🫂I'm sorry Poland..🔐

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(boy) x (boy)
(Polonia) x (Germania)
(bottom) x (top)

Reating: rosso 🔴

Richiesta: @sory_domy

Trama:qualcosa non va nella mia testa, qualcosa di oscuro mi sta facendo impazzire.., non c'è la faccio..non riesco..deve uscire..deve andarsene dalla mia testa...vattene via! Vattene! Odio tutti! Odio chiunque! Mi hanno abbandonato! Mi hanno lasciato marcire! Mi avevano promesso di salvarmi, ma erano tutte bugie! Erano un ammasso di bugie! Andate via! Andatevene! Siete solo dei falsi! Degli sporchi traditori! ANDATEVENE!
...

(È inutile dirlo ogni volta, nemmeno questa volta ho la persona quindi faccio io)

Prima persona: Polonia🇵🇱

Da cosa stavo scappando esattamente?
Non lo so..
So solo che le mie gambe impedivano di fermarsi in quel punto del bosco.
Ero stanco.
Troppo stanco.
Il mio fiatone era incontrollabile, le gambe erano ormai diventate troppo molli per correre, il sudore mi colava fino al collo e i miei occhi erano pieni di terrore, come se avessi già incontrato la creatura che mi aspettava, o per meglio dire..., mi seguiva.
Eppure non ricordavo il suo aspetto, in quel momento il mio cervello cercava di ricordarsi, ma non ci riusciva..
Per niente...
Il vuoto.
Il nulla totale.
Le gambe non aveva gli occhi, eppure in quel momento era come se avessero visto tutto, e a essere scambiato il loro lavoro con quello del cervello.
Ogni volta le sentivo..
Mi parlavano..
Mi dicevano..
"Scappa! Scappa più che puoi! Non vorrai vedere quello che c'è dietro! Non lo vorrai mai sapere! SCAPPA!"
e io semplicemente ubbidì.
Il mio unico compito il quel momento era correre, anche se non sapevo da chi esattamente stessi scappando.
E loro dicevano semplicemente..
"È meglio così."
Ero curioso, certo.
Ma le mie gambe ancora una volta, impedivano di fermarsi nel bosco, che ormai era diventato un buio totale, una notte oscura, pieno di tenebre.
Era spaventoso.
Era solo un fruscio di foglie.
Lo era eccome.
Ed io..
Ero l'unico a dare un unico movimento a quella notte.
"Non c'è la faccio più..."
Risposi a bassa voce, pur sapendo che ero da solo in quel momento.
"Devo fermarmi.."
Dissi ancora.
Ormai i miei polmoni avevano ceduto, e i miei piedi che tanto volevano correre, erano costretti a fermarsi inseme al corpo.
Il fiatone era troppo, fin troppo, era come se mi mancasse il respiro, era come se non avessi più nessuno dei miei due polmoni, il mio corpo cade in ginocchio, mentre io mi feci trascinare.
Era troppo.
Ripensai.
Ero solo un ragazzino..
Non potevo correre così tanto.
Abbiate pietà..
Vi prego...
Un fruscio riprese a fare funzionare i miei pensieri, e ovviamente..a farmi tornare nella realtà che ero.
Era semplicemente forte, troppo forte, erano semplicemente...
Passi!
Dio! Chi poteva essere a quell'ora della notte!
Ma che dico..
Idiota!
Questa domanda me la dovevo porre per me stesso!
In effetti...
Che ci facevo io in quel posto con tutto quel buio!?
Quella domanda non ebbe nemmeno il tempo di fare tutto il percorso fino alla mia testa, che il fruscio si fece ancora più stonante.
La mia testa cerco ovunque.
E se dico ovunque dico proprio quello...
Ma vi giuro, che non riuscivo a vedere niente.
Forse era colpa del buio?
Forse era colpa della stanchezza che avevano i miei occhi?
Forse si o forse no...
Non ne avevo la minima idea!
La mia testa era piena di domande!
Così pieno di domande che mancava poco così che esplodesse..
"AAAAAA!"
Dissi urlando, non curandomi di essere seguito alle spalle.
Le mie mani fecero tutta la camminata sui miei capelli, sotto il mio comando.
"Non ci capisco più niente..."
Pensa Polonia..
Pensa...
Cosa mi stava sfuggendo in quel momento..
Cosa esattamente..
Non riesco-
...
Non di nuovo..
Il fruscio accade di nuovo sotto i miei occhi, però sta volta..
Era un cespuglio abbastanza grande, poteva benissimo nascondere un grande predatore, come un leone, o un puma, magari, chi lo sa?
Ma non era questo il problema..
Quel rumore mi fece venire i brividi lungo tutta la schiena.
Non mi piaceva..
Non mi piaceva per niente..
"Questa idea è pessima!"
Rispose il mio cervello.
E allora perché lo pensata, dissi infine.
E poi perché mi stavo alzando? Del resto era il cervello a dare ordini.
...
La pessima idea si trasformò presto in obbligo.
Dovevo sapere.
Dovevo sapere da cosa stavo scappando esattamente.
Lo avrei fatto.
Avrei seguito quel rumore, finché non avrei conosciuto il responsabile.
Pensai in modo autoritario.
Sapete..!
Non ne ebbi nemmeno il tempo!
Due sagome, fecero le loro comparse, erano più alti di me, certo.
Era sempre stato più basso della maggior parte delle altre nazioni, e per me non era per niente una novità averli più alti di me, ma in quel momento un inquietante sensazione passo lungo tutto il mio corpo, era una brutta sensazione, non sapevo nemmeno il motivo, lo pensavo e basta, questo diceva la mia testa, mentre nel frattempo io provavo a non ascoltarlo, ma la mia mente in quel momento mi divorava, e non potevo fare altro che ascoltarla, iniziando ad indietreggiare.
"Era l'unica opzione"
Penso tra me e me
Eppure ancora una volta..
Non sapevo perché pensavo a tutto questo.
Davvero!
Non ne sapevo la conoscenza..
So solo che le due sagome iniziarono a venirmi in contro, e con questo anche i miei passi verso la parte opposta si fecero sempre più frequenti.
Non volevo..
Non potevo..
Non potevano raggiungermi..
Io...
Avevo paura..
Il mio corpo iniziò a tremare come una foglia...
Nel senso e vero della parola..
Non riuscivo più a pensare a lucido per colpa di quel ansia, di quella pura paura...
Pensai per la millesima volta.
Pensavo troppo..
E questo era la mia condanna.
Perché le sagome mi avevano ormai raggiunte..
Non ci credo!
Perché non riuscivo ancora a vederle??
Che fosse magia oscura!?
O erano i miei che non accettavano di vedere quelle figure inquietanti??
La fine della mia corsa arrivo senza nemmeno accorgermene, il tronco si posiziono sulle mie spalle, e io non avevo più vie di fughe.
La mia bocca parlò, solo per un'attimo, solo per quel istante, solo per quel millesimo di secondo.
Strano vero?
Io che ci devo sempre di essere un piscia sotto, e lo ero, non fraintendermi, mio caro e curioso lettore.
Il fatto è che non avevo più scelta in quel momento, insomma, era vero, ero praticamente con le spalle ad un albero, e la mia unica possibilità, anche se non sapevo a quale salvezza mi avrebbe portato, era quella di parlare, di creare una comunicazione, con quelle sagome che in fondo, in fondo, mi osservavano con occhi inquietante e fissi.
Così cominciai..
"C-chi siete!!"
Chiesi, purtroppo con voce troppo tremolante, dove i miei occhi, non sicuri, mi fecero notare, nel l'ombra, qualcuno sghignazzare con la caratteristica di denti aguzzi e giallognoli.
Un'altro brivido mi partì lungo la spina dorsale, sperando che fosse l'ultima, ma con qualche dubbio..
Troppa paura..
Troppa paura, attanagliava il mio corpo.
"Sono solo un ragazzino.."
Rispose la mia testa la posto mio.
Cosa potevo fare..?
Quale delle tante scelte avevo..?
Quale delle tante..?
Mi dispiace dirtelo caro lettore, ma non ne avevo nemmeno una, che fosse una singola, c'era solo il vuoto totale, non faceva differenza tra destra e sinistra, avevo solo paura, il terrore arrivava dalla testa ai piedi.
Anche tu senti questa strana sensazione quando sei in pericolo caro lettore?
Bhe, io la sentivo, oh, eccome se la sentivo, l'aria era diventata gelida e umida allo stesso tempo, e il mio respiro era un miscuglio di essi.
Sta di fatto che la risposta non arrivo mai, e il grappolo che si era formato nella mia gola, rischiava di farmi soffocare, insomma rischiavo di morire prima che mi prendessero quelle due sagome, perché pensavo tutto questo mio caro lettore?
Bhe, perché no?
