Capitolo 13

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Appena pronunciò il suo nome, di colpo, come presa da un improvviso malore, la luce che emanavano i suoi occhi si spense, e cadde a terra, come svenuta.

Tutti le corsero appresso, dimenticando la discussione di qualche attimo prima. Presi dall'ansia iniziarono a scuoterla tentando un rinvenimento, che avvenne, però, solo dopo qualche secondo.

-Calih, per fortuna.- disse Nowel chinandosi ad abbracciarla, con qualche piccola lacrima di preoccupazione che le rigava il viso.

-Cos'è successo? Perché sono sdraiata a terra?- Chiese confusa.

Nowel e Aryon si guardarono, con altrettanta confusione, non sapevano cosa dire. Neanche loro riuscivano a dare una spiegazione di quanto sia successo.

Niere si guardò intorno e velocemente attirò la loro attenzione su di una casa abbandonata, abbastanza lontana dal piccolo paesino, ma abbastanza vicina dal luogo dose si trovavano, correndo incontro all'abitazione. Aryon prese Calih in braccio, portandola di fretta verso la grande casa seguito da Nowel.

All'interno non c'era niente, oltre alla polvere a agli insetti che l'abitavano. Più che una casa sembrava una villa di qualche vecchio nobile andato in rovina. il pavimento in marmo color sabbia, quasi inondato da vecchie pozzanghere, le grandi finestre con ciò che ne era rimasto delle tende color panna. vi era una grande sala dove, per accedere al piano superiore, delle grandi scale che si univano diventando un piccolo corridoio. non c'era tempo di visitarla, bisognava prima pensare a Calih. Ayon poggiò la donna nella parte meno umida della casa.

-Sto bene, non c'è bisogno di tutte queste premure.- disse stanca.

-Ora riposa, riprenderemo il cammino domani.- le rispose Nowel con un gran sorriso.

Non fece in tempo ad ultimare la frase che già Calih si era persa nel suo mondo dei sogni. Accanto a lei si sedette Niere, che dopo pochi minuti la imitò addormentandosi, con una evidente aria preoccupata in viso.

-Dovremmo riposare anche noi.- propose piano Aryon, senza ottenere risposta.

Vide Nowel Dirigersi verso la porta principale sedendosi sul gradino di fronte ad essa, ad osservare il tramonto che stava avvenendo in quel momento.

Aryon non la disturbò, si mise, da solo, in un angolino sentendosi incredibilmente stanco e senza forze. Era strano, la giornata si, non è stata una delle migliori, ma non così stressante da fargli venire quella stanchezza. Comunque, ci vollero solo pochi minuti, addormentandosi anche lui.

Intenta ancora ad osservare il tramonto, Nowel sbuffò, obbligandosi a rimanere sveglia tutta la notte. Ancora non si fidava di Aryon, nonostante l'affetto che provava per lui. "Cosa vai a pensare!" si rimproverò. Era un ragazzo conosciuto da poco e non è che vi abbia passato molto tempo insieme per provare "affetto", né tanto meno fiducia.

Mentre l'arancio del cielo diventava sempre più blu, fino a diventare scuro come la notte che ormai era alle porte, Nowel sentì le sue palpebre prive di forza. Per mantenersi sveglia cercò anche di alzarsi e muoversi, ma non riusciva più a muoversi per via della tremenda stanchezza che ormai le aveva pervaso tutto il corpo.

E così, dopo pochi attimi, anche lei si lasciò invadere e trascinare nel mondo dei sogni.

Quando i quattro riaprirono gli occhi, si ritrovarono in una immensa sala piena di libri, con un grande salone avente solo cinque sedie. Quattro piccole in fila, poste al fronte di una molto più grande. Si guardarono interdetti, quando Nowel e Aryon cacciarono un lieve spavento nel vedere Calimehtare notevolmente ringiovanita, tanto da sembrare una coetanea di Nowel.

Aryon non fece in tempo a dire nulla che da dietro la poltrona più grande apparve Ithil, che gli accolse con un dolcissimo sorriso.

-Buona sera a tutti.- disse cordialmente. –Ciao, piccola Calih.- salutò poi facendola arrossire.

Il Cavaliere della Luna [REVISIONE]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum