Cinque

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La lezione era durata circa un paio d'ore e, come promesso alle dieci ragazze, dopo di essa avevano avuto il permesso di trascorrere il resto della mattinata come meglio credevano.

Per quanto riguardava le prove bisognava aspettare l'arrivo della sorella di Julian per poterle organizzare, pertanto nemmeno lui sapeva se avrebbero potuto cominciare il pomeriggio stesso o addirittura il giorno dopo.

In ogni caso nessuna delle giovani aveva protestato e non c'era voluto molto prima che la piccola aula improvvisata si fosse svuotata, lasciando i due adulti a controllare il test a crocette di tutte in maniera minuziosa.

Momo avrebbe voluto uscire in giardino per ammirare tutte le piante che ancora non conosceva, però non se l'era sentita di lasciare sola la sua compagna di stanza e non aveva esitato a seguirla "possiamo parlare?"

"Vuoi davvero avere una conversazione con me dopo quello che ho fatto? Avrei potuto ferirti o qualcosa di nettamente peggiore"

"Non è successa nessuna delle due cose e in più non è stata nemmeno colpa tua" si era avvicinata a lei per starle di fronte "anzi, sono io a dovermi scusare per averti detto delle cose tanto brutte"

Il sorriso che Mina stava disperatamente tentando di trattenere trasmetteva del divertimento "parli come una bambina di cinque anni"

"È anche per questo che ti sto simpatica, quindi va bene così. Adesso facciamo pace?" per dimostrare il suo essere infantile le aveva avvicinato il mignolo "prendilo, bisogna anche cantare una canzoncina o non funzionerà"

"Te lo scordi, io non faccio queste.. Va bene, ma non dirlo a nessuno" nonostante la vergogna di dover compiere quel gesto non era stata capace di resistere agli occhi pieni di aspettativa che si erano incatenati ai suoi.

Successivamente la mora si era quasi buttata addosso a lei per abbracciarla "mi sento molto meglio e ti chiedo ancora scusa per le cattiverie che ho detto, non le penso sul serio"

Persino il suo modo di stringere qualcuno trasmetteva eleganza "non sono arrabbiata con te, lo sono soltanto con me stessa"

"Ripeto che non è stata colpa tua, ma sono felice che il tuo potere non sia distruttivo come quello di Katarina o penso che a quest'ora sarei stata morta e sepolta" aveva fatto il gesto di tagliarsi la testa "anzi, ormai credo che il tuo elemento possa essere ufficializzato"

"Lo penso anch'io, però devo confessare di non avere la minima idea di come abbia fatto a scatenarlo" si stava esaminando le mani, sentendo che non erano state quelle a farle utilizzare il suo potere "immagino di dover aspettare proprio come tutte voi"

"Sarà divertente scoprire ogni cosa durante il percorso" la stava trascinando all'esterno della casa per potersi dedicare alla sua attività preferita "guarda questa pianta, sembra un albero in miniatura ma in realtà è soltanto un fiore pieno di petali. Com'è che si dice? Ah sì, petaloso!"

Mina aveva inclinato la testa di lato e storto il naso "senza offesa, ma è veramente inguardabile"

La sua coetanea la stava guardando con la bocca e gli occhi spalancati "chiedi immediatamente scusa a questo piccolo essere, guarda che ti sente ed è anche capace di offendersi"

"Il mio non era un insulto, ho soltanto parlato in maniera oggettiva"

Il modo in cui Momo si era messa a sedere per stare accanto a quello strano dono della natura trasmetteva goffaggine, ma il suo sguardo era determinato mentre parlava con esso "lascia stare questa imbecille, non capisce un tubo"

La castana si era messa dall'altro lato della pianta, stando ad una debita distanza "sei incredibilmente stramba"

"E tu sei rigida come una mensola, se non di più"

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