2- Belle? Cosa voleva quel lunatico da me?

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"La ragione è un'isola piccolissima
nell'oceano dell'irrazionale"
-Immanuel Kant

⭐️⭐️Isabel⭐️⭐️

Appena arrivati in palestra poggiammo gli zaini sugli spalti.
Era una giornata molto calda e io non riuscivo più a stare in quella stupida divisa che il preside ci costringeva ad indossare.

Fortunatamente avevo sempre nella mia borsa un leggins ed un top sportivo che utilizzavo per l'ora di educazione fisica e per gli allenamenti con le cheerleader.

«Io vado un attimo a cambiarmi, voi due cercate di non scannarvi almeno per 10 secondi, ok?» dissi

Michael non proferì parola, si andò a sedere negli spalti e lo vidi smanettare qualcosa sul cellulare, mentre Aaron tuonò «Ho bisogno anche io di andare in bagno, muoviti».

Lo guardai ma non risposi, ci dirigemmo poi negli appositi spogliatoi.

«Che giornata di merda» dissi tra me e me, a quest'ora potevo già essere a casa a studiare e invece mi aspettava un intero pomeriggio a sorvegliare quello stronzo del mio ormai ex ragazzo e Aaron.

Legai i capelli in una coda alta e poi passai a togliere prima la gonna poi la cravatta, la camicia e infine la giacca.
Indossai un leggins sportivo viola e un top nero, mi diedi inoltre una sistemata al trucco ed uscì dallo spogliatoio per tornare nella palestra.

 Indossai un leggins sportivo viola e un top nero, mi diedi inoltre una sistemata al trucco ed uscì dallo spogliatoio per tornare nella palestra

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«Peccato che il preside vi fa indossare quelle stupide divise» sentì dire da una voce al mio fianco, che era proprio quella di Aaron.

Mi voltai e alzai la testa per guardarlo, visto che lui era più alto di me di circa 30 cm. «Cosa?»domandai io

«Staresti molto meglio così che con quella stupida divisa che vi fa mettere il preside» mi disse con un ghigno divertito sul volto.

Avrei dovuto ringraziarlo? No, assolutamente no.

«Da quando io e te facciamo conversazione?»chiesi io con un'espressione confusa.

«Da oggi, ti dispiace Belle?» disse lui avvicinandosi a me

«Belle?» era impazzito, ora siamo passati pure ai nomignoli?

«Sinceramente non mi interessa oggi, non mi interesserà domani e neanche dopodomani Aaron» dissi io

«Come siamo antipatiche, non ti ricordavo così» disse con quello stupido sorrisetto.

«Tu non mi conosci, ora andiamo in palestra prima che mi incavoli e chiami il preside» sbottai e presi camminare a passo svelto verso la palestra.

Appena arrivata in palestra con Aaron dietro di me vidi Michael nella stessa posizione di quando eravamo usciti, seduto col cellulare tra le mani sugli spalti.

«Micheal, vieni qui» gli urlai per farmi sentire, lui si alzò e venne verso di noi senza proferire parola.

«Ognuno di noi svolgerà un compito, così prima finiamo meglio è. Io non ho intenzione di tornare a casa tardi.» tuonai

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