🧏🏻Storia del mio corpo🌍

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(boy) x (boy)
(Third Reich) x (Ussr)
(bottom) x (top)

Reating: rosso🔴

Richiesta:@al3x4

Trama: in seguito alla fine della seconda guerra mondiale Reich viene catturato proprio dal suo peggior nemico, Ussr.
Non saprà dove vuole portarlo, non sa nemmeno cosa gli farà, penserà il peggio del peggio, non si poteva aspettare altro, dopotutto, lo aveva tradito, pugnalato alle spalle.
Sa solo che tutto quello doveva finire.
"Ero il suo pupazzo, il suo burattino, qualcuno con cui giocare, qualcuno con cui fare tutto.
Ero alla sua merce.
La sua pezza."

(Non mi hai detto in quale persona la devo fare quindi sperò ti andrà lo stesso bene)

Prima persona: Third Reich❌

Il fiato era l'unico rumore che scorreva intorno alle mie orecchie, non sapevo da quanti minuti era lì dentro, in quella cantina, da solo.
Forse secondi?
Minuti?
Ore?
O magari anni..
Le urla si sentivano..
Oh..eccome se si sentivano.
"Quando finirà tutta questa merda?"
Ripetei nella mia testa, ma forse lo avevo detto ad alta voce.
Ma chi mi voleva sentire?
Sono solo in questa cantina, puzza di merda e ci sono topi ovunque.
Eravamo messi male, davvero male, se il sommo Third Reich era chiuso proprio in quel porcile.
Ero seduto per terra, non c'era nemmeno qualcosa di comodo su cui mettersi, se non quel pavimento umido e duro come pietra.
"Cosa mi aspettavo esattamente?"
Già..cosa mi aspettavo esattamente da questa vita, da questa guerra, da queste morti..?
Nemmeno il senso di colpa arrivò diritto il cuore, trattenevo tutto dentro, o magari ero solo vuoto come l'aria.

sEi InSEnSiBiLE

"Lo so."

fAi SChiFO

"Lo so."

Sapevo tutto, eppure avevo usato la mia intelligenza in modo sbagliato.
Sbagliavo tutto.
Come sempre.
"Avevi ragione tu papà."
Un sorriso ironico mi si allargò in viso.
"Sono un completo fallimento come figlio, come padre, come capo..e inutile rimanere in vita, se riesco solo a sbagliare.."
Eppure...non riuscivo a piangere.
Era più forte di me.
Ero vuoto, lo detto.
Ero un fottuto robot.
Sentì dei rumori dal piano di sopra.
"Oh, credo mi abbiamo trovato.."
Che da lì in poi, sarei stato spento, per sempre, non mi dispiaceva come idea, ma credo..che arriveranno troppo tardi.
"Non sei cambiato nemmeno di una virgola comunista del cazzo"
Un sorriso che sapeva di amaro mi compari sulle contorna delle labbra, mentre i miei occhi si posavano su quel muro di sopra color ghiaia.
"Non sei mai stato in fottuto orario, fai venire solo il nervoso."
Mi chiedo solo una cosa.
Come sia stato possibile sopportarlo per tutto quel tempo, faceva venire solo voglia di suicidarsi...
Guardai la pistola tra le mie mani.
"Non è fredda.."
Riuscì solo a dire.
Quel nero che la formava era piacevole, confortante, calda, amichevole..
"Ti posso fare solo una domanda Ussr?"
Il silenzio circondò la cantina con troppa felicità e semplicità.
La pistola arrivò alle mie tempie, solo in pochi secondi, era quello che volevo, era quello che sarebbe successo, avrei di nuovo potuto rincontrare mio fratello, si sarebbe vendicato, mi avrebbe ucciso anche nel aldilà? O mi avrebbe perdonato? No, credo che sia semplicemente, impossibile.
"Io sono una persona facile da odiare"
"Fratellino!"
Un sussulto arrivo dritto nella mia bocca, anche se con poche emozioni a circondarla.
"Sto davvero avendo un flashback?"
Che cosa stupida.
Due figure comparirono in quel istante, davanti ai miei occhi nero pace.
"Ricorda! Devi contare fino a tre se una cosa ti spaventa!"
"Ma fratellone..."
Un ragazzino stava piangendo.
Una piccola risata arrivò come un brivido.
Deve essere proprio un fifone.
Disse, ridendo ancora di più, con gusto.
"Io ho tantissima paura!"
Disse, muovendo le braccia verso l'alto, per fare capire la grandezza della cosa.
"Io sarò sempre con te Reich..non devi avere paura!"
Gli occhi si fissarono su quel ragazzino magro come uno stecchino.
"E poi ricorda, avere paura è da perdenti!"
"Ehy! Io non sono un perdente!"
"Allora conta con me! E vedrai che la paura ti passerà!"
"Ma io ho paura.."
Questa volta fu la mia voce a parlare.
Era come se avesse fatto uscire quella parole senza il mio permesso.
Gli occhi si puntarono su di me, facendo formare un sorriso sincero, da parte del bambino.
"No che non la hai! ascolta.."
Una piccola pausa arrivò alle mie orecchie come inferno.
"Tutto quello che vuoi è dell'altra parte della paura Reich.. affrontala con me e vedrai che tutto finirà.."
"Fratellone! Con chi stai parlando??"
La voce risuonò in quella stanza buia e sporca.
"Ehy! Non distrarti! Adesso conta con me fino a tre, e la paura sparirà come magia!"
Disse, puntando il dito contro il naso a patata del piccoletto, lui rise di risposta per poi guardalo con quei grandi occhioni, esaminandolo fino in fondo al anima.
Un respiro avanzò verso il vuoto al esterno.
"1..."
Disse il sottoscritto.
"2..."
"3!"
Dissi, sempre io?
Non vedevo davvero l'ora di morire?
Davvero valeva così poco la mia vita?
Era solo una merda?
Qualcosa di istantaneo perforò la mia testa facendo uscire schizzi di sangue sparsi per tutto il muro attorno.
Gli occhi diventarono solo pesanti, mentre il buio si propagava.
Un rumore arrivo nelle mie orecchie deboli, mentre tutto il peso del corpo andò sul pavimento.
La porta di spalancò, o magari era stata rotta per colpa della pistola.
Una figura arrivo al mio fianco ansimante, non mi serviva qualcuno per capire chi era.
"No, no, no!"
Un sorriso si allargò sul mio viso ormai pieno di sangue.
"È inutile disperarsi, non potrai più uccidermi con le tue mani, è troppo tardi.."
Dissi, in maniera debole, ma con un sorriso di amarezza, qualcuno sapeva il motivo?
"Non provare a chiudere gli occhi figlio di puttana! Devi pagare per i tuoi crimini!"
"C'era davvero un modo..?"
"..."
Continuai ascoltando il suo silenzio.
"Nemmeno con la morte avrei pagato, e tu questo lo sai Ussr."
Iniziai a ridere come un matto.
"Ma cosa mi è venuto in mente?? Io? Il re del Europa!? Avrò bevuto qualcosa in quei giorni!"
La risata diventò ancora più rumorosa.
"Non credi anche tu Ussr?"
Mi girai verso la figura alta, anche da inginocchiato, anche se, non potevo vederlo..., i miei occhi facevano vedere solo sfocato..
"Basta dire cazzate, ora pensa a tenere gli occhi aperti, stanno arrivando i soccorsi."
"Sai penso di star per raggiungere l'inferno, in fondo non è così male, meglio di sta merda di posto, non riesco più a sopportarlo.."
"Oi! Non dire cazzate! Non puoi morire!"
"E chi ha detto che morirò? Sarò sempre affianco a te per romperti il culo"
Un sorriso arrivò di nuovo in quel viso.
"Non scherzare coglione! È una cosa seria!"
"Forse per me lo è, è sempre stato uno scherzo della natura, la mia vita è stata uno schifo fin dal infanzia, forse mio padre non aveva poi così torto sai?"
"Smettila!"
"Forse nessuno aveva torto, forse ero davvero io quello sbagliato, forse ero io il mostro.."
"HO DETTO BASTA!"
"Ussr? Posso chiederti una cosa?"
"..."
"Sono io il mostro vero?"
Si, ero io il mostro, forse non mi serviva la sua risposta per conoscerla già.
"No che non lo sei."
E invece si.
"Come sempre eviti la domanda stronzo"
"Io ti ho già risposto."
"Già..."
Ma sei un bugiardo.
Gli occhi erano ormai pesanti, sarei morto, sarei davvero morto una volta per tutte, senza nessuno a vedere la mia penosa morte.
Ma c'era lui.
Magari una volta uscito di qua, avrebbe festeggiato, avrebbe insultato il suo corpo morto prendendolo a calci, è questo faceva solo che salire il nervoso.
"Reich non ci provare! Aprì quei cazzo di occhi!"
Credo...

contryhumans(one shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora