Sta morendo per diventare qualcun altro

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«Veramente interessante.» ripeté per la quarta volta il dottore, il monitor che continuava a trasmettere nuovi esiti di ciò che stava succedendo al ragazzo all'interno della vasca verticale, «Guardi signore, i valori stanno aumentando e il fattore quirk sta attecchendo.»

«Era ora.» disse All For One alzandosi dal suo trono e avvicinandosi ad una stampante che continuava ad espellere un lungo foglio nero dove un reticolato indicava dei valori finalmente rientrati nella norma, «Quante sacche abbiamo sprecato per questa roba.» e nel dirlo indicò un punto dove si vedeva una sbavatura che indicava un valore eccessivamente basso.

«Tutte signore, dieci sacche in totale, ma non possiamo sapere se tutte sono state assorbite dal corpo. I nomu che abbiamo creato la volta scorsa, ne hanno assorbite quattro su dieci e loro non erano ancora stati infettati dal virus.» rispose il medico osservando cosa il capo gli stava mostrando.

«Quanto ci vorrà perché si svegli? Ho altro a cui lavorare e il dispiegamento di forze ad Aomori sta avendo qualche intoppo.»

«Capisco perfettamente, voi andate pure, io osserverò i risultati e vi aggiornerò nel caso ci fossero intoppi.» e s'inchinò davanti all'uomo dai capelli bianchi, prima di tornare ai suoi monitor, mentre lui si avvicinava alla vasca dove suo figlio galleggiava cheto.

Riusciva a scorgere fra le miriadi di bolle che distorcevano il contenuto, il volto del giovane, aggrottato in un'espressione di tormento, mentre il corpo rimaneva perfettamente rilassato in quella posizione fetale che aveva abbandonato solo quando il dolore delle iniezioni lo sopraffaceva.

«Vedi di darmi qualche soddisfazione, altrimenti tutto questo sarà stato una perdita di tempo.» e con quelle parole, rivolte verso il verdino, sparì da quel luogo, come se non vi fosse mai esistito, lasciando un vuoto che il ragazzo all'interno della vasca riuscì a percepire come se lo vedesse.



Izuku aveva avvertito ogni singolo spillo che lo aveva penetrato, morendo un poco per il dolore che si propagava come una scossa elettrica per tutte le sue terminazioni nervose. Il tubo che si spingeva fin dentro il suo esofago, grattava le pareti della sua gola come carta vetrata sulla carne viva.

Quando quella roba viscida gli era calata giù dentro la gola, istintivamente aveva cercato di chiudere ogni accesso che potesse avere verso il proprio stomaco, facendo finire il tutto dentro i suoi polmoni.

Un'altra parte di lui era morta in quel momento, quando il corpo si era teso, rigido e duro, il collo che gli si spezzava per la tensione, senza però interrompere il doloroso processo che il suo essere stava patendo, i nervi bruciavano, le ossa si dislocavano, spezzavano, perforavano i suoi organi interni che bruciavano come se della lava li stesse attraversando.

Ma la vera morte arrivò quando quel liquido nero giunse nel suo stomaco e nella distruzione che aveva portato con sé per l'intero viaggio, Izuku pensò che forse morire era meglio che continuare a provare quella sofferenza che sembrava durare dall'alba dei tempi, perché quando il dolore cessò per quell'istante, quando raggiunse la sua meta, un dolore ancora più grande lo uccise, perché le ossa ripresero la loro posizione iniziale, e il bruciore venne sostituito da un gelo mortale, privandolo della coscienza e del suo sé stesso.

Non c'era più Izuku in quella vasca di vetro, solo un clone di quello che era stato fino a quel momento.

Lo percepiva come l'acqua che sfiorava la sua pelle, il virus che si muoveva placido per prendere pieno controllo del suo corpo, infettando tutto, sangue, carne, organi, perfino la sua anima.

Shinu TokiWhere stories live. Discover now