capitolo 20 - sensi di colpa

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Ero cosí in colpa che non riuscivo a dormire, per quanto tempo avrebbe resistito ancora, non volevo farlo soffrire, ma non volevo neanche
privarlo di qualcosa. Lo guardai dormire per non so quanto tempo, sembrava un angelo, uno stupendo angelo, lo avrei fatto solo soffrire, come poteva essere felice con una con tutti quei mostri nel corpo, mostri che purtroppo avevano un nome e un cognome. Decisi di andare a farmi due passi per pensare cosí lentamente aprii la porta della stanza e acesi le scale che portavano al piano di sotto, camminavo in punta dei piedi per non svegliate nessuno, ero quasi arrivata alla porta che qualcuno parló.
" fuggi da lui?" Mi voltai di scatto spaventata, era una voce delicata ma autoritaria, mi voltai e Lucas era seduto sul bancone della cucina.
"Tu non eri da Maya?" Chiesi un po incerta.
"Non voglio che sia una ragazza da una botta e via, lei mi piace, l ho accompagnata alla porta e l ho invitata a cena domani, cioé oggi," disse sorridendo.
" ma tu non hai risposta alla mia domanda... stai scappando da Daniel?"
"No" dissi incerta " volevo solo fare due passi per schiarirmi le idee"
" cosa c è che non va?" Mi chiesa battendo la mano sul bancone per invitarmi a sedermi con lui, accettai l invito, non so perché quel ragazzo mi ispirava fiducia.
" cosa é successo?" Mi chiese di nuovo.
" non lo so, ho come la sensazione di non riuscire a renderlo felice, ho troppi mostri nel mio passato che puntualmente mi si ripresentano davanti agli occhi e non so se posso coinvolgerlo in tutto questo schifo." Ero quasi in lacrime, non potevo fare una cosa del genere a lui...
" la sai la storia di Roxie vero?"
" si" dissi rattristandomi
"Non lo vedo così perso per una ragazza da quando stava con lei, gli ha spetzzato il cuore ed é pr questo che lui ha iniziato a comportarsi in quel modo con tutte le ragazze ma quando si é imbattuto in te non so cos é successo ma é come rinato, se tu tieni davvero a lui non andartene..."
Ero rimasta sconvolta non sapevo che dire cosí sussurrai un grazie. Rimasi sorpresa però da quanto lo conoscesse bene peró.
" lo conosci da tanto?"
" beh abbiamo praticamente vissuto insieme da quando siamo nati ma non voglio annoiarti con la nostra storia quindj ti basti un si, lo conosco da tanto" annui ma quella risposta non mi bastava volevo sapere di piú, sarei certamente tornata sull argomento in qualche modo.
Proprio in quel momento sentì una porta sbattere e passi frenetici scendere le scale, vidi un Daniel affannato arrivate in cucina di corsa e subito calmarsi visibilemente ma non del tutto.
" cosa ci fate voi due qui" disse con un tono brusco.
"Chiacchierata notturna, nessuno dei due riusciva a prendere sonno" rispose Lucas con una strizzata d occhio alla quale Dannie si rilassò e venne verso di me e strusciando il viso aul mio collo disse.
" Ali, Piccola andiamo a letto..." la sua voce era ancora inpastata dal sonno ma pur sempre di quel profondo che riesce a smuoverti gli ormoni solo con una parola. Io annui e insieme salimmo in camera dopo aver salutato Luke che era rimasto sul bancone in compagnia di una bottiglia di succo.
Dopo esserci infilati nel letto appoggió la testa sulla mia spalla e nascondendo il viso nell incavo del mio collo.
" di cosa stavate parlando?" Sussurró
" mi ha parlato un po di te e mi ha detto che vi conoscete da tanto" dissi io, forse avrrei avuto risposte prima del previsto.
" si praticamente da sempre" disse ma dopo quello piú niente, il suo respiro divenne regolare, si era addormentato, la mia sete di informazioni si sarebbe dovuta placare più in la. La notte fu serena, dormivo bene accanto a lui, era cosí naturale, così giusto... sembrava che avessimo dormito insieme da sempre e ora che anche io avevo due enormi ali tatuate dietro la schiena sembravamo due angeli avvinghiati l uno all altro. Così era tutto perfetto.

Non farmi scivolare via da te.Where stories live. Discover now