13- His love for you is true but does he know you call me when he sleeps?

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"Il primo giorno che ti ho vista qualcosa
dentro di me si è spaccato. Dicono che accada
quando due anime sono predestinate"
- Charles Bukowski

⭐️⭐️Isabel⭐️⭐️

La giornata stava andando di male in peggio, mi era arrivato il ciclo e i dolori mi stavano letteralmente stendendo, per di più Will mi aveva chiamato in preda al panico e la rabbia per dirmi che qualcuno anonimamente l'aveva chiamato dicendo di lasciarmi stare o si sarebbe fatto male.

Era un fottuto scherzo, doveva esserlo per forza.

Chi cazzo è lo psicopatico che farebbe una cosa simile????

Un nome solo mi gironzolava per la testa.. Aaron Davis, quello stronzo.

Ma perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere? Torturarmi e rovinarmi la vita.

L'avrei annientato, con le mie mani.

Presi un maglioncino viola e un jeans bianco dall'armadio e li indossai. Fanculo il ciclo, li avevo appena comprati e volevo provarli. Presi la mia borsetta e scesi di sotto, sperando che i miei fratelli non mi facessero il terzo grado.

Avevo chiamato un taxi per andare a casa di quello stronzo. Ora se la sarebbe vista con me.

Fortunatamente non erano in soggiorno, probabilmente erano in palestra ad allenarsi, sì avevamo una palestra in casa anche se io ero pigra e non ci scendevo quasi mai.

Il mio taxi fortunatamente arrivò proprio in quell'esatto momento e mi fiondai fuori.

Salutai il tassista e gli diedi l'indirizzo di quello stronzo. Lo detestavo, gli avrei rovinato la vita.

Come si permetteva di minacciare il mio ragazzo? Cioè no non era il mio ragazzo tecnicamente, ma qualcosa era e comunque lui non si doveva azzardare.

Gli avrei fatto rimpiangere di essere nato.

Arrivata fuori casa sua scesi dall'auto come una furia e mi fiondai alla porta. Speravo fosse lì e speravo che venisse lui ad aprirmi e non uno dei suoi genitori, non mi ero dimenticata il momento imbarazzante con suo padre nel corridoio.

Che vergogna.

Sfortunatamente ad aprirmi fu una signora non molto anziana, sulla cinquantina penso, con i capelli ricci biondi e con dei bellissimi occhi azzurri, era sua madre?

Non la ricordavo minimamente, era sempre suo padre a portarlo da noi da piccoli.

«Salve, c'è Aaron?» 

La donna mi osservò attentamente e poi mi rivolse un sorriso «Sono la governante, piacere Ellen, certo il signore è di sopra» 

Bene, non era sua madre, sarebbe stato imbarazzante.

«Io sono Isabel, un'amica» sorrisi

Un'amica certo Isabel, la sua nemica peggiore.

La donna tornò dietro al bancone della cucina e io mi diressi di sopra per affrontare il diavolo in persona.

Bussai alla porta prima di entrare, perché sì ero educata. E poi lo sentì, la sua voce rauca ma ansante? Che diamine stava facendo?
«Ellen entra» 

Non poteva star facendo niente di tutto ciò che la mia mente stava pensando, no?? Aveva appena detto di entrare, pensando fosse la sua governante però.

Volevo vedere la sua reazione, fare l'effetto sorpresa così non risposi mi limitai ad aprire la porta.

Era in piedi, con indosso un pantaloncino nero sportivo e a petto nudo.. con i capelli scompigliati, goccioline di sudore gli scendevano lungo il volto e con dei guantoni rossi stava tirando dei pugni al sacco.

Heartless Where stories live. Discover now