Capitolo 7

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Era ormai l'alba, Nowel continuava a fissare quell'intaglio nero. Rappresentava uno spicchio di luna dove erano incastonate tre gemme rosse e alle punte, quasi per chiudere il semicerchio, una spada divisa a metà. Non conosceva il significato di quel simbolo, ma sapeva che glielo aveva dato per un motivo, sicuramente per intimorirla. Ma non si sarebbe lasciata abbattere così facilmente.

Prese piccola e fine cordicella dalla tasca dei suoi pantaloni marroni, l'attorcigliò nella parte superiore della piccola scultura, creandosi, così, un ciondolo. Lo indossò immediatamente, pensando che ciò che doveva servire per intimorirla servirà invece per rafforzarla.

-Hey, Nowel. Come mai sei già sveglia?- disse Calih tra uno sbadiglio, mentre Niere continuava a dormire beata.

-Buongiorno Calih.- disse sorridendole.

-Sono Calimehtare.- la rimproverò. –Porta rispetto per le donne più grandi.- le rispose lei con un sorriso finto.

Niere cominciava ad agitarsi, aveva ancora bisogno di pace e silenzio. Aveva visto e vissuto troppi attimi traumatizzanti, la cosa migliore in quel momento era lascarla nella grotta, con ancora la coperta calda addosso, rannicchiata e con un visino dolce.

-Vieni, andiamo a parlare fuori.- disse Calih precedendola. Appena i primi raggi del Sole la sfiorarono le si aprì un sorriso sulle labbra e si stiracchiò un'ultima volta. –Forza!- riprese girandosi verso Nowel, che si era appena messa in piedi per raggiungerla. –Dobbiamo iniziare gli allenamenti.- concluse con un sorriso divertito.

Nowel era pessima, ma come poteva biasimarla? Era la prima volta che toccava una spada in tutta la sua vita. Sbagliava tutti i movimenti, era lenta e goffa.

-No, no e ancora no! Quante volte te lo devo ripetere?- continuava a riprenderla. –Nowel, anche mentre stai attaccando la tua schiena deve essere rigida e dritta, altrimenti rischi di cadere da sola, come un sacco di patate.

-Ho capito! Ma fa male! Non sono abituata a queste posizioni, non sono ancora così snodata.- replicò Nowel. –Potresti anche andarci piano, è il mio primo giorno!

-Mentre tu sei qui a parlare, Alcalimon potrebbe già progettare la distruzione di un altro povero villaggio!

Appena sentì il suo nome si irrigidì e prese il suo ciondolo in mano. Non le aveva raccontato del sogno, o di quell'intaglio, anche se era sicura lo avesse notato da un pezzo.

-Va bene, sono passate quattro ore. Facciamo una pausa, così mi racconterai di quello che stringi in mano. Sempre se vorrai.- doveva essere cauta con lei, ogni parola la poteva prendere nel modo sbagliato.

In silenzio si incamminarono verso la caverna, con Niere che sembrava non avesse intenzione di svegliarsi. Si sedettero su di un tronco, mentre Calih iniziava a riaccendere il fuoco, in modo da poter preparare qualcosa da mangiare.

Continuava a non dire nulla, voleva aspettare il momento in cui Nowel sarebbe riuscita a raccontarle tutto. Non solo della collana, ma del suo passato, di ciò che la preoccupava. In fin dei conti è una ragazza a cui è stata negata la libertà si scegliere, o di avere delle ambizioni.

-Ieri notte ho fatto un sogno.- iniziò lei, ottenendo la completa attenzione di Calih. –In realtà non so se sia stato veramente un sogno. In ogni caso, l'ho visto.

-Chi?- chiese incuriosita.

-Lui, Alcalimon.

A quelle parole gli occhi di Calih si sgranarono. Come era possibile?
"Aveva davvero ragione Ithil, sa già tutto di noi, di lei. È a conoscenza delle nostre intenzioni." Pensò .

Il Cavaliere della Luna [REVISIONE]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt