Viscido e nero, pieno di disgusto

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La sala operatoria era pronta, il paziente era stato adagiato, ma nessun operatore sanitario era stato chiamato per assistere, monitorare o prendere parte a quell'operazione, solo il dottor Garaki e l'infermiera Chyo erano all'interno di quelle quattro mura provviste di tutto l'occorrente che servivano al vecchio per procedere all'intervento.

L'anestesia era stata somministrata anche se il medico aveva constatato che, quando gli aveva inciso la carne al suo arrivo, non provasse alcun dolore, non sperava che questa condizione durasse a lungo, dopotutto quello che era certo fosse all'interno del ragazzo, non era qualcosa di così approfondito da avere la certezza di ciò che sarebbe successo.

Chyo avvicinò alla bocca del giovane, una mascherina per l'ossigeno, che pompava grandi dosi di tranquillanti e sonniferi, un sovra dosaggio che avrebbe potuto uccidere un elefante, ma che invece stava venendo assorbito a dovere dal paziente, calmando i battiti che erano aumentati e normalizzando la pressione del sangue che stava calando drasticamente all'arrivo in ospedale.

I calmanti tenevano le facoltà del soggetto in stato normale.

«Interessante dottore,» disse l'infermiera voltando un monitor verso il vecchio che stava ricucendo alcune ferite più profonde, dopo aver applicato delle placche di titanio alle gambe, le cui ossa erano ridotte in schegge, «Venga a venga a vedere i monitor, indicano che i tranquillanti mantengano le funzionalità stabili, ma appena li abbassiamo per farli smaltire dal corpo, i parametri tornano anomali e preoccupanti.»

«Molto interessante.» rispose il medica tornando immediatamente alla sua sutura, «Tieni d'occhio anche l'ecografo e quella macchia sull'addome, non vorrei che capitasse qualcosa.»

«Cosa dovrebbe capitare? Non è un semplice tumore?»

«No mia cara, non perderla d'occhio.»

E così dicendo, la ragazza tornò a posare gli occhi sullo schermo in questione, trovando immediatamente un'irregolarità.

«Strano.» disse dando un colpetto al lato dello schermo, come se ci fosse qualcosa che non andava in esso, «Sembra quasi che la macchia si sia spostata.»

«Come? Dove?» domandò bruscò il dottore afferrando con le mani ancora imbrattate di sangue l'apparecchio elettronico per voltarlo davanti ai propri occhi, «No.» urla fiondandosi con un bisturi in mano verso l'addome del paziente.

La lama incise la carne come se non fosse fatta di un materiale solido, ma semplice aria, riversando fuori immediatamente sangue nero e coagulato.

«Oh mio dio.» imprecò l'infermiera facendo un balzo all'indietro quando il liquido nero sembrò muoversi.

«Vattene Chyo, qui ci penso io, ma tu vattene.» urlò l'uomo mettendosi davanti la ragazza e proteggendola con il proprio corpo.

Lei fuggì senza guardarsi alle spalle chiudendo la porta che conduceva al corridoio con la propria schiena, accasciandosi contro di essa.

Il dottor Garaki fissava il sangue incantato, il bisturi ancora in mano, pronto a procedere nel caso le cose fossero peggiorate.

Il liquido continuava a defluire, come se avesse preso vita, come un'entità oscura pronta a balzare, un animale feroce fatto di sangue.

Si levava quasi, sollevandosi, ma rimanendo comunque attaccata al ragazzo, i cui parametri vitali presero ad impazzire, alzandosi e abbassandosi con picchi preoccupanti.

Il bisturi che ancora impugnava, venne premuto contro la pelle del medico dal cui taglio sembrò uscire la stessa sostanza scura e viscida.

Shinu Tokiحيث تعيش القصص. اكتشف الآن