1- L'imprevisto

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"Avrei anche potuto accontentarmi,
ma è così che si diventa infelici."
-Charles Bukowski

⭐️⭐️Isabel⭐️⭐️

Mi svegliai di soprassalto così mi girai per recuperare il cellulare, guardai l'ora e notai che segnava le 4:30. «Cavolo» sbuffai, ero convinta fosse l'ora di alzarsi.

Riposai il cellulare sul ripiano e mi girai in posizione supina sperando di riuscire a riaddormentarmi, essendo che la sveglia sarebbe suonata tra un paio di ore. Ma niente, non ci riuscivo.

Così mi alzai e decisi di recuperare dalla scrivania il libro che stavo leggendo "Cime Tempestose" di Emily Brontë, tornando poi a letto per leggerlo.

Trascorsi così due ore a leggere e alle 6:30 decisi di alzarmi e scendere giù a preparare la colazione per me e i miei fratelli che dopo un po' mi avrebbero raggiunto.

Preparai loro i soliti pancake e ci sedemmo tutti a tavola per consumare la colazione come ogni mattina.

«Isa oggi usciremo prima per andare a scuola, tra 20 min ti aspettiamo in macchina, sbrigati»disse mio fratello Alexander e mio fratello Axel annuì dandogli così ragione.

«Ma come 20 min, siete impazziti? Perché? Non ce la farò mai ad essere pronta devo ancora lavarmi, sistemare i capelli e truccarmi!» dissi io

«Non mi interessa, tu fai presto e basta» rispose Alexander.
Mi voltai e senza degnarli di uno sguardo salì di sopra ed iniziai ad urlare ed imprecare da sola, ma poi improvvisamente mi balenò in testa la soluzione: avrei chiamato il mio fidanzato, Michael, domandando a lui un passaggio per andare a scuola.

Essendo che sono arrabbiata e non ho neanche voglia di scendere giù e parlare con i miei fratelli mandai un messaggio ad Alexander dicendo di non aspettarmi e che avrei provveduto da sola per il passaggio.

Quando sentì la porta di casa sbattere decisi di andare a fare la doccia così poi avrei chiamato Michael.

Dopo la doccia indossai la solita divisa della scuola composta da una gonnellina blu scozzese, camicia bianca, la cravatta con medesima fantasia e la giacca blu con lo stemma della scuola.

Diedi poi una sistemata ai capelli, ripassando le onde che avevo fatto ieri sera per una delle solite feste organizzate da Axel e Alexander e infine passai al trucco.

Recuperai poi il cellulare e chiamai Michael che rispose dopo un po' di squilli, stranendomi perché di solito rispondeva subito

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Recuperai poi il cellulare e chiamai Michael che rispose dopo un po' di squilli, stranendomi perché di solito rispondeva subito.

Neanche il tempo di salutarlo che sentii dire dall'altro lato del telefono «Sì, dimmi»
«Che hai? ti sento strano» gli chiesi
«Niente, dimmi che vuoi che devo staccare»disse
«Ma cos'è stamattina che siete tutti nervosi? volevo solo chiederti se potevi darmi un passaggio a scuola perché quegli idioti sono dovuti uscire prima da casa» sbottai
«Ieri sera mi hai lasciato da solo come un coglione per tutta la sera e per di più ti ho vista pure parlare e ballare con un ragazzo dell'ultimo anno, e adesso mi chiedi pure perché sono nervoso?»

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