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W h e r e   i s   m y   m i n d?

M I K E

31 Luglio

Mi giro e rigiro, cercando di trovare una posizione comoda in quel letto che sembra fatto di marmo. Sono cinque fottuti giorni che non riesco a dormire decentemente, da quando Kai è stato arrestato.

Mi viene da ridere al pensiero del motivo per cui è stato arrestato.
Kai che abusa sessualmente una ragazza.

Non è assolutamente vero.
Non si permetterebbe mai.
Lui non è come suo padre.

Non riesco ancora a crederci. A volte quando mi sveglio penso che si sia trattato tutto di un sogno. Infatti euforico mi avvicino alla sua stanza, sperando di trovarlo li nel letto a dormire con la bocca aperta e russare come uno scaricatore di porto.

Ma la realtà mi cade addosso come un secchio d'acqua gelida quando spalanco la sua porta e vedo il suo letto sfatto, lasciato così da sei giorni, i poster di Fight Club, Fast&Furious e di Eminem che decorano il suo armadio a due ante. La scrivania piena di disegni d'auto e la nostra foto; l'unico oggetto presente nella sua stanza che racconta un po' della sua vita.

Chloé ce l'ha scattata in un momento random. Eravamo al lago e avevamo deciso di buttarci nell'acqua mantenendoci la mano.

Uno dei giorni più belli della mia vita.
Il giorno in cui ho capito il valore prezioso della nostra amicizia.

Questa foto la porterò per sempre con me. Nel cuore e nella mente.
Mi ricordo che quando me ne ha parlato di questa foto mi ha lasciato un messaggio in segreteria.

«Ciao Michael, sono io. Il fantastico Kai Miller. Ti ho lasciato questo messaggio in segreteria perché non ho il coraggio di dirti queste cose dal vivo e mi sento uno stupido. Può sembrare un gesto infantile questo di incorniciare la nostra foto, ma per me non lo è. Cazzo, sei la mia famiglia Mike. Sei il mio tutto, il mio migliore amico, la mia ancora, il mio punto di riferimento. Senza di te mi sento perso, mi sento vuoto. Ho ritrovato la mia luce in te. Ehmm, oh, non so se si sia capito ma sono ubriaco marcio, penso che a breve vomiterò... Mike, so che non te l'ho mai detto, ma ti voglio bene. Ti voglio bene da quel fantastico giorno che mi sei venuto a parlare; nonostante le brutte parole che dicevano sulla mia famiglia. Tu non hai mai seguito la massa e sei venuto a parlarmi, porgendomi quella macchinina di plastica senza una ruota e dicendo: "Sono Michael, ma chiamami Mike. Vuoi giocare con me e i miei due amici lì in fondo?". Quando hai pronunciato quella frase, Dio... Sono rinato. Sei stato il mio spiraglio di luce in mezzo a tutto quel buio. Cazzo Mike, senza te non avrei nemmeno conosciuto quel cervellone di Jaden e quella palla gonfiata di Andrew. Spero che il mio regalo ti sia piaciuto. Cazzo è mezzanotte e due e mi sono proprio dimenticato, mi sono messo a fare questo discorso. Ma nel dubbio, auguri per i tuoi diciassette anni.
Io...Ti voglio bene.
Okay adesso devo vomitare.»

Da quando è stato arrestato in casa nostra c'è un'aria molto diversa: Jaden non esce dalla sua stanza, almeno che non sia per mangiare. Andrew non va più a lavoro. La famigliola è partita e in casa Harrison c'è solo Blair. Non è nemmeno più in questa casa, è tornato nella sua.

Io invece sono giorni che non parlo. Esagero se dico che non ricordo più il suono della mia voce?

Mi alzo dal letto sbuffando e passandomi una mano nei capelli. Sposto la coperta e mi avvio sul balcone, afferrando il pacchetto di sigarette dal comodino. 

Sono le 02:47, ho dormito per soli dieci minuti. 

Wow, nuovo record. 

Apro il pacchetto prendendo la sigaretta e il suo accendino che gli ho rubato due settimane fa. 

Wicked GameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora