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J A D E N

Passo l'avambraccio sinistro sulla mia fronte per togliere tutto il sudore mentre la mia mano destra è impegnata a girare un bullone vicino a un pezzo dell'auto.

Oggi è lunedì e io odio davvero tanto questo stupido giorno.

Dopo la fantastica avventura di ieri sera - e delle preziosissime ore sottratte dal mio sonno - è normale che io sia stanco e con la voglia di lavorare pari a zero.

Ma non è il tutto, quei due rincretiniti di Mike e Kai hanno accettato comunque di partecipare alla gara sapendo benissimo che il giorno dopo bisognava ritornare a lavorare in officina. Come si può ben sapere le scelte hanno delle conseguenze; infatti, adesso si ritrovano mezzi addormentati a cercare di cambiare delle ruote.

Io lo ripeto sempre, il sonno è prezioso!

«Stai attento coglione, se inizia a rotolare la ruota io non ho voglia di rincorrerla per tutta l'officina.» Mormora Mike prima di fare un lungo sbadiglio.

Kai lo fulmina con lo sguardo. Le occhiaie sotto i suoi occhi sono molto evidenti, sembra che non dorma da giorni.
«E tu sii più educato, con quello sbadiglio ti ho visto anche l'intestino. Lo sai che si mette la mano davanti la bocca?» Lo rimbecca puntandogli contro una chiave inglese.

Il biondo alza le mani in segno di colpa e si siede per terra appoggiando la testa contro il suo bancone da lavoro sospirando stanco.

«Ho sonno.» Biascica e chiude gli occhi. Prende il suo cappello rosso dalla visiera e lo abbassa sul suo volto.
Dopo quasi due settimane di ferie è giunto il momento di tornare a trovare il nostro vecchio Matthew.

Anche se preferisco di gran lunga più dormire che svegliarmi alle sei di mattina per andare ad aggiustare delle macchine.

Andrew mi affianca, portandomi l'olio che gli avevo chiesto di procurarmi per aggiustare l'auto.
Ha iniziato a rivolgermi di nuovo la parola questa mattina e non lo faceva da quando gli ho rivelato di fare uso di stupefacenti.
La cosa mi sembra molto strana, da un momento all'altro ha iniziato a parlarmi di nuovo come se non fosse accaduto nulla.

Dopo che ha appoggiato l'olio ai miei piedi, toglie lo strofinaccio che ha sulla spalla e si asciuga le mani.
«A che ora stacchi oggi?» Domanda mentre osserva attentamente il motore dell'auto a cui sto lavorando.

Sospiro stanco e mi alzo con il busto, «Alle due.»
Lui annuisce alle mie parole e si china verso il cofano scrutando tutti i componenti del motore.

La sua enorme schiena scoperta è coperta da uno strato di sudore e ad ogni movimento che compie i suoi muscoli si flettono.

Indica con l'indice il pistone, «Guarda si è rotto. Qualche corpo estraneo avrà urtato il pistone con il motore in azione e ha provocato la rottura.»

Annuisco concordando alle sue parole, «All'inizio pensavo che avesse grippato, per questo ti ho chiesto di portarmi l'olio.»

Mi guarda mordendosi il labbro inferiore in modo pensieroso, poi nega con la testa, «È la prima cosa che pensano tutti ma se provi ad accendere e ad accelerare - sale al posto del guidatore, accende l'auto e prova ad accelerare - Puoi vedere che ha un calo di potenza.» Accelera ancora di più e l'auto si spegne.

Fa una faccia ovvia e quando scende indica con una mano il motore nel cofano, «E infine il motore tende a spegnersi.»
Ha completamente ragione.

«Bisogna ordinare dei nuovi pezzi.» Mi consiglia e fa per andarsene.

Lo richiamo, «Non abbiamo niente in magazzino?» Ci spero con tutto me stesso. Non ho voglia di andare a ordinare un nuovo pistone, attendere che arrivi e continuare ad aggiustare l'auto.

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⏰ Last updated: May 04 ⏰

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