Venti

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Momo stava tremando, più infreddolita che mai "sei sicura che non ci sono uscite? Mi sembra improbabile" si trovava davanti ad una finestra che, purtroppo, non affacciava all'esterno. Infatti vi erano dei mattoni rossi al posto del paesaggio.

Colei che non era stata affatto turbata dal notevole sbalzo di temperatura era tornata dal suo giro di ricognizione "siamo bloccate qui e non ne capisco la ragione. Sospetto sia un'illusione"

"Questo freddo pazzesco non è affatto finto" si stava soffiando sulle punte delle dita arrossate, imbronciandosi "non ti rendi conto della fortuna che hai"

"Prendi questa dai" Jihyo non aveva esitato a sfilarsi la felpa per fargliela indossare "va un po' meglio?"

"Sì, ma preferirei un abbraccio" si era messa il cappuccio per stare ancora più calda "secondo te cosa dobbiamo fare? Le illusioni di Cassie hanno sempre uno scopo e non svaniscono fino a quando non viene portato a termine"

"Non ne ho idea, so soltanto che di questo passo rischi di congelare" le aveva afferrato la mano per guidarla nel salotto che aveva visto al piano inferiore di quella villa a tre piani.

C'era un camino con una generosa quantità di legna accanto e la rossa non aveva sprecato nemmeno un secondo: ne aveva radunata un po' per sistemarla nel migliore dei modi.

Si era sfilata i guanti per poter liberare una fiamma abbastanza grande da accendere un fuoco "vieni qui, io vado a cercare delle coperte"

Momo la stava guardando con gli occhi dell'amore "cosa ne pensi del matrimonio?"

"Non ci ho mai pensato, perché me lo chiedi?"

"Perché ho intenzione di sposarti. Ormai sono più che sicura di essere legata a te e non vorrei nessun'altra con cui condividere i giorni della vecchiaia. Sarei disposta a lavare la tua dentiera ogni giorno" si era accovacciata davanti al camino.

Jihyo aveva accennato un sorriso divertito "ecco che ricominci coi discorsi da bambina che sogna troppo"

La mora non aveva distolto lo sguardo da lei, mostrandosi stranamente seria "forse è vero che sogno troppo, ma dico davvero che quando sono con te mi sento al mio posto. Non saprei come spiegarlo, è così e basta"

Dopo quel breve scambio di opinioni si erano separate per qualche minuto: una era andata a cercare qualcosa che potesse ripararle dal freddo, l'altra si era persa nei suoi pensieri.

Non avevano parlato nemmeno durante l'allestimento del letto improvvisato, il quale consisteva in un materasso, un cuscino e qualche coperta.

La posseditrice del Fuoco aveva allungato la mano, nuovamente coperta dal guanto, per accarezzare il viso della sua amata "com'è possibile che non riesci a scaldarti?"

"Non lo so, mi sento anche debole come una piantina abbandonata al freddo e al gelo" si era avvicinata in modo istintivo "togliti i guanti e scaldami, per favore"

"Momoring, ne abbiamo già parlato.."

"Se mi chiami con quel nomignolo fai soltanto aumentare il mio desiderio di starti addosso" non c'era più traccia della sua personalità un po' bambinesca e l'agilità con cui si era mossa per baciarla ne era stata la prova.

Il tentativo iniziale di non ricambiare era stato accantonato nel momento in cui la mora era scesa con le labbra per concentrarsi sul collo, infatti l'urgenza di riprendere da dove avevano interrotto aveva spinto Jihyo a prenderle il viso tra le mani.

Il rumore proveniente dal camino aveva contribuito a rendere quel momento ancora più romantico e Momo si era sentita rinvigorita "Jih, in questo luogo ci siamo soltanto noi due e vorrei approfittarne"

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