Capitolo 1

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Era l'alba di un nuovo giorno.

Quel giorno tanto atteso per lui. Aveva contato i mesi, le settimane, i giorni e forse anche i minuti. Aveva messo un conto alla rovescia sul telefono ed ogni giorno metteva una ''x'' sul calendario. Ed ora, quando le prime luci del mattino illuminarono la sua stanza,  lui era già sveglio che fissava il soffitto. I suoi occhi azzurri fissavano lo stesso punto da ore ormai, non si ricordava neanche se avesse realmente dormito.

Aveva atteso quel giorno per tanto, ed ora non sapeva quale delle tante emozione prevaleva in lui; panico, ansia, felicità, gioia, timore, si aveva timore che tutto andasse a puttane quando i loro occhi si sarebbero incontrati dopo tanto.

Il suo telefono iniziò a diffondere la solita musichetta impostata per la sveglia, per tutta la camera, facendolo sbuffare. Con un altro sbuffo decise che era il momento di affrontare tutto. Infondo doveva solo iniziare questa giornata con ottimismo e tutto sarebbe andato bene,no? No. Perché se c'era una cosa che Niall sapeva. Che suo cugino era cocciuto. Orgoglioso. E soprattutto portava tanto rancore nei suoi confronti, come nei confronti di tutti i suoi parenti a Mullingar.

Si alzò dal letto,con l'ennesimo sbuffo, e si fiondò subito in doccia. Questa giornata doveva passare più velocemente di come era iniziata. Dopo essersi preparato e messo in ghingheri per l'arrivo imminente del cugino, andò giù in cucina.

Viveva in una delle case delle confraternite insieme ai suoi migliori amici. Appena varcò la soglia in cucina calò il silenzio, sei paia d'occhi lo fissavano, chi preoccupati e chi solo per curiosità. Sospirò e mormorò un ''Buongiorno'' seguito subito da un coro di altrettanti ''Buongiorno''. Prese una ciotola e mise i suoi cereali preferiti ed iniziò a mangiarli con la mente a pensare tutto quello che avrebbe dovuto fare quel giorno.

«Sei silenzioso questa mattina», notò Liam passandogli accanto e lasciandogli una pacca sulla spalla. «Nì andrà tutto bene».

In tutta risposta lui annuì solamente. Sapeva che Liam non avrebbe mai detto che tutto sarebbe andato a puttane, perché tutti sanno che Liam è la persona più ottimista del mondo.

«Allora», disse finalmente guardando tutti che subito smisero di fare quello che stavano facendo . «Vi ricordate il piano,no?» tutti i ragazzi annuirono. «Lo so, vi ho tartassato per settimane ma per me è davvero importante che tutto fili liscio».

I ragazzi non sapevano tutto quello che era successo per rendere Niall così. Niall era il classico ragazzo spensierato che andava d'accordo con tutti, ma sembrava che con quel cugino non andasse d'accordo, c'era qualcosa che si era rotto fra loro ma che gli altri non sapevano. Niall custodiva questo piccolo segreto per sé. Forse per paura del giudizio che i ragazzi potessero dargli.

«Tuo cugino non è neanche arrivato, e già sta portando casini» , sbuffò Mona dal lato opposto di dove si trovava Niall.

Mona era l'unica ragazza insieme a Luce che viveva in quella casa. I ragazzi si chiedevano spesso perché era lì. Infondo nessuno sopportava la mora.

«Per favore non iniziare», mormorò Zayn sbuffando.

Zayn insieme a Liam erano stati i primi a legare con l'irlandese appena arrivati alla Washington State University. Tutti scappavano da qualcosa. Tutti volevano un nuovo inizio lontano dalle loro case, dal loro passato e dal posto che li aveva visti crescere. Ma nonostante fossero amici ormai da due anni,nessuno di loro proferì mai parole del motivo che li aveva spinti ad abbandonare il loro nido. Questo fin a quando Niall ricevette la chiamata da suo zio che esasperato gli comunicava che suo cugino lo avrebbe raggiunto nel giro di due mesi. In un primo momento era felicissimo di quella chiamata. Ma dopo che l'euforia di quella notizia andò via la realtà gli piombò addosso. Come avrebbe spiegato ai suoi migliori amici la situazione? Del perché suo cugino faceva quelle cose? Questo ancora non lo sapeva.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now