Capitolo 32

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A/N; Leggete la note alla fine. x



Erano passati cinquantasette giorni da quando Louis aveva chiuso i suoi occhi. Ed Harry contava ogni giorno, ogni ora anche i minuti che passava senza guardare quei due pozzi blu. Louis nell'arco delle ultime settimane aveva fatto dei miglioramenti. Al quarantesimo giorno le sue condizioni sono diventate stabili. Al quarantacinquesimo giorno ha iniziato a respirare da solo. La sua pelle non era più fredda come prima, ed ora sembrava anche aver recuperato un po' di colorito alle guance. Spesso muoveva le sue dita, le prime volte Harry aveva dato di matto, ma il dottore gli aveva detto che erano solo spasmi muscolari e che era normale. Ma questo non diminuiva le speranze di Harry, anzi forse le aumentava. Ormai viveva lì, non andava mai a casa, non ricordava neanche com'era fatto il suo letto.

Restava notte e giorno con la speranza di un risveglio di Louis. E mentre aspettava si prendeva cura del suo piccolo, aiutava a cambiare le flebo, lavava Louis,gli sistemava le coperte e gli leggeva sempre un libro a caso. Anche ora era seduto su quella sedia tanto scomoda che lo aveva ospitato per tutti quei giorni, si era lanciato in una delle sue conversazioni, lui credeva che Louis lo ascoltasse, dove gli diceva che Mrs Jonas lo aveva trascinato al ristorante dell'ospedale per farlo mangiare. Sorrideva mentre lo raccontava, perché quella piccola donnetta aveva una forza incredibile. Da quando era arrivata aveva riunito tutti, aveva calmato Niall e storpiava il nome di Zayn in continuazione.

E mentre parlava, con le mani sempre intrecciate a Louis, senti le dita di quest'ultimo muoversi. Sbuffò per quel ennesimo spasmo, che gli faceva perdere un battito e trattenere il respiro, e strinse più forte la mano iniziando a parlare. Ma di tutta risposta la mano di Louis strinse la sua. Sgranò subito gli occhi. Quello non era un fottuto spasmo, quella era una stretta. Con gli occhi guardava il viso di Louis poi le loro mani, la stretta c'era ancora, alternava lo sguardo dal suo viso alle mani. Poi ad un tratto la presa rallento e lui attese qualcosa, qualcosa che dava altri segni di vita. Ma sembrava tutto come prima.

«Farai morire me prima o poi Lou» disse, mentre si arrendeva anche quella volta al destino.

Ed anche questa volta, Louis gli strinse la mano. Harry si alzò di scatto dalla sedia, ancora con le mani unite a quelle di Louis. Si avvicinò al viso del ragazzo per scrutarlo, per vedere qualcosa che non sapeva neanche lui cosa.

Poi vide le palpebre di Louis muoversi, ed istintivamente trattenne il respiro, gli occhi sgranati e fissi sul ragazzo.

«Louis, amore» sussurrò mettendo la mano libera sul viso del ragazzo.

Sentì Louis sospirare, la mano che ora muoveva le dita nella sua presa e le sue gambe iniziarono a muoversi. E poi ecco che piano piano Louis aprì gli occhi. I suoi occhi di un azzurro chiaro. Li chiuse e li riaprì un paio di volte per adattarsi alla luce, poi i suoi occhi incontrarono quelli di Harry e sorrise.

«Ciao» disse con la voce roca, sorridendo ancora.

«Sto sognando» disse Harry, non credendo ai suoi occhi e soprattutto alle sue orecchie.

«No» rispose Louis.

«Dio...sei...tu...tu sei..tu sei sveglio e mi stai parlando» urlò Harry buttandosi su Louis per abbracciarlo.

Il ragazzo mugolo per il dolore al petto e per il peso improvviso del corpo di Harry. Ma nonostante questo, allungò le braccia e ricambiò l'abbraccio.

«Sei sveglio» ripetette Harry allontanandosi da Louis e lasciando un bacio casto sulle sue labbra. Aveva gli occhi lucidi, ma non voleva piangere ora, no, cazzo, Louis era sveglio niente lacrime.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora