Ventisei

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Le sette ragazze erano finite in una foresta buia e dall'aria sinistra, la quale veniva illuminata solo in alcuni punti dalla luce candida ma flebile della Luna.

Faceva molto freddo e quella distesa di alberi e piante morte sembrava non avere una fine; persino cercare un riparo era stato fuori discussione, dato che in quel luogo regnava la desolazione.

Jihyo si era messa al centro del piccolo cerchio che avevano formato le sue compagne per poter fornire un po' del suo calore ad ognuna di loro "adesso che si fa? Se c'è una cosa che sappiamo per certo è che non si può uscire dalle illusioni se non si porta a termine uno scopo preciso"

In quella situazione persino Sana stava tremando perché il gelo di quel luogo non era soltanto esterno, ma colpiva anche l'anima delle persone "probabilmente l'unica condizione sarebbe morire tutte per far tornare i nostri cadaveri alla realtà"

"Vorrei quantomeno fare un po' di luce, ma stando ai versi che sento in lontananza è probabile che ci siano dei mostri che non aspettano altro che sapere dove ci troviamo per poterci aggredire" Jeongyeon sembrava invecchiata di alcuni anni, dando la prova che un forte dolore potesse cambiare l'aspetto di qualcuno.

"Non possiamo nemmeno muoverci al buio, i rischi potrebbero addirittura aumentare" l'amante della natura aveva utilizzato l'elastico che teneva sempre al polso per raccogliere i capelli "non riesco a comunicare con la piante, sono tutte morte. Avrebbero potuto aiutarci"

L'unica vagamente a suo agio in quella grande distesa di oscurità altri non era che la sua posseditrice "per quanto riguarda i nostri spostamenti ci penso io a fare da guida, ma questo non risolve il resto dei problemi"

Tzuyu si stava strofinando le braccia con forza, più per la paura che per il freddo "non so voi, però mi sento estremamente debole. È come se il mio potere fosse stato dimezzato"

"È lo stesso per me, riesco a malapena a produrre abbastanza acqua da poter bere" la bionda stava facendo fatica a tenere gli occhi aperti "non so se ce la faccio a continuare, forse vi conviene lasciarmi qui"

Tutti gli sguardi delle coetanee si erano focalizzati su di lei e a nessuno di essi era sfuggito un particolare: il collo ed il viso della loro compagna avevano delle strane venature blu.

"Che cavolo ti sta succedendo?" Sana le aveva preso il mento per poterla guardare sotto la poca luce lunare "sembra che stiano per scoppiare"

"Non c'è nemmeno una goccia d'acqua qui, probabilmente è questo il problema" aveva il respiro affannato "queste strane vene rappresentano la poca riserva che mi è rimasta e temo basterà usare il mio potere una sola volta per ridurre in pezzi l'interno del mio corpo"

"Allora c'è soltanto una cosa da fare" la posseditrice del Caos si era mossa per starle di fronte, guardandola intensamente negli occhi per alcuni secondi "non ricorrere al tuo elemento per nessun motivo, è un ordine" le faceva male doversi imporre in quel modo, ma l'idea di perderla era stata ben peggiore.

Nessuna di loro aveva anche solo tentato di fermarla, però si erano concentrate su quella scena al punto da non aver notato la sparizione di una di loro.

La prima ad accorgersene era stata Jihyo "dov'è finita Jeongyeon?"

Degli attimi di panico erano stati inevitabili, così come la corsa disperata per trovare la loro compagna. Della quale, purtroppo, non c'era nemmeno una singola impronta nel terreno.

La ragazza dai capelli rosa aveva scelto di andare incontro al suo destino senza avere qualcuno a piangere per lei e si era rifugiata sotto un albero piegato dalla morte.

Togliere il maglioncino per aprirsi la camicetta era stata dura a causa del dolore lancinante al petto, sul quale vi era una ferita notevole e sanguinante "la mia morte è inevitabile e non capisco se la cosa mi renda felice o meno"

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