Capitolo 10

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-Abbiamo portato altre stoffe e una bacinella d'acqua pulita.- disse Aryon entrando dalla porta, insieme a Niere. –Come sta?- chiese preoccupato?

-Come quando sei andato via.- rispose piano Calih. –La ferita non si è infettata, Grazie alla Luna, sono le ustioni intorno ad essa a preoccuparmi un pò. Ciò nonostante la febbre è ancora molto alta.

-Mi dispiace non poter fare altro.- Aryon era sinceramente preoccupato, odiava sentirsi inutile.

-Hai già fatto fin troppo. Grazie a te abbiamo trovato un posto coperto dove poterla medicare tranquillamente.- gli rispose con un sorriso, notando la sua espressione assente.

-Ci sarà pur qualcosa che io possa fare.

-Per adesso non ci resta altro che aspettare.- concluse riprendendo a guardare Nowel.

Era sdraiata su di un piccolo letto trovato in una delle case della piccola città dove ci fu l'attacco da parte di Aldie. Prima di poterla stendere e medicare dovettero ripule il materasso di paglia da alcune macerie provocate da un buco sul tetto. La città ormai era deserta, tutti scapparono la notte prima, lasciando i nostri quattro combattenti da soli, nel silenzio più assoluto.

-Quanto metterà a guarire secondo te?- chiese ancora Aryon.

-Non sono un medico, ma credo che per rimettersi in sesto ci metterà molto più del tempo che ci è concesso. Senza pensare che dovrà ricominciare gli allenamenti da capo.

-Credo che sia più doveroso concentrarsi sul salvarle la vita, non credi?- le disse irritato il ragazzo.

-È ovvio che io pensi soprattutto alla sua salute. Ma è mio compito ricordarmi che da lei dipende il benessere di questa Terra. Non è una cosa da lasciare in secondo piano.- gli rispose calma, ma notevolmente infastidita.

Aryon non capiva quello che Calih diceva, ma non era il momento di fare queste domande. Poggiò nervosamente la coppa contenente acqua pulita su una sedia vicino al letto, per poi uscire dalla casa sbattendo la porta. Si allontanò poco, quanto basta per rimanere da solo a guardare il boschetto di fronte. Solo con i suoi pensieri.

Riconobbe i passi di Niere che gli andavano incontro.

-Ti prego piccola, lasciami un po' da solo.- le disse con un sorriso finto.

Lei non lo ascoltò, si sedette sull'erba vicino a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.

-Capisco, vuoi consolarmi.- continuò Aryon. –Purtroppo sono un tipo che quando sta male non deve essere consolato. Mi innervosisco solamente.- continuava a non dargli ascolto. Stava ferma, con la testa poggiata su di lui e gli occhi che piano piano si chiudevano.

Rimasero di fronte a quella vista finché il sole non divenne sempre più arancione, fino a scomparire tra le chiome degli alberi.

-Aryon, Niere! Si è svegliata, correte.- urlò Calimehtare sporgendosi dalla porta.

La bambina si svegliò immediatamente a quel richiamo e insieme corsero verso la casetta, trovando Nowel con gli occhi semi aperti che li guardava.

-Tranquilli, non vado.. da.. nessuna parte.- disse con difficoltà sorridendo lievemente.

-Non sforzarti troppo. La ferita potrebbe riaprirsi.- disse Calih seduta vicino a lei sul letto.

-Aldie?- chiese.

-È fuggita. Calih è riuscita a metterle talmente tanta paura da obbligarla alla ritirata.- rise Aryon. –In effetti mi sono spaventato anche io.

Il Cavaliere della Luna [REVISIONE]Where stories live. Discover now