Capitolo 2

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Niall non capiva il comportamento di Harry. Si era fiondato in casa lasciando lui e Louis indietro senza dire nulla. Quando entrò in casa, quella era regnata dal silenzio. Andò verso la cucina aspettandosi tutti i ragazzi lì intenti a fare qualcosa, ma non c'era nessuno. Ritornò nel salotto dove aveva lasciato Louis, e lo trovò ancora sulla soglia della porta, proprio come l'aveva lasciato.

«Louis entra» disse, sorridendo al ragazzo.

Louis entrò in quella casa, che più che una casa era una villa secondo lui. Curioso com'era si guardò in giro vedendo alla sua destra tre divani grandi a formare una C, difronte ai divani una camino con una TV di ultima generazione. Guardò alla sua sinistra c'era un'altra porta che al momento era chiusa. I suoi occhi curiosi si rigirarono verso suo cugino che lo fissava in modo inquietante.

«Ragazzi!» urlò Niall per capire dove fossero tutti.

Sapevano che sarebbe arrivato con suo cugino, e loro chissà dove si era cacciati. Harry era scomparso. Gli altri sembravano ignorarlo, quando senti un rumore di passi salire le scale. Passi veloci, rumorosi farsi sempre più vicini, fin quando non comparirono tutti come soldatini. Il biondo tirò un sospiro di sollievo ed intercetto lo sguardo di Harry che sorrise come per dirgli ''è tutto ok''. E solo in quel momento capì cosa Harry avesse fatto e gliene era grato. Gli altri fissavano Louis come se fosse un pezzo raro di qualche collezione. Louis ricambiava quegli sguardi con indifferenza.

«Ciao» disse Liam avvicinandosi a Louis. «Io sono Liam. Divideremo la stanza al dormitorio» allungò una mano verso Louis con un sorriso dolce. Ed oltre le aspettative di Harry e di Niall. Louis allungò la mano e la strinse  – senza ricambiare il sorriso.

Piano piano tutti ragazzi trovarono il coraggio di avvicinarsi e presentarsi al ragazzo che oltre ad annuire non regalò loro un sorriso ne una parola. Dopo che tutti ebbero finito Niall si avvicinò a Louis.

«Vuoi venire con me?» domandò con un labbro tra i denti per paura di un rifiuto. «Vorrei farti vedere una cosa, diciamo un alternativa». Disse senza staccare gli occhi dal castano.

Louis era confuso a quelle parole. Alternativa a cosa? Ma nonostante avesse dei dubbi annuì e seguì Niall sulle scale che portavano alla mansarda della villa. Una camera grande. Era più come un monolocale,solo che era una stanza di una villa. Aveva un letto matrimoniale, una bagno personale, una stanza che fungeva d' armadio,la stanza era grande per una persona sola. Louis notò che era stata arredata da poco, era tutto in ordine e c'era un buon profumo. I suoi occhi vagarono ancora per qualche minuto in quella stanza che dedusse fosse per lui. Niall desiderava che Louis restasse lì , ma sapeva che non sarebbe rimasto, ma sarebbe stato bugiardo se direbbe che un po' ci sperava. Louis incontrò gli occhi di suo cugino, così simili ai suoi. Che in quel momento erano preoccupati, spaventati da una possibile reazione negativa da parte sua.

«Ho corso. Hai ragione, scusami Louis» disse, il suo era un tono di sconfitta abbassò la testa e passò di fianco a suo cugino,senza riuscire a guardarlo negli occhi.

Con sua grande sorpresa Louis afferrò il suo polso. A quel gesto il biondo girò di scatto la testa nella direzione del castano che lo guardava con un sorriso. Un sorriso. Era il primo sorriso da quando era arrivato. Scosse la testa come per dirgli di non preoccuparsi, che era tutto ok. Ed anche se Louis oltre quel gesto non disse nulla, apprezzò davvero tanto il gesto di Niall, perché infondo stava facendo di tutto per farlo sentire a suo agio. Ma Niall sapeva che c'erano dei tempi da rispettare e questo lo capì guardando quei due pozzi blu e sorrise di rimando.

«Andiamo, dai» disse infine Niall capendo le intenzioni di Louis. «La stanza tua è di Liam è più grande rispetto alle altre. Liam non vive qui perché dice che siamo dei porci», disse infine ridacchiando. E anche Louis ridacchiò a quella affermazione.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now