🌸Diario segreto di una donna qualunque📝

117 1 0
                                    

(girl) x (girl)
(Arabia Saudita) x (Egitto)
(bottom) x (top)

Reating: rosso🔴

Richiesta: Tessa_CH

Trama: Arabia Saudita è sempre stata una ragazza troppo agitata, e ricordare di essersi innamorata di Egitto gli fa mancare ancora di più il respiro, le persone la odiano, la odiano perché la pensano omofoba, non sapendo il suo passato, non sapendo nulla di tutto quello che nasconde dietro di sé, dietro la sua personalità, dietro tutta la fatica, tutto il dolore, per non fare capire il suo amore verso la persona più cara per lei, ma qualcosa deve sempre succedere, il fatto che Egitto si trovasse a casa sua non era un caso, o meglio...si! Lo era, ma non per il destino, infatti, per sbaglio, Arabia Saudita dimenticherà il suo diario aperto sul proprio letto, e Egitto decide di fargli uno scherzo, uno scherzo si, pensando di trovarci un episodio della sua infanzia, imbarazzante, ma quello che, ovviamente, non si aspetterà, è proprio il fatto che si confesserà con lei, cioè, indirettamente, ma! Si chiama sempre "confessarsi", così deciderà, finalmente, di parlarne con lei, lei come la prenderà? Se la svignera dalla trappola di Egitto, oppure sarà costretta a dirgli tutta la verità??

Persona: Terza

Si iniziava sempre così una storia, sempre, e la stessa identica cosa.

Non si sapeva perché, ma una ragazza restava lì, a fissare il suo riflesso nel lago.
Era come incanta dal suo semplice riflesso, era come Narciso, la conoscete tutti la sua storia no?
Bene, molti penseranno che fosse una narcisista quindi!
Ma non era così.
Non era per niente così.
Anzi! Tutto il contrario!
Lei si odiava, si capiva, si sentiva, si vedeva, lei odiava il sui riflesso, eppure era lì, in quel punto, sognante, bhe forse sognante di sparire dalla faccia della terra, tutti pensavano questo, e anche lei lo faceva.
Ogni giorno si chiedeva per quale motivo era nata in modo così sbagliato, così ingiusto, così...strano..
Per colpa del suo orientamento, per colpa di sé stessa, per colpa della sua sola esistenza.
Si odiava ancora una volta per questo.
Non ne capiva davvero il senso, ogni volta era sdraiata sul letto di notte a pensare il motivo del suo significato, nel semplice mondo umano, se nemmeno sa cosa le succede, ma attenzione! Lei lo sapeva, oh! Se lo sapeva! Ormai lo aveva imparato a memoria sai!?
Era talmente capitato che in queste occasioni sia stata sfuggente, che ormai non scappava nemmeno più, per quanto fosse stancante la faccenda, non si poteva scappare dal proprio destino, diceva ogni volta suo padre, quando cercava di svignarsela, e lei lo ascoltava, del resto era il suo unico angelo..
Lo era..
Già, il suo caro papà era ormai morto, e lei lo aveva superato.
L'acqua era limpida e pulita.
"Mmh..non sono molto i laghi puliti.."
Pensò la ragazza, e del resto, era vero, i laghi erano sempre pieni di sporcizia, ovunque la gente andasse.
Quindi era bello approfittarne quando qualcuno ne era ancora integro.
I minuti passavano e lei rimaneva lì, ad ammirare il cielo, e magari, perché no, anche contare le nuvole che passavano a fianco a lei.
Ma la pace non dura mai abbastanza, mai da poterne essere soddisfatti, mai da esserne felici.
La gente che passava di fianco alla ragazza, face una bella ammucchiata di insulti verso i suoi confronti, del resto, l'avevano riconosciuta.
"Che orrore..come fa ad uscire di casa.."
Un'altro ancora..
"Dovrebbe tapparsi quella bocca, e magari seppellirsi.."
Ancora un'altro..
"Non posso crederci che persone omofobe come lei non siano ancora in carcere, è una vergogna per la nostra patria..."
Omofobe?
Bhe si..avete capito bene, o forse no?
Lei non era mai stata una ragazza omofoba, e mai lo sarà, pensava sempre, ma la gente non la pensava affatto in quel modo, da una parte però la colpa era anche sua, lei aveva fatto capire di essere omofoba, lo faceva capire benissimo, del resto creare disgusto quando qualche coppia gay si bacia per strada non è proprio il modo giusto di fare capire che si supporta la parte..
Lei se ne pentiva, per questo provava disgustoso verso i confronti di sé stessa, ma ormai era troppo tardi, per lei e per le persone che si erano fatte un idea di Arabia Saudita, e lei non ci poteva fare praticamente niente, e nemmeno lo voleva fare.
Perché?
Perché? Se fino a un minuto fa si pentiva della sua scelta?
Il solo fatto di essere lesbica, la giustificava.
Lei amava una donna, per lei l'unica al mondo, nessuno poteva eguagliare la sua bellezza, nessun essere umano, nemmeno una piccola sfuggita di un maschio, lei non aveva occhi per loro, era inutile, voleva solo lei, quella donna così bella, ma che allo stesso tempo le sembrava così irraggiungibile.
E forse era meglio cosi, pensò, lo pensò a lungo in quel punto del lago, eppure ancora un volta, non riuscì, non riuscì a toglierla dalla sua maledetta testa, più ci provava, più era una delusione.
Meglio ultimi tempi ha sempre cercato di evitarla, e questo faceva davvero male, ma in questo modo pensava di allontanarsi sempre di più dalla donna, dalla ragazza, che lei pensava la sua vita.
Era difficile..
Un vero inferno, starne alla larga, ma doveva, era sempre stata obbligata dalla sua conoscenza, dalla sua mente malata, dal costante fatto di deluderla, di non essere mai alla sua altezza, e ogni volta diceva:
"Troverà qualcuno di meglio.."
Era sempre e la stessa identica frase, non cambiava mai, sapete?
Cari lettori...se vi dico che questa ragazza era una vera e propria testarda, fidatevi solo di me, di nessun'altro, di nient'altro, solo della mia voce.. perché tutto quello che vi sto raccontando, non è frutto della mia immaginazione o di un'altro scrittore, ma erano tutte gesta della ragazza, faceva unicamente tutto lei, e forse, in fondo al cuor nostro, era meglio per noi.
Era passata ben mezz'ora, ed era arrivato il momento di tornarsene a casa, anche Arabia Saudita si era accorta del suo piccolo ritardo, e mentre scappava da una parte all'altra ripeteva costantemente quella frase, con sguardi costantemente addosso.
"È tardi! È tardi È tardi!"
Dio Santo, se era tardi, erano bensì. Le dieci di quella sera e la maggior parte della nostra gente era ormai sparita dalle strade.
I suoi piedi erano già del tutto esauriti, non aveva mai avuto un fisico degno del suo nome, del resto, ma lei continuò, era una macchina da guerra quella ragazza, lo era davvero, non era il momento di fermarsi, ripeteva ogni secondo, magari per distrarsi dal fatto di essere completamente a pezzi, la sua corsa non si arrestava, ma anzi, quella corsa iniziava a prendere una piga diversa, era come se stesse gareggiando alle Olimpiadi, ma quello non avvenne, i suoi passi aumentavano mano per mano, chi avrebbe voluto far aspettare il suo ospite davanti alla porta di casa sua!? con tutta quell' oscurità attorno e non far mancare nemmeno il freddo bestia che si stava manifestando in quel momento, no..di certo quella ragazza lo avrebbe impedito, non sarebbe successo nulla tu tutto ciò, soprattutto con la donna della sua vita.
Donna della sua vita?
Di nuovo con queste domande?
Bhe, lasci che ci spieghi un po'..
Se avrebbe smesso di essere sua amica lei si sarebbe fatta, giustamente, qualche domanda verso i suoi confronti, e questo non doveva assolutamente succedere, altrimenti sarebbe andata in giro a dire tutto a tutti, non mi sembra tanto convincente come cosa no?
Quindi era meglio evitare le stranezze più assulte della ragazza.
Lei era solitaria, si può dire.
Era silenziosa, evitava tutti, ma lei no, lei doveva restare nel suo cuore, doveva restare incastrata nel suo amore, nel suo maledetto amore..
I passi si allungarono, e così, anche il punto di arrivo della casa.
Li vide una bellissima donna dai capelli nero carbone, i suoi occhi erano persi, spaesati, dalla assenza della sua amica, così lei si precipitò a potergli porgere una mano, custodendo avidamente le chiavi nella sua borsa.
Affannata, prese la parola accanto a lei.
"Scusami Egitto, sono rimasta al lago per troppo tempo"
L'affanno faceva la sua parte, mentre la ragazza ci prese gusto dalla scena presentatasi davanti.
"L'avevo notato Arabia Saudita, l'avevo notato.."
I suoi occhi penetravano su di lei sorridendogli.
"Allora? Vogliamo entrare?"
"Oh! Si certo! Hai ragione..."
Disse bisbigliando esattamente l'ultima parola della frase, mentre raggiunse la porta con presenza di legno di quercia, cercando di aprire la porta, che maledisse dopo qualche istante, per aver fallito con l'apertura.
Dopo altri ben cinque tentativi, riuscì ad aprire quella porta che fino a un minuto fa venne insultata, la casa era sempre stata accogliente in tutti quei anni della ragazza, ma quel giorno era un completo disastro...proprio quel giorno che aveva invitato Egitto in quella casa per fare i compiti inseme, frequentavano la stessa scuola e per di più erano nella stessa classe! Quindi perché non approfittarne?
Ma quel giorno Arabia Saudita si maledisse di averla invitata in quel piccolo spazio angusto, si vergognava di se stesse, tanto da diventare un peperone.
"Mi dispiace..non ne ho avuto molto tempo...ehehehe"
Disse prendendo alla leggera la situazione, sperando che anche lei seguisse il suo esempio.
Per l'ennesima volta nella stanza risuonò una risatina delle sue.
"Non ti preoccupare Arabia, del resto non si ha sempre il tempo necessario per pulire"
La ragazza fece un sospiro di sollievo, sapendo di essere, per fortuna, salva.
"Bene..allora, posso invitarti nella mia stanza?"
Disse ridendo.
"Con grande piacere signorina"
Disse Egitto ridendo sotto i baffi.
Quella "signorina" fece un strano effetto alla ragazza che si copri grazie all'aiuto della maglia indosso, menomale che aveva la canottiera...
Tralasciando questo! Egitto scelse il consiglio di Arabia, sedendosi al bordo del letto, mentre Arabia Saudita sarebbe andata a prendere degli snack per loro due.
L'unico problema?
Il segreto.
Lei aveva visto tutto, aveva visto il diario steso per terra, come se dopo mesi si era già stancato di esso, ormai aveva visto troppo..ma era anche vero che era ormai troppo tardi per salvarsi, e Saudita non era ancora ritornata nella camera presente per potersi salvare e non poter rischiare delle figuracce con lei, ma questo non accade, perché ormai Egitto aveva quel diario in mano, troppo curiosa di capire cosa ci fosse dentro.
E in quel momento, sembrò che il senso di colpa scompariva, del resto chi era lei? Come si permetteva di leggere le cose degli altri? Ma non ci riusciva, la sua curiosità in quel momento vinceva su tutte le altre emozioni, perché in quel momento ne stava provando cento, ma quella emozione, splendeva con una luce talmente intensa da cecarti gli occhi. Lo sapete no?
Ormai è una pappardella imparata a memoria, e sempre lo sarà.
Il suo interno esplodeva, dalle parole scritte in quella carta bianco neve, quello che leggeva non le sembrava vero, era solo un sogno si ripeteva ogni volta, solo un sogno...eppure sembrava così reale..così bello..Egitto era esterrefatta da quella scoperta, completamente immobile, ma dall'altra parte era così..!
Contenta!
La sua mente non ebbe nemmeno il tempo di metabolizzare quella scoperta, che senti vetro frantumato sul pavimento, il suo sguardo si alzò notando il suo di paura, si domandava perché tanta paura? Perché non le aveva mai detto niente? Bhe anche lei poteva dichiararsi, quello non lo nega nessuno, ma lei sapeva che era omofoba, come avrebbe minimamente pensato di dichiararsi a lei!? Si era immaginata mille volte la sua faccia di disgusto, lei che la cacciava, lei che non voleva più essere sua amica...invece non era minimamente quello che pensava lei! Quella ragazza la amava! Ed era così felice!
Il problema era quello di riferirglielo, vedeva i suoi occhi sgranati dalla paura, era sicuramente spaventata di cosa le sarebbe stato detto da Egitto.
Ma lei provo a parlargli lo stesso, almeno un tentativo...
"A-arabia.."
"NO! NON MI PARLARE!"
la sua voce anche se ben chiara, era tramente, e questo mortificò Egitto, si sentiva come se fosse sua la colpa, come se tutto quello era colpa sua, come se, se non avrebbe letto quel diario non sarebbero in quella situazione, ed era così..
Ci provo di nuovo, del resto cosa le costava? Ormai il danno era fatto.
"Arabia ascoltami ti prego..."
Questa volta era la voce di Egitto ad essere spezzata, non volesse che lei soffrisse, era doloroso, ecco..
"Che cosa dovrei ascoltare!? Di quanto io faccia schifo!? Di quanto disgusto dovrei provare verso me stessa!?"
La sua pausa fu un massacro per Egitto, non riusciva ad aspettare in quella situazione, così irreale..
"Lo so di quanto ho sbagliato nella mia vita..lo so di quanto non abbia giustificazioni di tutte quegli orrori che facevo, non voglio essere perdonata, del resto non lo sarei mai..non voglio nemmeno che tu mi accetti..non voglio niente da te..ma ti prego...non guardarmi così.."
Così come?
Egitto davvero non capiva la sua affermazione..
Forse non se ne accorgeva?
Forse la guardava con odio?
Con disgustoso?
Con rabbia?
Con paura?
No..
Quella era tutta confusione..
L'unica emozione che provava, era quella..
"Non guardami come se non capissi il mio amore per te, ti prego.."
Non voleva...
Non voleva vederla in quel modo..
Non voleva proprio..
Faceva male..
Faceva troppo..male..
Le sue gambe si mossero.
Non sapeva il motivo, ma doveva fare qualcosa.
Qualunque cosa..
Le gambe di Arabia funzionarono al contrario, le sue indietreggiavano fino a trovarsi con le spalle al muro come si dice.
Non aveva vie di fuga, doveva solo subirsi la bella vista di Egitto davanti a lei, ma non era una brutta vista quella che teneva davanti, spiego la ragazza alla sua mente.
Le mani bloccavano il suo corpo, mentre Egitto la visava intensamente.
Forse pensavano la stessa cosa, forse davvero erano collegate una all'altra.
Lo spazio diventi sempre più angusto per le loro bocche, fino a chiuderla in un magico bacio, come storie fantasy, la ragazza non credeva ai suoi occhi, ovvio che non ci credeva! Cosa avrebbe dovuto fare!? Dopo tutto quel tempo a schifare le persone omosessuali, persino davanti a lei, la minima cosa che si sarebbe aspettata e quella di essere guardata con disgusto per poi sbatterle la porta in faccia, invece era tutto così vero..così magico..
Il bacio era dolce come il miele, gentile, era così inoquo..
La magia ebbe la sua fine, ma quello sguardo non termino in quel momento, continuo per almeno cinque minuti, si lo so, un tempo abbastanza lungo, ma che ci possiamo fare? Del resto, per le nostre ragazze non era così.
Quello sguardo però ebbe fine, qualcosa entrò al suo posto, Arabia non capiva, davvero..fino ad un secondo fa la guardava in modo così dolce e compassionevole, è ora? Ora era del tutto cambiato, il suo sguardo era così caldo da bruciarti la sotto, Arabia Saudita inizio a diventare un pomodoro, sapeva cosa stava pensando quella ragazza, e tutto quello era così imbarazzante da poterci credere.
Le mani di Egitto andarono in fondo fino ai suoi fianchi, mentre lei si perdeva sotto il suo tocco, voleva di più, molto di più di questo..
Il suo viso sprofondò sul suo collo facendo iniziare una lunga serie di baci, non sapeva cosa le stava succedendo, ma quella sera se la voleva godere, quel giorno se lo voleva godere.
Il suo collo era ormai violaceo, e le sue lacrime fecero capire il dolore provato in quel momento, ma Egitto non finì il suo lavoro, non ancora, anzi, non era nemmeno iniziato, penso la ragazza, il suo lavoro si iniziò a spostare nelle parti intime, sentendo la ragazza gemere sul suo tocco, e questo non poteva non ammettere di non piacerle, pensò.
La sua mano tolse la sua gonna, piuttosto facile come lavoro, visto che c'era la presenza del elastico, Arabia nel frattempo era del tutto imbarazzata dalla situazione stessa, non si sarebbe mai aspettato di farlo con una ragazza, soprattutto con la ragazza che gli piaceva! No, non se lo sarebbe mai aspettato..
Egitto fece sdraiare la ragazza, trovatasi sotto di lei, ebbe così l'occasione di togliere la parte superiore di Arabia, il tocco di Egitto era delicato, voleva di certo renderla sua, ma sapeva della verginità di Arabia, quindi ci sarebbe andata piano, questa volta.
L'intimità di Arabia non era per niente pronta a quella nuova esperienza, non lo aveva mai fatto con una ragazza ma nemmeno con un uomo se è per questo!
Il suo sguardo andò contro quello di Egitto, si leggeva, leggeva la sua paura, quindi cerco di calmarla sotto il suo tocco, come meglio poteva, per fortuna si calmo con grande sorpresa di Egitto, così glielo chiese.
"Pronta?"
Lei annuì, in modo troppo innocente, facendo ridere la ragazza sopra di lei, il suo lavoro riprese il suo compito, facendo arrivare in così poco tempo la sua mano dal collo alla sua intimità, ormai era arrivato il momento, ci era andata troppo piano, non voleva più aspettare, così iniziò.
Senti gemere da Arabia, e questo le fece più che piacere, le sue dita aumentarono al interno della sua intimità, fino ad arrivare al suo punto debole, ed essa ne approfittò con grande piacere, facendola infine urlare, lei stava per venire, e questo dovette succedere in poco tempo, quindi, decise che prima di farlo avvenire, si sarebbe divertita ancora un po' per conto suo, così iniziò a velocizzare i suoi movimenti al suo interno, facendo urlare dal piacere, non si sera mai sentita così, mai..e questo le piaceva, le piaceva sentire i suoi gemiti, sentire il suo piacere sotto il suo tocco..lo avrebbe sempre adorato..fino alla morte..le sue dita sentirono un certo caldo al loro interno, abbassò lo sguardo accorgendosi che Arabia era ormai venuta, leccò quello che era rimasto al disopra di esse sotto lo sguardo disgustato di Arabia, mentre gli urlava:
"Fai schifo!"
"Lo so tesoro"
Quella parola la fece arrossire andando a coprirsi con la coperta alla sua sinistra, Egitto rise di gusto, non le dispiaceva prenderla in giro.
"Avanti non fare la finta offesa, stavo sche-"
Quella frase non sarebbe mai finita, la ragazza vide il volto angelico di Arabia addormentato, questa volta sorrise, si, ma in modo sincero, senza bugie, senza prese in giro...
Si alzò.
E infine le rimboccò le coperte per bene, faceva freddo quella sera, e lei era talmente idiota da essersi messa solo una coperta, non voleva che si ammalasse.
Spense così la luce della camera, uscendo in modo silenzioso, non pensava proprio che l'avesse svegliata, anche perché era stata più silenziosa di un ratto.
Si mise infine le scarpe lasciate lì per chissà quanto tempo, ed uscì.
Il suo sguardo andò a finire in alto, nel cielo, e riuscì a dire una sola frase in quella sera appena iniziata.
Anzi, sapete che c'è?
Quella sera non disse proprio un bel niente, se ne resto solo in silenzio, andandosene con passi svelti, del resto..
Molto spesso, scegliamo proprio il silenzio per dire le cose più importanti.

The end.

contryhumans(one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora