Una messinscena elaborata per ingannare

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Per un istante sembrò che quel momento, con l'abbraccio al giovane Katsuki che si stava sfogando in pianto disperato fra le braccia della madre, fosse tutto passato, ma quando una sorta di brivido freddo passò per la sua schiena, bloccando immediatamente le lacrime che leste scendevano lungo il suo viso e facendogli voltare il capo verso un punto da cui sentiva giungere quel fastidioso senso di odio che aberrava.

«Dottor Garaki.» chiamò un uomo che sembrò emergere da un'ombra fin troppo tenue per essere in grado di celare qualcuno, «Grazie mille dottore, non so proprio come ringraziarla.»

La voce era melensa e stucchevole da risultare sgradevole, la sua intonazione falsa e odiosa, tanto che il ragazzo si sentì irritato nel percepirla, aggrottando la fronte senza riuscire a mascherare le sue emozioni.

«Ma si figuri signor...Midorya, mi dispiace solo che non siamo riusciti a fare nulla per suo figlio.» anche il tono del medico era lezioso, come se si fosse imparato a memoria il discorsetto da mettere in scena davanti quel pubblico che Katsuki stesso aveva richiamato con la sua sceneggiata.

Si diede dello stupido, lui che si vantava di essere tanto intelligente era caduto in quella specie di teatrino che il medico e chiunque fosse quell'uomo, avevano orchestrato.

«Mi scusi,» chiese sua madre liberandolo dal suo abbraccio e facendosi avanti, intromettendosi nel discorso dei due uomini, «Lei è il padre di Izuku?»

«Sì, signora.» rispose colui che il medico aveva chiamato signor Midorya, in lui il ragazzo non vedeva molto del suo compagno di classe, non aveva quei grandi occhi verdi che era solito odiare, neppure quelle guance rosee e piene di lentiggini, che una volta si gonfiavano per l'indignazione quando aveva cominciato a chiamarlo Deku, neppure la piega della bocca era simile, lui la conosceva bene quella faccia, l'aveva così tanto tempestata di schiaffi, trasformandola in una maschera di orrore mentre quegli occhi erano puntati su di lui.

Quell'uomo non poteva essere il padre di Deku, non secondo lui.

«Salve, noi eravamo conoscenti di sua moglie e mio figlio...» nel dirlo gli afferrò una spalla portandoselo davanti al corpo, come a mostrarlo, una facile preda per una creatura demoniaca, così lo vedeva Katsuki, rabbrividendo quando quegli occhi neri incrociarono i suoi, «...mio figlio era compagno di classe del povero Izuku, sono cresciuti insieme, erano molto amici.»

«Non posso permetterle di andarlo a vedere.» la interruppe l'uomo sollevando una mano per bloccare il flusso di parole di Mitsuki che interdetta sollevò un sopracciglio, «Il mio povero figlio è praticamente irriconoscibile, a stento sono stato in grado io stesso di verificare la sua identità, non vorrei che passaste quello che ho passato io nel vederlo.» continuò profondendosi in un profondo sospiro, come a rimarcare il suo dolore, che però il biondo non riusciva a scorgere in quel volto troppo impassibile.

«Certo, posso capire.» e piegò il capo gesto imitato dal signor Midorya che sparì in un istante ancora prima che la donna potesse risollevare la testa.

«Avete sentito le parole del signor Midorya, senza il suo permesso non vi posso permettere di vedere il corpo del ragazzo.» e con quelle parole Kyudai Garaki lasciò i tre impalati, con gli occhi tristi per la tragedia avvenuta ad un loro conoscente e la sensazione di essere impotenti.

Katsuki però non era soddisfatto, tutto in quella situazione era fin troppo inspiegabile, qualcosa o forse tutto quello che era successo dal momento dello schianto dei due villain contro il treno, fino alla comparsa del padre di Deku, niente sembrava normale, macchinosamente messo in scena per coloro che sarebbero andati a reclamare una visita con Izuku Midorya.

Shinu TokiWhere stories live. Discover now