Capitolo 37

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Jade West pensò immediatamente male.
«Qualcosa che non mi aspetterei mai da te, dici?» sorrise maliziosa accarezzandole i capelli e spostandole dei ciuffi dietro alle orecchie.
«La dolce ed innocente Kat non vorrà mica chiedermi di fare…» si morse la lingua prima di usare parole poco nobili.
«…l'amore?» si corresse sorridendo maliziosa, prendendola per il mento e cercando il suo sguardo. Pensò che le avrebbe fatto piacere farlo lì tra le lenzuola stropicciate, con i raggi del sole a spiarle dalla finestra e a far brillare strisce e angoli della loro pelle. Solo a pensarci sentì la mancanza dell'odore di Katherine, del suo sapore, di quel tipo di intimità, di vicinanza e cura che poteva trasmettere.
La ragazza la incolpò con lo sguardo e scoppiò a ridere. Lo sapeva che quello sarebbe stato il suo primo pensiero, la conosceva fin troppo bene. Scosse la testa.
«Ritenta… è qualcosa di davvero imprevedibile»

Jade si accigliò pensierosa non trovando altro.
«Cosa sarà? Se non è questo… non lo so. Vuoi giocare ai videogiochi? Mah, non saprei… dipingere? Oppure… lo so! Andare a prendere un gelato» tentò di indovinare affossata dai cenni di dissenso della alunna.
«Ti arrendi?» ridacchiò sentendosi la vincitrice di quel gioco infantile.
«Eh va bene. Svelami il mistero» la guardò incantata, contagiata dal suo divertimento.
La rossa avvicinò le labbra al suo orecchio e bisbigliò con fare serio e seducente.
«Voglio fare… i compiti di matematica»

Jade la guardò stupefatta. No, non si aspettava quella richiesta.
«Wow, Kat! Non dirmi mai più una cosa del genere perché potrei eccitarmi seriamente», la prese in giro e si prese in giro facendola ridere.
«Ah sì, la matematica ti eccita?»
«Certo, altrimenti perché dovrei insegnarla? Il modo in cui quelle file infinite di numeri, risolte tornino sempre ad un risultato perfetto e semplice, è orgasmico», scherzò.
«La prossima volta che scopiamo al posto di dire il tuo nome allora urlerò tipo: “X alla seconda, fratto Y per radice quadrata di trecentonovantahhh!”» piegò il tono della voce fingendo un orgasmo che fece scuotere l'insegnante dal divertimento. Un po' le si scaldò il cuore, quella Kat stupida era la Kat che ricordava, e anche Katherine se ne accorse. Sorrise a se stessa, riconoscendosi nel suono della propria idiozia. Desiderandosi, desiderando di potersi sentire sempre così; senza pensieri.

«Che scema che sei… mi mancavi» ammise, poi se ne rese conto e imbarazzata continuò.
«Comunque certo sarò felice di aiutarti con i compiti, ma prima penso dovremmo mangiare dato che è quasi l'una…» cambiò subito argomento per non soffermarsi troppo sulle parole che si era lasciata sfuggire.
«Eh almeno per una volta fai il tuo lavoro e mi insegni davvero qualcosa» le tirò una frecciatina affettuosa, con un fondo di verità. Un fondo in cui Jade sarebbe potuta annegare se ci si fosse soffermata troppo, perché il suo lavoro non l'aveva mai fatto, aveva sempre e solo fatto i propri comodi.
«Sí, effettivamente ho fame. Cosa hai in frigo?» le domandò riportandola aggressivamente alla realtà.

«Ehm, non saprei. Potrei cucinarti…»
Cosa? Cosa poteva cucinare? Provò ad alzarsi e sentiva solo di avere le forze per camminare verso il divano e sedersi di nuovo. Non poteva cucinare.
«Senti lascia stare cosa ho in cucina e  ordiniamo, mh? Cosa hai voglia di mangiare?» le chiese camminando a passi incerti verso la sala, preceduta da Katherine che pimpante di energia si ciondolava di passo in passo nella propria allegria.
«Ma penso che dovresti decidere tu. Sei tu quella che non sta tanto bene. Di cosa ti senti?» si lanciò sul divano accomodandosi. Era più morbido di come lo ricordava, si stiracchiò appoggiando la schiena sul tessuto morbido. Quante cose che aveva vissuto su quel divano, le tornarono in mente facendola incantare con gli occhi sul soffitto.
«Non lo so, per me anche semplicemente la pizza può andare», si sedette lentamente sul bordo del divano vicino a lei.
«Che pizza sia!» Kat alzò il braccio in aria muovendo le dita come se avesse lanciato una magia. West la guardò affettuosamente, averla intorno la rendeva felice, tranquilla.

Dangerous Teacher II OssessioneWhere stories live. Discover now