Capitolo 12

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Harry e Niall erano fuori città per svolgere delle faccende. Faccende che Louis ancora non era a conoscenza. Voleva sapere cosa combinassero i ragazzi ogni volta che scomparivano pomeriggi interi. Ma forse sapeva che era meglio restare allo scuro di tutto. Tra lui ed Harry le cose procedevano lentamente. Si stavano conoscendo, si era scambiati qualche effusione di nascosto ma non era nulla di concreto. Anche perché Harry usciva ancora con quella Taylor, che il liscio odiava - e no perché uscisse con Harry. Ma infondo a lui andava bene così quella situazione . Il riccio gli piaceva, ammettiamolo era di bell aspetto e chiunque lo avrebbe trovato attraente. Quindi nessuno poteva biasimarlo. Zayn quel pomeriggio era a lavoro, doveva fare degli extra per recuperare le giornate perse per via di sua sorella. Waliyha era andata via dopo tre giorni. Tre giorni dove aveva fatto ammattire tutti con le sue fissazioni e la sua parlantina. Il moro quando l'aveva riportata all'aeroporto aveva quasi festeggiato. Liam invece proprio come Louis quel pomeriggio stava studiando, solo che lui lo faceva in camera come ogni comune mortale,mentre Louis era seduto ai piedi di un albero. Amava passare le giornate in quel piccolo parco situato all'interno dello studentato. Si rilassava lì ogni pomeriggio. Gli piaceva osservare le persone che camminavano davanti a lui, alcuni, proprio come lui, si rilassavano lì. Ormai quello era diventato il posto di Louis. Quando i ragazzi lo cercavano sapevano dov'era. Louis lo aveva fatto anche per la sanità mentale di Niall. Dargli un posto fisso dove cercalo teneva il biondo calmo e rilassato. Sapeva che sotto sotto però c'era qualcosa che non gli dicevano. Spesso li scopriva a seguirlo, o a tenerlo d'occhio da lontano. Questo accadeva ogni giorno tranne quello.

Quel pomeriggio allo studentato sembrava non esserci nessuno, eppure le lezioni erano finite da un pezzo. C'era una quiete in tutto il campus, l unica cosa che si sentiva era il cinguettio degli uccellini. Louis si sentiva rilassato a stare lì sotto, il venticello a sfiorargli la guance e come sottofondo quel dolce cinguettio mentre studiava. Non aveva ancora scelto quale indirizzo intraprendere, ma sapeva per certo che sarebbe uscito di lì laureato e pronto per tuffarsi nel mondo del lavoro per essere indipendente da suo padre.

Sentì dei passi avvicinarsi, delle voci sussurrare qualcosa, ma non ci diede peso. Era preso a studiare quindi suppose che fosse qualche studente. Ma quando sentì qualcuno dire 'Horan' rimase un pò confuso. Il biondo era fuori e non avrebbe fatto rientro fino a domani, quindi ignorò anche questo. Vide due gambe entrare nel suo campo visivo, e solo allora alzò lo sguardo infastidito. Davanti a lui, a far ombra alla luce del sole c'era un ragazzo, mai visto. Il ragazzo sorrise e squadrò Louis dalla testa ai piedi.

«Louis giusto? » chiese il ragazzo. Louis annuì. «Io sono Tyler» disse lui con un sorrise.

Louis iniziò a guardare il ragazzo. Biondo, occhi azzurri, alto, muscoloso. Non l aveva mai visto eppure il suo viso gli era in qualche modo familiare.

«Sono il fratello di Taylor» disse con un ghigno.

Ecco a chi somigliava, pensò. Beh, si può dire che la madre non avesse per niente fantasia nei nomi. Chi cavolo chiama i propri figli con lo stesso nome?

Louis fissò ancora per un pò Tyler, prima che quest'ultimo prendesse posto al suo fianco.

«Ho saputo quello che è successo» sputò fuori all'improvviso.

Louis alzò un sopracciglio, aspettando che il ragazzo continuasse. Cosa era andato a fare lì, a difendere sua sorella? Gesto eroico da parte sua, ma doveva tenerla a bada se non voleva che qualcuno la toccasse.

«Odio sentire mia sorella lagnarsi» confessò il biondo.

Louis sorrise a quella frase. Lui la odiava anche a bocca chiusa, anzi a prescindere da quello che facesse.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora