🎯End of story🏁

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(boy) x (boy)
(Italia) x (Russia)
(bottom 🇮🇹) x (top 🇷🇺)

Reating: rosso🔴 (spero di aver capito bene)

Richiesta:Os1ride

Trama: e se l'Italia avesse davvero le potenzialità per poter diventare una grande potenza del mondo? E se fosse tutto vero? E se ci fosse qualcuno di competitivo verso i suoi confronti? E se scattassero scintille tra di loro? Un solo sguardo, così, a colpo secco, e se davvero succedesse?

Terza persona:
(Spero che ti vada bene perché non me l'hai scritta)

Il sole era davvero accecante, le strade erano affollate di persone che si scontravano tra di loro porgendo solo un piccolo "mi dispiace"
Per poi scappare al lavoro, già, il lavoro aveva preso il controllo di noi esseri umani, era diventata la nostra vita, la maggior parte della nostra vita, se non avevi un lavoro eri finito, semplice.
Le persone non se ne accorgevano quasi mai, e quelle poche, non riuscivano ad alzare nemmeno un dito per la troppa paura, paura?
Bhe, difficile a dirsi, ormai l'Italia era diventata miracolosamente ordinata, pulita, giusta, ricca, è soprattutto:
Vigoroso.
L'Italia era sempre stata la prima a non fregarsene di tutta questa merda, di tutto questo schifo, ma perché non approfittarne se ne hai la possibilità?, insomma, voglio dire, che l'Italia era cambiata, e con lei, anche il suo countryhumans.
Era seduto, a pensare, pensare?, bhe, a cosa fare, era annoiato, non sapeva esattamente cosa fare se non guardare il vuoto della stanza.
Si chiedeva come mai tutto questo era successo proprio a lui, l'unico che non voleva questa merda, e invece, era stato proprio lui a subirla, certo, adesso era più che contento, era sulle stelle, per tutto quel potere avuto, ma quel episodio nella sala, non era stato il massimo per lui, anzi era come trovarsi all'interno.

(Flashback)

"MA PERCHÉ!?"
"VORRESTI DIRI CHE NON HO RAGIONE!?
Il suo respiro si calmo per pochi secondi.
"Ti sto solo dicendo di pensarci."
"Senti, non ho niente contro di voi, ma io voglio andarmene, voglio abbandonare questa merda, questa stalla del cazzo!"
Delicato..
La rabbia riprese di nuovo il suo ritmo, e così continuò, se non ricordo male, per un'altra mezz'oretta bella e buona.

(Fine flashback, si lo so è corto :D)

Italia non ricordava più quel inferno, bhe direi, erano passati ben due anni, e in tutto quel tempo era finalmente diventato una delle grandi potenze, ne era fiero, per la prima volta in vita sua, era riuscito a fare qualcosa di utile per la sua nazione, era riuscito a fare qualcosa con le sue stesse forze, da solo..
Il suo sorriso si amplio per la troppa gioia, avendo avuto questo pensiero, ne era fiero..
Si ricorda che molti lo odiavano, ma a lui non importava, diceva sempre e la stessa identica cosa:
"Sono solo degli invidiosi del cazzo"
Ora che ci sono, anche i suoi migliori amici ormai lo odiavano. Addirittura Giappone disse solo qualche parola, forse per soffocare quel silenzio cosi assordante, per poi girarsi e non tornare mai più al suo fianco.
"Vuoi essere ricco? Non preoccuparti di aumentare la tua ricchezza, ma di diminuire la tua avidità, non ti riconsoco più Italia..."
Quelle poche parole ma significative, facevano male, tanto male.., così male che per i primi mesi piangeva giorno e notte, aveva pensato che fosse anche depresso per colpa della rottura dell'amicizia di Giappone, ma poi se ne fece una ragione, ora penserete che si sia trasformato in un mostro, ma vi sbagliate, si, avete sentito bene, le persone non si giudicano solo da questo aspetto, e lo dovreste sapere, le persone, la sua gente, i suoi abitanti, gli italiani, lo amavano, lo adoravano, e questo non vi fa porre una domanda?
Quindi avevano sbagliato gli altri?
Bhe...si.
Strano a dirsi, ma era proprio così, tutti quegli anni, a sopportare tutto quel dolore era diventato solo..
Insopportabile..
Terribilmente insopportabile, pensava l'Italia ogni volta, e ne aveva tutta la ragione, lo avevano sempre sfruttato, deriso, sputtanato, e ora?
Il suo sorriso si amplio ancora di più per il divertimento pensato.
Era il suo momento.
I suoi pensieri vennero soffocati da un debole bussare alla porta, e lui di risposta disse una parola secca e fredda al contatto.
"Avanti"
Bhe, di sicuro era infastidito dal essere stato disturbato, odiava quando succedeva, spesso si sedeva dietro la scrivania solo per scappare dalla realtà, e magari, chissà, non ritornarci più, anche se ormai era, ed è importante, il mondo restava una merda, non avrebbe di certo cambiato per loro, per lui, e andava bene così, andava davvero bene, lui era abituato.
La persona "fastidiosa" ho almeno così la chiamò lui di persona, si fece avanti, pronunciando parole famose ma che stavano sul cazzo all'italiano.
"La Russia vuole una riunione con lei signore.."
"porca puttana!"
Si lo aveva detto, lo aveva detto eccome, ormai era abitudine, soprattutto con quel coglione e avido di un russo, si gli stava sul cazzo e anche pesantemente, Russia era uno dei pochi se non l'unico a sentirsi superiore, che poteva competere con lui! Avente sentito!? Lui poteva competere con l'Italiano, o almeno così pensava, insomma così possiamo dire.
Un sospiro arrivo all'orecchio della guardia.
"Cosa vuole questa volta..?"
L'ansia di esso era palpabile, si sentiva.
"Mi dispiace signore ma non mi è consentito su saperlo.."
"Va bene così, ora vai."
La sua voce era talmente fredda da fare scappare la guardia a gambe levate, non c'è l'avevo con lui, era ovvio, non c'è l'aveva mai con loro, del resto non ne avevano la colpa, si capiva, ma sentire della presenza di quello sporco russo dava davvero sui nervi, l'italiano fece avanti e indietro per la stanza, ma doveva andare, quello si ripeteva ogni volta, era inevitabile.
"Bene"
Disse prendendo un profondo respiro.
Prese il coraggio di camminare verso la sala più imponente d'Italia, Milano, ogni passo fatto, corrispondeva a una domanda da parte dell'italiano, sapeva di essere preso in giro per l'ennesima volta da quel russo, ma ci sarebbe stato qualcosa in più, per averlo fatto venire fino a questo punto? Oppure provava piacere solo nel prenderlo per il culo?
Non si sa, non lo sapeva, e quelle domande lo aiutavano solo a farlo confondere ancora di più di qualche secondo fa.
La porta era ormai in quel punto preciso, lui vedeva e ascoltava, ascoltava qualunque rumore, ma li dentro c'era solo il silenzio totale.
"Sarà davvero venuto?"
Disse sottovoce in un miscuglio di ansia e curiosità?
Non fece altre storie, anche perché più tempo cercava di non incontrarlo, e più il loro incontro era inevitabile, la mano si fiondo sulla maniglia tirandolo verso avanti, la luce fece perdere la vista all'italiano per qualche secondo per poi riaquistarla subito dopo mettendosi sulla difensiva aspettando qualche provocazione dal russo, dal suo nemico.
Ma lui era abituato.
Un brivido venne percorso lungo la spina dorsale dell'italiano per colpa di un soffio nel suo orecchio, l'Italia si scanso subito dopo con mossa davvero agile.
"Ehy, rilassati piccoletto"
"Piccoletto lo dici a tua madre!"
"Vorrei farti sapere che forse è morta da anni, non credi?"
Disse alzando un sopracciglio.
"V-a-i a f-a-r-t-i f-o-t-t-e-r-e"
"Delicato come sempre vedo.."
I'itlaiano provò una certa ansia, sentendo e vedendo gli occhi del russo scrutargli l'anima.
Ma dopo poco, come giusto che sia, si stava iniziando a rompere le palle, come avrebbe detto lui.
"Allora?"
Disse alzando questa volta lui un sopracciglio verso l'alto.
"Puoi dirmi per quale motivo devo essere onorato della tua presenza qui a palazzo?"
"È proprio questo il punto, vorrei stringere un'alleanza"
In quel momento per l'Italiano sembrò tutta una barzelletta, e lo era, si domandava per quale motivo in quel momento, così, di punto in bianco, quello stronzo di un russo avrebbe dovuto stringere un'alleanza proprio con la "puttana" che chiamava lui.
Se lo domandava, davvero! Dopo tutti quei tempi a insultare l'uno contro l'altro non si spiegava tutta quella messa in scena, si avete capito proprio bene, perché per lui tutto quello, era una cazzo di messa in scena, per magari prenderlo per il culo? Che ne so, ma sta di fatto che tutto quello spettacolo presentatosi lì, davanti ai suoi occhi, non l'avrebbe messo in ginocchio pregandolo di si, non se l'ha sarebbe data a bere, mai.
"E sentiamo, per quale motivo dovrei unirmi proprio con te?"
Disse formando un ghigno, voleva stuzzicarlo, da una parte per lui era divertente vederlo arrabbiato, gli piaceva, e non si spiegava il motivo.
"Bhe, avremmo dei vantaggi da entrambi le parti, anche io sono una grande potenza, e unendomi a te potremmo mettere i piedi in testa ad America"
"Bingo!"
Disse l'italiano, tutto ad un fiato.
"Allora questo è il tuo obiettivo, del resto c'è lo si doveva aspettare da te Russia"
Continuò ridendo.
"Distruggere l'America...interessante.."
Disse ancora una volta.
"Ma patetico."
Il suo ghigno si allargò intensamente.
"Non pensavo che arrivassi ai bassi fondi russo"
Ci fu un minuto di silenzio da entrambi le parti, ma poi si riprese.
"Sai.."
Disse mentre i suoi piedi facevano un passo in avanti e uno ovviamente in indietro.
"Certo volte mi stupisci Russia.."
Di nuovo, quel silenzio assordante, certe volte è davvero insopportabile sentirlo, non ne puoi fare a meno, capita anche a te mio caro lettore?
Bhe, se è così, era proprio quello che stava succedendo in quella sala.
L'italiano si fermò a pensare, pensare a cosa esattamente.
Volta saperlo?
Mi dispiace ma non posso proprio aiutarvi, la risposta manca sia a voi che a me, nessuno saprà mai cosa stava pensando quell'italiano, nessuno, e nessuno doveva saperlo, su questo siamo d'accordo.
Ma l'italiano dopo un bel minuto abbondante passato in silenzio, riparti per l'ennesima volta, e la sua risata non scompari.
"Ma certe volte...sei davvero la feccia dell'umanità."
Disse disgustato.
Davvero l'aveva detto?
Davvero aveva osato parlare in quel mondo al russo?
Bhe, sta di fatto che sicuramente lui, non l'aveva presa alla grande, tanto ché il corpo della povera Italia si ritrovò con le spalle al mure e il respiro all'ultima goccia.
"Stammi a sentire figlio di puttana che non sei altro, sono stato fin troppo comprensivo con della merda come te, ho cercato di capirti, ho cercato di fidarti verso la strada più giusta per la tua nazione del cazzo, ma vedo che più sei gentile e più non serve a niente con uno come te."
La sua mano si allentò dal suo collo.
"È meglio lasciar perdere.."
Non so di preciso quello che sento mio caro lettore, ma so solo di poter capire che l'italiano ci era rimasto male..davvero male, non lo sapeva nemmeno lui, nemmeno lui sapeva per quale motivo voleva fermarlo in quel momento, non voleva fargli varcare quella maledetta porta, sapeva solo che più lo lasciava allontanare e piu faceva male.., più non riusciva a predergli la mano e più un dolore allucinante al petto lo attreversava.
"Aspetta!"
Aspetta?
Davvero era l'unica parola che riusciva a dire?
Seriamente?
Dio Santo...
Non so cosa gli era preso, non volevo nemmeno fermarlo, il mio unico compito è quello di narrare questa storia di merda aggiungerei dopo tutto quello appena vissuto, poteva fare tutto quello che voleva, ero stanco..
Il russo si girò, di scattò, forse anche lui aspettava che l'italiano lo fermasse, forse anche lui lo sperava.
"Cosa ci guadagno?"
Si girò, forse per fare arrivare la sua voce squillante alle sue orecchie.
"Bhe, tu cosa vorresti?"
"Voglio te"
Non ci aveva pensato nemmeno un secondo, forse non sapeva nemmeno cosa aveva detto, forse andava bene così, o forse era l'unica cosa preziosa per lui.
Il russo lo guardò incredulo, non sapeva che dalla bocca del Italiano sarebbero uscite quelle precise parole, non lo sapeva..
Aprì la bocca, forse per poter ricevere la prova schiacciante delle parole appena pronuniate dalla figura davanti a lui.
"C-cosa?"
Aveva balbettato, è forse era una prova insignificante, ma quello per il russo era prova di debolezza, non sapeva cosa gli stesse succedendo, e voleva assolutamente saperlo, doveva, pensò in testa.
L'italiano, più timoroso questa volta, ripeté la frase detta minuti fa.
"I-insomma..se io mi alleò con te, voglio averti, suona strano detto in questo modo, e forse lo è! Ma-"
Non si accorse di una presenza davanti a lui, troppo concentrato a spiegare i fatti di quel accaduto, non si perse nemmeno un secondo dato che i due corpi si scontrarono subito dopo, l'Italiano era sorpreso da quel gesto, ma la sua curiosità sbarrò la strada alla paura di quello che potesse succedere.
"Che stai facendo?"
Quella era una domanda così semplice e innocente visto che il russo prese in considerazione di formare un ghigno attorno alla sua bocca, e così fece, facendo procurare all'italiano brividi lungo tutta la schiena.
Non ebbe nemmeno risposta di mezza frase, ma solo una dimostrazione, le loro labbra erano ormai unite in un tutt'uno, e questo all'italiano piaceva, e anche tanto, il suo istinto di chiudere gli occhi lo precedette godendosi così un bacio dolce e pieno di emozioni l'uno dell'altro, si domandava ancora una volta il perché il russo abbia fatto questo, perché abbia fatto tutto questo, non ne avrebbe guadagnato niente, credo...
Quel bacio durò tanto ma per loro poco, ne volevano di più, ne volevano ancora.
Il russo iniziò a spogliarlo con aggressività, non riuscendo più ad aspettare il corpo dell'Italiano, il suo collo dopo pochi secondi inizio a diventare di un colore violaceo accesso, e con questo anche i suoi gemiti iniziarono a farsi sentire.
Erano sempre stati "enimes ti lovers" si dice, sempre uno contro uno, ogni volta che c'era una sfida loro due non perdevano l'occasione di insultarsi, picchiarsi, o magari stuzzicarsi a vicenda, questo per l'Italiano era sempre stato il suo punto di domanda, perché, perché ogni volta sentiva qualcosa nello stomaco, una nausea davvero terribile nei suoi confronti, e quello non era disgusto, questo lo aveva capito anche lui, ma non capiva il motivo, ora lo aveva capito, ci sono voluti due anni per capire cosa cazzo provava per quel russo, e infine lo aveva capito.
Il russo continua a provocare il corpo dell'Italiano che rispondeva con gemiti per tutta la sala, essi si fermò, e lui in un'attimo aveva captato il segnale di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Davvero stava per succedere?
Davvero stava succedendo proprio tra loro due?
Due nemici che si odiavano a morte?
Bhe, avete ormai capito anche voi che tanto odio tra i due non c'era, forse avevano solo finto in tutto quel tempo per paura della reazione dell'altro, ma ora non si sarebbero più preoccupati, così pensava ancora una volta l'italiano.
Il russo lo guardò per la millesima volta, cercando un segno da lui, se potesse davvero farlo, se aveva il suo prezioso consenso.
Quasi sorrise a vedere una risposta positiva, ad un cenno dell'Italiano, per poter dire "puoi andare" bhe, inutile dirvi che non aspetto nemmeno una seconda insistenza da parte sua, ed entrò in modo davvero aggressivo per l'italiano.
Si chiedeva perché lo aveva chiesto?
Se era entrato in modo così aggressivo?
Perché?
Era inutile, l'Italiano ebbe la conferma che il russo anche cercando di essere gentile non ci riusciva, era più forte di lui, quello era sicuro.
I suoi insulti però non sono mancati, era comunque dolore non credete?
Dopo essersi abituato a quell'entrata così aggressiva diede il via per poter continuare, ma questa volta ancora più timoroso, aveva paura di poter provare di nuovo quel dolore, ma esso non arrivò, era strano, quella sensazione era davvero strana per l'Italiano, era piacevole, per questo, il suo corpo cercò ancora di più, voleva stare con lui, con il suo corpo, caldo e forte, il suo punto debole arrivo presto, davvero presto, se ne vergogna, quell'unico gemito risuonò davvero rumoroso nella sala.
Il russo sorrise, per lui era davvero divertente vederlo in quello stato, davvero divertente..
Il ciclo continuò per almeno una buona mezz'oretta, ma arrivò il momento, era arrivato, ormai il tavolo su cui si erano poggiata già dal inizio delle danze, era sporco, Dio Santo che vergogna, pensò di nuovo l'Italia, si chiedeva come il russo non gli sfiorava minimamente il fatto di aver fatto un casino insieme a lui, come non fosse in imbarazzo come lo era lui, ma dimenticò tutto, tutte le sue domande sparirono dopo pochi secondi, si era dimenticato davvero tutto avendo quei occhi argento ipnotici nei suoi.
Il russo dopo minuti interminabili per l'Italiano a guardarlo, ad ammirarlo, si avvicinò dando un bacio dolce sulla fronte dell'Italia, questa volta non era aggressivo, o magari un modo per stuzzicarlo.
No...
Penso l'Italiano.
Non era affatto così..
Era solo...un bacio dolce e sincero nei suoi confronti.
Il suo sorriso fece dimenticare i sospetti verso i suoi confronti..
"Ti amo e ti amerò fino alla morte, e se c'è una vita dopo, ti amerò anche in quella."
Disse baciandoli il collo.
Non c'era frase più dolce di quella appena detta, pensò l'Italiano, guardando il soffitto sopra di sé, e questa volta? Questa volta cosa?
Bhe, so solo dirvi che questa benedetta volta, non ne era abituato.
È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti.
Pensò.
L'equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante.
Pensò.

🤫The end 🫀

contryhumans(one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora