Capitolo 20

53 5 0
                                    

L'alba sorgeva da dietro la cascata si Erindur. Il calore del Sole accarezzava la pelle di Nowel donandole un risveglio sereno, almeno fino a quando non le venne in mente ciò per cui era lì, la missione che doveva andare a compiere, insieme ad Aryon ancora tra le braccia di Morfeo. La ragazza si girò a guardare il prigioniero facendole prendere un sussulto quando vide quegli occhi neri puntati verso di lei. Osservandolo più attentamente si accorse che probabilmente fosse rimasto sveglio per tutta la notte.

-Buongiorno.- disse Aryon dopo un mugolio.

-Buongiorno.- gli sorrise Nowel.

Il ragazzo si alzò accarezzandosi il capo. –Io preparo il fuoco Nowel, tu va a prendere la padella, delle uova e della carne.

-Subito.- disse mettendosi seduta e allungando le braccia per raggiungere il sacco.

In poco tempo si ritrovarono a fare colazione davanti ad un fuoco caldo.

-Inizia a sentirsi il gelido inverno.- constatò Aryon rabbrividendo.

-Adoro questa sensazione.- rispose invece Nowel respirando l'aria a piani polmoni.

-Finisci la colazione, presto. Dobbiamo alzare il passo per arrivare in tempo e tornare indietro da Niere e Calih.- disse Aryon cambiando discorso e rimettendo la sua ciotola nella sacca.

Il ragazzo iniziò a preparare i cavalli, dove lui e Nowel avrebbero viaggiato fino a destinazione, sotto la sella destinata al suo destriero legò una corda, dove all'altro capo, avrebbe legato Nwalme e, come antichi schiavi egiziani, li avrebbe seguiti a piedi.

Pronti per riprendere il cammino saltarono in sella e si diressero verso la radura dove vi era il sentiero di Elvish, come citato da Rinon. Passarono delle ore in silenzio, almeno fino a quando arrivarono in una grande radura, vuota, senza alberi, dove il cielo sembrava poco più rossastro del normale e dove l'erba diventava di un innaturale viola.

-Dovremmo quasi esserci.- disse Aryon serio.

-Non lasciatemi qui!- urlò il contadino. –Sono stato incastrato!!

Aryon fermò il cavallo, stendendo una braccio in modo da far fermare anche Nowel.

-Cos'hai detto?- chiese minaccioso all'uomo legato.

-Sono stato incastrato!!- continuava ad urlare.

Aryon scese furioso dal cavallo. –Chi altro è coinvolto in questa storia?- chiese rabbioso prendendolo dai capelli sporchi e sudati, in modo da alzargli il viso e guardarlo negli occhi. –Parla verme!- gridò.

Nwalme fece per parlare, ma ciò che uscì dalla sua bocca furono gemiti e lamenti per poi finire in un immenso, terrificante urlo pieno di dolore. Aryon lo lasciò guardandolo perplesso. Il contadino iniziò a contorcersi in movimenti innaturali, come se non avesse più ossa.

-Cosa gli sta succedendo?- chiese Nowel incredula da ciò che stava guardando.

L'uomo continuava ad urlare dolorante, finchè non riuscì a rompere la corda legata ai suoi polsi.

Aryon si mise davanti a Nowel, come per proteggerla, e insieme indietreggiarono.

Nwalme sembrava essersi calmato, si mise in piedi con difficoltà e tenendo lo sguardo rivolto verso il basso, ma il silenzio non durò a lungo. Dopo brevi secondi le urla dell'uomo ripresero, più amplificate e più terrificanti. In preda alla pazzia più totale iniziò a correre verso la foresta, in uno scatto improvviso Aryon tentò di afferrarlo, ma si fermò non appena vide l'uomo inginocchiarsi all'entrata della foresta, le sue urla non davano segno di tacere, la sua pelle iniziò ad ustionare, spontaneamente, all'inizio solo gli arti, poi il torace e infine il volto. Nwalme non riusciva nemmeno ad ansimare, ne tanto meno a prendere fiato tra le sue stesse urla. Il dolore non cessava, la sua pelle bruciava e si inceneriva fino a diventare solo polvere e un lieve urlo volò via, insieme a ciò che pochi attimi prima era un uomo.

Il Cavaliere della Luna [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora