Capitolo 5

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Harry vagò tutta la notte alla ricerca di Louis. Arrivò ad un punto che cercava di pensare come lui. Si poneva domanda del tipo '' Se fossi Louis dove sarei ora?'' peccato che si poneva sempre domande senza alcuna risposta. Si stava arrendendo,quando vide qualcosa sotto un albero. Dalla macchina non si vedeva bene, ma questo non lo fermò. Uscì dall'auto senza neanche spegnerla e si catapultò verso quel punto. A terra c'era una felpa, la felpa di Louis. Se quel indumento era lì,voleva dire che Louis non era lontano.

Il suo telefono iniziò a vibrare nella sua tasca, e la vibrazione improvvisa lo spaventò. Infilò una mano in tasca per recuperarlo e vide che Liam lo stava chiamando.

«Lì» rispose Harry.

«Harry» soffiò l'altro. «Torna,Louis è qui».

«C-cosa?».

Come faceva Liam a sapere che Harry era alla ricerca di Louis? Il riccio non aveva detto nulla a nessuno. Eppure Liam sapeva.

«Coglione, lo so che sei andato a cercarlo. È qui» rispose Liam ridendo.

«Arrivo», non diede neanche il tempo di replicare che chiuse la chiamata e si infilò nella macchina.

Non sapeva esattamente ''qui'' dove fosse. Ma suppose che parlava della casa della confraternita. Quindi guidò fino alla casa, scese dalla macchina ed entrò. Il salotto era vuoto e in casa regnava il silenzio assoluto. Ed Harry si chiese se avesse interpretato male le parole di Liam. Quando una voce lo spaventò;

«Sta dormendo», sospirò Niall.

Era entrato in casa così di getto che non aveva notato il biondo vicino alla finestra con le mani in tasca. Harry annuì soltanto. Non sapeva come comportarsi, quando era uscito di casa il biondo c'è l'aveva con lui.

«Mi dispiace Har», parlò di nuovo Niall.

«Io..» il riccio iniziò ma Niall lo interrupe di nuovo.

«Non sei stato tu. Mi dispiace aver dubitato di te»

«E tutto ok» disse Harry sorridendo appena. «Lui sta bene?»

Niall annuì e guardò di nuovo fuori dalla finestra. Il senso di colpa lo stava mangiando vivo. Non aveva protetto Louis da Taylor, e se non era riuscito a proteggerlo da lei come poteva proteggerlo da suo fratello Tyler? I pensieri e le paure si accavallarono nella mente del biondo. Suo zio gli aveva affidato Louis per fargli iniziare una nuova vita, ma a distanza di un mese suo cugino aveva già avuto una crisi.

Harry era rimasto a fissare per qualche secondo la schiena di Niall, senza saper cosa dire o fare. Voleva andare da Louis per vedere se stesse bene, spiegargli che le parole dette da Taylor non erano uscite dalla sua bocca e che per lui non era un peso, assolutamente. Il riccio, davvero non capiva cosa gli stesse capitando. Louis era arrivato, lo aveva guardato e senza volerlo gli aveva fottuto il cervello. Ed Harry non si spiegava come era successo, cosa aveva fatto scattare in lui quella voglia di conoscere Louis, di stargli accanto, di farlo parlare per ascoltare la sua voce. La sua voce. Harry la immagina cristallina, delicata, dal suono dolce, tanto dolce da registrarla e ascoltarla ogni notte. Voleva anche vedere il sorriso di Louis, ma un sorriso vero no come quelli che gli aveva donato in quei giorni. Sapeva che c'era qualcosa che Niall non gli aveva detto, qualcosa che aveva distrutto Louis, qualcosa che aveva distrutto quel angelo. Perché si, Louis era un angelo distrutto. Gli occhi blu e freddi di Louis erano pieni di dolore, pieni di sconfitta, sconfitta per lui che si era arreso a questa vita. Ma cosa era successo? Cosa può indurre ad una persona di smettere di parlare? Perché con tutte le cose che poteva smettere si fare,lui aveva scelto quella più vitale per ogni essere umano. E come se smettendo di parlare e comunicare con gli altri, lui avesse tagliato fuori tutti, fuori il mondo intero. Nella vita, ci sono persone che nascosto senza poter parlare, ascoltare o vedere. E queste persone pagherebbero per poterlo fare. Invece Louis aveva voluto smettere di parlare, di sua spontanea volontà. Tutto questo era strano, la situazione in sé era strana. Perché sotto a queste decisioni, Harry era sicuro che ci fosse qualcosa di grosso, qualcosa di veramente terribile. Erano tante le domande che lui e gli altri si ponevano. Che rimanevano nell'aria in attesa di una risposta. Ma ora non era il momento giusto di porle o di risponderle.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now