Capitolo 17

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Quella mattina Louis si era svegliato avvinghiato al corpo di Harry. Aveva sorriso, ma se ne pentì il secondo successivo per via del mal di testa. Non gli erano mancate per niente quelle cose, il mal di testa appena sveglio, suo padre e le sue stronzate e Bob che eseguiva. Quello stronzo l'avrebbe pagata prima o poi. Scese dal letto e guardò l'ora, erano le sette del mattino e in cuor suo non voleva svegliare Harry, anche se una parte di lui lo voleva,davvero tanto. Si fece una doccia e per dispetto al padre si vestì con i soliti vestiti che usava per il college. Quando arrivò giù, suo padre stava facendo colazione, e con sua grande sorpresa non disse nulla, anzi gli sorrise e lo invitò a sedersi. Louis obbedì, solo perché non voleva fare la stessa fine della sera prima.

«Buongiorno figliolo» lo salutò suo padre chiudendo il giornale. «Oggi hai da fare?» chiese.

Quel giorno Louis voleva portare Harry in un posto, e magari dopo fare un picnic vicino alla cascata. Di sicuro Harry sarebbe impazzito appena avrebbe visto quel luogo incantato. Non voleva rivelare i suoi piani a suo padre, quindi scrollo le spalle. Mrs Jonas uscì dalla cucina con dei pancake, bacon e uova. Appena vide il più piccolo sorrise. Posò il piatto davanti a Mark e corse da Louis.

«Buongiorno scricciolo» disse abbracciandolo e riempiendolo di baci come faceva sempre. Louis sorrise e cercò di scansarsi – anche se non lo voleva davvero. «Dov'è Harry?» chiese la donna.

«Già dov'è? Dovrei parlargli» disse suo padre.

Louis fece con la testa verso le scale e guardò corrucciato suo padre. Cosa voleva da Harry? Forse ieri era successo qualcosa mentre lui dormiva. Forse li aveva visti dormire insieme e non gli era piaciuta quella vista perché Harry era un semplice ragazzo?

«Non è nulla Louis. Devo solo chiedergli scusa» disse l'uomo incrociando le mani sul tavolo.

Mrs Jonas vedendo l'andamento della conversazione andò in cucina,  lasciandoli da soli nella sala da pranzo.

«Dovrei chiedere scusa anche a te» disse ancora suo padre.

Louis lo guardò confuso. Suo padre non chiedeva mai scusa, ed ora addirittura voleva chiederlo anche a lui? Quelle poche volte che lo faceva era sempre perché voleva in cambio qualcosa, o forse voleva tenerlo a bada per quella sera.

«Ieri..dopo che è successo quella cosa, ho parlato un bel po' con Niall» disse abbassando lo sguardo. «Ho capito perché hai sempre fatto tutto quello. Io non sono mai stato un buon padre per te. Quello che voglio dirti Louis, senza giri di parole, e che mi dispiace averti sempre trattato più come un oggetto che come mio figlio. Ora ho solo te, ed ho gestito male la cosa dopo la morte della mamma. Mi dispiace, davvero tanto» guardava suo figlio con gli occhi lucidi e le mani gli tremavano.

Dopo che Harry aveva portato Louis sopra, Niall aveva dato sfogo a tutte quelle cose che si era tenuto dentro per quattro anni. Aveva sputato addosso a suo zio tutta la verità senza filtri, senza badare a portare rispetto. Gli aveva detto che Louis in quel momento aveva bisogno solo di un po' di amore per stare tranquillo, e no di certo qualcuno che lo droghi per calmarlo. Gli aveva detto che da quando era arrivato al college,  lui era stato calmo, non aveva mai dato problemi perché i ragazzi lo trattavano alla pari, no come un pazzo a cui e morta la madre e brucia la casa alla zia. Gli aveva anche detto che tra Harry e Louis ci fosse una specie di flirt, di cui entrambi erano presi ma troppo spaventati per rischiare. E lì Mark capì veramente quanto fosse stato pessimo, forse aveva bisogno di qualcuno che gli sputasse in faccia tutte queste cose, perché' lui non le aveva mai viste. Non si era mai messo nei panni di suo figlio, non aveva mai pensato ai sentimenti di Louis.

Semplicemente lui pensava a se stesso e alla sua sopravvivenza. La morte di sua moglie aveva scosso anche lui. Si era chiuso nel suo dolore ignorando suo figlio. Aveva sbagliato tutto. Lui ora aveva solo Louis, e con il suo comportamento lo stava solo allontanando.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now