Perché non pensarlo, dico.
Ormai potevi aspettarmi di tutto.
Non aveva davvero più importanza?
Eppure, io non volevo..
Non volevo finire nel oblio...
Non ne avevo voglia, curioso lettore.
Il mio corpo era appoggiato al tronco, non me ne ero nemmeno accorto, da quanti pensieri in testa..ma il mio viso non perse nemmeno un secondo del loro "sguardo" in un certo senso, aveva il sospetto che non lo doveva fare, non doveva togliere qual maledetto sguardo da loro.
Qualcosa successo però..
"Sai..era da tempo, era da cosi troppo tempo..ci mancava il tuo sguardo ricoperto dalla paura sai?"
Quella voce...
Quella maledetta voce..
"Certo che non ci aspettavamo che i nostri "figli" ti accettassero, ma del resto..., sono stati sempre una delusione verso i nostri confronti, lo dovresti capire anche tu Polonia, tuo padre fece la stessa cosa contro di te."
No...
Non era possibile...
Io non potevo crederci...
Io...
Non volevo!
"Cos'è quella faccia adesso?"
Una risata risuonò all'Interno delle mie orecchie, che iniziavano a fischiare intensamente.
"Non ti siamo mancati nemmeno un pochino?"
I miei occhi erano sgranati, verso le due figure.
"Voi...non potete...eravate morti...i-insomma io vi avevo visto..voi non potete essere-"
"Vivi?"
Un'altra risata fece il suo corso, e questo non mi piacque per niente.
"Oh... Polonia, ci sono tante, troppe cose, che non sai su di noi.."
I passi questa volta si avvicinarono, ma questa volta non volevo essere curioso, non volevo sapere, volevo solo chiudermi in me stesso, non volevo vederli...
"Te l'avevo detto."
Dissero le mie gambe, anche consapevole del loro mutismo.
"NON VI AVVICINATE! O GIURO VI AMMAZZO!!"
i corpi si fermano.
"Ehy, ehy, calmati, fai dei bei respiri"
"NO! DOVETE ANDARVENE SOLO VIA!"
il suo sguardo, anche se nella panoramica ancora del buio, cambio, e questo lo vedevo troppo bene.
"Senti moccioso, ho cercato di essere gentile con te, ma si vede che ti servono le maniere forti."
"NON MI SERVE LA VOSTRA COMPASSIONE, HO VISSUTO NELLA PAURA PER TROPPI ANNI DELLA GUERRA, E QUESTO E TUTTO PER COLPA VOSTRA!"
"Ti conviene calmarti ragazzino."
Dissi un tono troppo freddo per i miei gusti
Io lo conoscevo troppo bene...
coprì le mie orecchie, indietreggiando verso il tronco, dove pochi secondi fa ci ero appoggiato.
"MOSTRI! MOSTRI! MOSTRI! MOSTRI!"
le lacrime riempivano ormai le mie guance morbide, ma allo stesso tempo, fredde, per colpa del inverno.
E ora non potevo non chiedere a me stesso, cosa diavolo avrei dovuto fare.., se avrei dovuto percorre quel sentirò.., se avrei dovuto ricordare...
Sentivo qualcosa di freddo sui miei polsi.
"NON MI TOCCARE!!"
i miei lamenti erano così...
Inutili...
Sarei morto là...
In quel posto così buio..
Quel oscurità, mi avrebbe preso..
Mi avrebbe seppellito..
...
...
Inseme a loro..
"NOOOOOOOOO!"
cosa-
Il letto morbido mi faceva compagnia in quella terribile notte, mentre intorno non c'era altro che il niente, se non forse per la luna, che da lontano filtrava della luce al interno della mia unica finestra in stanza.
"Era davvero tutto un sogno..?"
Pensai.
Era davvero un incubo..?
Eppure, sembrava tutto così...
Reale..
Era tutto così..., vero..
Quindi, era solo frutto della mia immaginazione..?
Era frutto della mia stupida immaginazione!?
Un sorriso si contorse sulle mie labbra, mentre le mani, ancora una volta, toccarono il cuoio capelluto.
Iniziai a dondolarmi sul letto, per poi toccarmi secondi dopo, il viso.
"Sto piangendo..?"
Una forza interiore prese ad un tratto il mio controllo, il controllo del mio stesso corpo, facendomi ritrovare secondi dopo a distruggere l'Intera stanza attorno.
Che mi stava succedendo...?
Che ti sta succedendo Polonia..?
Facendomi domande da solo divento ancora più pazzo..
È la prova che ormai non si può più recuperare niente di me..
Niente..
Il nulla totale.
La mia stanza, ormai, era distrutta in mille pezzi, mentre, io ero accorto di fiato, e mi guardavo attorno senza un obbiettivo preciso in quel esatto e dannato momento.
Ero diventato pazzo.
Non c'era più nessuna spiegazione, se non quella...
"Ma che sta succedendo!??"
Una voce lontana da me, fece capolino nella camera in disordine.
"Polonia! Ma che cazzo è successo!?"
Per favore, vattene via...
Per favore..vattene! non voglio vedere più nessuno..
Nessuno!
I passi si fecero sempre più vicini, finché il suo respiro arrivò praticamente sul mio collo, facendomi venire uno strano brivido.
"Polonia, ti prego dimmi quello che è successo, sono preoccupato..."
"NON TOCCARMI!!"
il mio distacco fu istantaneo, mentre Germania mi guardò scioccato.
Si perché quello era Germania..
Lo odiavo.
Non fraintendermi, caro lettore, non mi ha fatto particolarmente niente, se non preoccuparsi per me tutto il tempo.
Ma c'era qualcosa che bloccava l'avvicinarsi tra me e lui..
"STAI LONTANO DA ME! MOSTRO!"
un'attimo di silenzio arrivò nella camera.
"M-mostro..?"
Io ansimavo, mentre lui mi guardava incredulo.
"TU E TUO PADRE SIETE DEI MOSTRI, RUSSIA E SUO PADRE SONO DEI MOSTRI, TUTTI SONO DEI MOSTRI! MI AVETE LASCIATO MARCIRE IN GUERRA! MI AVETE LASCIATO MORIRE!"
il suo sguardo si fece serio, mentre, io, indietreggi contro il muro.
Assomigliava a lui...
"Ancora con questa storia Polonia?"
Il suo sguardo era un misto di curiosità, divertimento e rabbia.
"Pensi sia divertente!? Pensi davvero che tutto questo sia una CAZZO di barzelletta!?"
"Polonia, cerca di calmarti.."
"Mi calmo un cazzo! Ti odio con tutto il mio cuore! Tu inseme a tuo padre, mi fate schifo!"
Tutto questo, mentre non mi accorgevo minimamente il suo avvicinamento.
Ma le lacrime fecero il loro lavoro, iniziando a non farmi vedere più un bel niente.
Questa volta era diverso...
Era caldo...
C'era qualcosa di piacevole, attorno al mio polso..
È così, che. Mi accorsi della minima distanza tra me e il ragazzo che pensavo fosse un mostro, esattamente come suo padre...
Il mio tempo era finito..
Era finito del tutto..
Le labbra erano ormai attaccate alle sue..
Ma..
Era piacevole..
Era..
Piacevole..
Lo stacco di brusco per il sottoscritto, era come se mi mancasse il respiro, come se lui mi aiutasse a respirare...
Ero confuso, troppo confuso..
E lui..sembro leggermi il pensiero.
Strano..?
"Smettila di agitarti, non serve a niente."
Era davvero strano...
Era come se in quel momento volessi tirare tutto fuori.
Tutto...
Per lui..
"M-ma i-io ho paura...ho paura Germania.."
Dissi appoggiandomi sul suo petto..
"Questo lo capisco...ma..stai distruggendo tutta la stanza."
Disse ridacchiando a bassa voce.
"Credi che sia divertente!?"
Dissi con un broncio in viso.
"Per niente"
Disse, mentre a me sembrò dirlo in modo dolce..
E forse era proprio..
Era la verità.
Il mio viso diventò un vero e proprio peperone, e Germania se ne accorse subito, ridendo di gusto subito dopo.
"Sei proprio carino quando diventi timido"
"Io non sono carino!"
"Ne sei proprio sicuro~?"
Il mio corpo si irrigidì al suo tocco delicato e caldo allo stesso tempo.
"C-che stai facendo!?"
Sorrise.
"Non credi che un po' di divertimento tu serva dopo quel incubo così brutto~"
"Non ho bisogno di niente di tutto ciò! Stammi alla larga!"
Un bacio più profondo fece marchio sulle mie labbra morbide.
Era più intenso, più da toglierti il respiro, più forte.
"G-germania- fermati! N-non respiro-!"
Il bacio per fortuna finì in quel momento, dandomi il tempo neccessario per riprendermi, ma le sue mani non riuscirono a fermarsi in quel piccolo punto, la sua mente non poteva aspettare...
Le sue mani andarono a finire del tutto sotto la maglia sottile che portavo, esplorando tutto il mio corpo, che in quel momento stava tremando come un albero in pieno inverno.
Inutile dirsi che secondo me non gli importava un bel niente di quello che mi stava dicendo il quel momento, forse la sua mente non era più lucida..?
Le sue labbra andarono a finire dalla mia bocca al mio collo, iniziando a farmi gemere.
Non c'è la facevo più.., anche la mia testa iniziava a non pensare più a tutto questo episodio..
"G-germania...ti prego!"
Ancora una volta davanti alle mie suppliche, non mi venne dato niente, e lui continuò.
Il mio collo ormai era del tutto violaceo, come avrei fatto a nasconderli domani...
Il mio corpo venne posato con la forza sopra il letto, con il suo corpo sopra il mio, ovviamente.
Il pavimento diventò la casa dei nostri vestiti.
Era imbarazzante..
Fino a qualche minuto fa lo odiavo, lo odiavo con tutto il mio cuore, in fondo avevo ragione...
Avevo così ragione...
Suo padre..., mi aveva rovinato..
Mi aveva rovinato la vita..
L'intera mia esistenza..
Ma avevo una strana sensazione..
Così confusa..
Le sue mani andarono ad esplorare ormai il mio corpo nudo per la seconda volta consecutiva, mentre io iniziavo a non trattenerne più i gemiti.
Se ci avessero sentiti gli altri...
Dio che guaio..
I gemiti aumentavano, mentre lui si divertiva con il mio corpo, alla fine mi guardò.
Sapevo già cosa avrebbe chiesto, quindi senza un minuto di ribellione gli diedi il via libera.
Non sapevo il perché..
Non ne sapevo proprio il motivo..
Ma lo avrei fatto..
Almeno per quella notte..
Avrei dimenticato tutto..
Avrei liberato la mia mente..
E non avrei pensato al mio passato..
Le avrei passate con lei e basta.
Ero vergine.
Quindi un po' di paura ovvio che la sentivo..
Chi non l'avrebbe sentita?
Chi non si sarebbe sentito così?
Tu mi capisci, vero? Mio caro lettore?
Senti una forza penetrarmi al interno, e urlando, tappai la bocca per non farmi sentire.
Questo non piacque per niente a Germania, avvicinandosi e togliendomi la mano dalla bocca dicendomi:
"Non farlo..ti voglio sentire"
Era Imbarazzante, ma detto da lui, in un certo senso, era rilassante...
Faceva male.
Era certo.
Ma venne subito dopo il piacere in tutto il corpo, e i brividi si fecero presenti.
I gemiti, ovviamente, non potevano mancare.
Non ero mai stato pronto.
Non lo mai provato, del resto.
"G-germania.."
Non serviva dirlo, anche perché era strano e soprattutto Imbarazzante...
Ma lui capì.
Lui mi capiva sempre.
Il venire avvenne dopo pochi secondi, con il suo susseguitarsi.
Il nostro respiro era un tutt'uno, mentre i nostri occhi si capivano a vicenda a quel momento.
Lui si sdraio accanto al mio letto, dopo avergli detto di restare per colpa del mio incubo.
"Non sono come mio padre"
Disse.
"Lo so"
Risposi di seguito.
"Forse in quel momento, assomigliavo a lui, forse non ci capivo più niente, forse avevo torto"
Dissi con un sorriso subito dopo sulle labbra.
Vidi un sorriso quasi luminoso accecarmi gli occhi.
Stava sorridendo...
Strano..
Al contrario del Terzo Reich, questa non era una presa in giro, non era un incubo, non era falso, ma semplicemente, sincero..
Il suo volto si addormentò dopo pochi secondi.
Era un volto quasi angelico..
Il mio viso andò a girarsi verso la parte opposta, dove era presente, come ogni volta, la mia unica finestra, l'unica fonte di luce in quella stanza, che in quel momento era solo oscura.
Ero sovrappensiero..
Ma del resto, forse me lo ero meritato..
Forse mi ero meritato di pensare un po' a me stesso..
Un gabbiano, forse nottoruno, si appoggiò su di essa, scrutandomi, e inclinando la sua testa, per subito dopo, volare via, libero nella notte, libero nel cielo, non tornando mai più.
Lo pensai in quel momento.
Pensai a quel gabbiano, ormai volato via verso, forse, le stelle, pensai così a lungo che mi fece male la testa per pochi secondi, avrei pensato al mondo che avrei cambiato insieme a Germania, non avrei mai più pensato al mio passato, al nostro passato, avrei pensato al mio futuro, al mio amore.
Si perché, mi ero ormai innamorato.

The end :)

contryhumans(one shot)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu