14- I lost my heart and my mind

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"Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno,
lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli
di aver visto il paradiso senza mai entrarci."
-William Shakespeare

⭐️⭐️Isabel⭐️⭐️

Stasera ci sarebbe stata la prima partita del campionato, diversamente ne sarei stata entusiasta ma la situazione di Michael mi stava mandando il cervello in tilt ed ero veramente preoccupata. Avrei voluto parlarne con i miei fratelli ma non volevo che facessero nulla di avventato, ne avevo parlato solo con Aaron..

Con Aaron, una bomba ad orologeria.
Brava Isabel complimenti.

Avevo paura che facesse qualcosa di stupido, non poteva rovinarsi la vita per me. Avevo un piano per fermare Michael. Recuperai il cellulare e mandai un messaggio ad Aaron che mi rispose dopo pochi secondi.

Isabel: Ciao, dobbiamo parlare.

Aaron: Belle, che cazzo è successo?

Isabel: Ciao anche a te lunatico,
comunque niente devo parlarti.
Posso passare da te?

Aaron: Questa è una scusa per
venire da me Belle?🥵

Isabel: Sei sempre il solito, ora vengo
da te. Ah e quella faccina ficcatela su
per il culo

Aaron: Abbiamo solo un paio d'ore prima di dover andare a scuola, ti aspetto🥶

Non lo risposi, ma cosa erano quelle faccine orribili?

Il mio taxi non tardò ad arrivare e dopo un po' arrivai a casa sua. Stavo per bussare alla porta quando lo vidi spuntare alla mia destra.

«Ciao Belle»

«Ciao lunatico che ci fai qua?»

Indossava un pantalone grigio della tuta e una maglietta nera termica aderente che fasciava perfettamente i suoi addominali e i suoi capelli erano stranamente scompigliati. Che diavolo stava facendo?

«Mi stavo allenando, ho la palestra sul retro» disse senza distogliere il suo sguardo dal mio corpo, sentì una scarica di brividi lungo la schiena

«Capisco» la mia voce uscì spezzata e impastata
e sentì le guance avvampare

Complimenti Isabel!

Il mio corpo mi tradiva ogni volta quando si trattava di lui. Finiva sempre così.

Aaron Davis purtroppo mandava a puttane i miei neuroni, il mio buon senso. Era terribilmente attraente e non riuscivo a restare impassibile per quanto io ci provassi.

Stranamente evitò di mettermi a disagio per la situazione «Vieni andiamo» disse

Annuì e lo seguì, attraversammo il giardino e la piscina per arrivare vicino a una piccola casetta in legno. Sembrava una di quelle tipiche casette sull'albero ma questa era su terra ferma, entrammo e restai a bocca aperta. C'erano piccole lucine ovunque, dei divanetti in pelle, un divano e una grande tv.

«Wow che bello» esclamai

«Questo è il mio posto sicuro, non ci ho mai portato nessuno» mi sorrise e vidi delle piccole fossette spuntargli sul viso, mi sentì in paradiso. Probabilmente ero morta e questo era solo un sogno.

Heartless Where stories live. Discover now