano, lasciava scoperto tutto e mi sentivo a disagio. Arrivate davanti alla porta Maya mi guardó con aria provocante.
" sta sera si fanno follie!!"
Mi disse muovendo i fianchi. A me solo l' idea mi faceva venire da vomitare ma aprimmo la porta ed entrammo nella villa. Mi sentivo a disagio tutti continuavano a guardarmi e urlarmi " infermiera mi hai ferito al cuore per favore curami" tutti ubriachi questa era la cosa meno volgare che mi sono sentita dire le altre erano troppo oscene. Avrei voluto andarmene via urlando quando lo vidi su un divano Daniel era seduto a gambe divaricate e una buondina ossigenata gli stava sopra e lo baciava sul collo in una maniera così schifosa che avrei voluto urlarghi di prendersi una camera tanto facevo schifo. A quella vista mi salí la rabbia e inziai a comportarmi come le ragazze che piacevano a lui.
Presi due shortini di wodka e mi buttai in pista. Iniziai a ballare con chiunque mi capitasse a tiro, non capivo perché lo stevo facendo ma volevo che lui si sentisse come mi sentivo io ogni volta che una delle sue ragazze gli si strusciava addosso. Al quarto shortino gia non ci capivo niente e avevo iniziato a strusciarmi ad un ragazzo che aveva degli addominali davvero fighi, penso di averglieli anche palpati ad un certo punto, lui mi scringeva a se baciandomi il collo. Non capivo niente in quel momento, avevo solo la rabbia e la voglia di vendicarmi cosí quando il ragazzo mi prese e mi condusse al piano superiore io non esitai a seguirlo. Eravamo appena arrivati sul pianerottolo delle scale quando mi sentí afferrare per un braccio e un forza mi fece voltare in modo da ritrovarmi Daniel davanti alla faccia.
" che cazzo stai facendo?"
Ringhió a denti stretti.
" sto facendo un giro con questo ragazzo davvero figo"
La mia mente era annebbiata ma la mia lingua si era sciolta parecchio.
" ma non sai neanche come si chiama" continuava a parlare con i denti serrati, era davvero arrabbiato.
" certo che lo so, si chiama... aspetta come hai detto che ti chiami?"
Chiedo verso il ragazzo che mi teneva la mano e che mi stava conducendo in chissà quale luogo appartato
" Alex" rispose un po spazzientito visto che un tizio che neanche conosceva stava facend attendere il suo appagamento.
" Alex, visto che lo so?"
Scoppiai a ridere, non riuscivo a trattenermi.
" sei ubriaca non dovresti andare con le persone che non conosci"
Mi disse ancora a muso duro.
" non sei il mio ragazzo e non sei mio padre o mio fratello non hai il diritto di dirmi quello che devo fare e per di piu non credo che alle ragazze ubriache che ti si presentano davanti tu gli faccia questo adorabile discorsetto quindi ora lasciami in pace che se no le tue puttanelle si spazientiscono"
La mia lingua era decisamente troppo sciolata, le pensavo quelle cose ma non gliele avrei mai dette.
" sai cosa ti dico fai quello che vuoi, fatti scopare da questo ragazzo, fatti trattare da puttana come tutte le altre ragazze ma non venire a piangere da me domani"
Detto questo mi voltó le spalle e se ne andó. Alex inizió a tirarmi verso un stanza e io lo seguì tra il triste e il trionfante, non sapevo come sentirmi ma non volevo andare oltre con lui, volevo andarmene ma entrati nella stanza vuota lui non si decideva a lasciarmi andare mi stringeva e mi faceva male. Io non urlavo, avevo imparato a stare zitta cosí la cosa finiva piu in fretta quando la porta si spalancó di colpo. Daniel entró come una furia dando un cazzotto in faccia al ragazzo per farlo staccare da me e poi salendogli sopra ler riempirgli la faccia di pugni. Quando ebbe finito con lui si voltó verso di me.
" col cazzo che ti lascio nelle grinfie di questo qua" detto questo mi prese comw un sacco di patate e ignorando i miei lamenti mi portò diretto in una delle stanze della villa che motlo probabilemente era la sua stanza nella confraternita.
" ora tu resti qui e non ti muovi"
Mi ringhió buttandomi sul letto.
" non puoi fare una cose del genere, riempire.un ragazzo di botte solo perché gli interesso"
Gli urlai contro.
" tu non gli interessi eri ubriaca eri una ragazza facile."
" io non sono una ragazza facile e a te cosa ti importa tanto non mi vuoi, non ti piacciono le ragazze come me, tu ne vuoi una che te la dia senza troppi giri di parole, io non ti piaccio, tu non mi vuoi."
Lui si avvicinó a me lentamente fermandosi a qualche millimetro dal mio viso.
" tu non hai idea dell' autocontrollo che mi serve in questo momento per non strapparti quel misero vestito di dosso e scoparti li dove sei e poi mi dici che non ti voglio, ti voglio dal giorno che ti ho visto davanti a quella porta, ti voglio piu di ogni altra ragazza, ti voglio ma voglio proteggerti, non sopporto che gli altri ti guardino, ti ho controllato tutta la sera e avrei voluto picchiare la metá delle persone che sono in questa casa ma sono voluto intervenire solo quando la cosa sarebbe degenerata e ora lo era stavi per fare sesso con questo ragazzo e io non voglio che tu lo faccio con lui, non voglio che tu lo faccia con nessuno cazzo!"
Con queste parole si allontanó da me appoggiando la fronte alla parete.
Non sapevo cosa dire, non l' avrei fatto con quel ragazzo, non l' avrei fatto con nessuno perché non ci riuscivo, la mia vita era stata rovinata e non si poteva piu mettere apposto.
" io... io...non so cosa dire...."
Balbettai. Lui tornó da me in un secondo e mi prese le mani.
" ti prego dimmi che starai attenta"
" lo prometto."
" ti prego dormi con me?"
Mi disse, il suo sguardo era supplichevole.
" si"

Non farmi scivolare via da te.Where stories live. Discover now