La Prova

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Capitolo 16

Mi sentii travolgere da una strana sensazione che non riuscii a capire. Avevo paura, una paura tremenda dopo ciò che Newt mi aveva raccontato, ma la folle idea di gettarmi in qualcosa che non conoscevo ancora bene, mi rendeva euforica. Forse ero pazza.
-Scusami Newt, credo in quello che hai detto e mi dispiace. Ma devo farlo, devo diventare una Velocista per tornare alla WICKED.- biascicai un po' a disagio, lo sguardo basso. Sapevo che lui mi stava guardando, lo sentivo, ma non pensai di riuscire a sostenere il suo sguardo, così lo evitai.
-Che caspio!- imprecò, il suo tono risultò particolarmente calmo. Mi sorpresi di vedere la tranquillità nel suo viso quando alzai gli occhi su di lui. -Sei davvero difficile da convincere Fagiolina.- Le sue mani ancora strette nelle mie ciondolarono come fossero state mosse dal vento. Mi parve di veder nascere un sorriso sulle sue labbra che si affrettò subito a sopprimere.
Anche io risi, ma al contrario non lo nascosi, le guance si dipinsero di rosa per la vergogna.
Dopodiché lasciò cadere le mie braccia lungo i fianchi, non nascosi il fatto di sentirmi spaesata da quel gesto. A quel punto lo guardai, vidi le sue labbra schiudersi e nel suo sguardo stranito una luce brillare. Per qualche motivo mi sembrò in difficoltà, sembrava come sul punto di fare qualcosa, ma senza sapere bene come fare. Calò il silenzio e l'atmosfera si caricò di imbarazzo.
Non seppi bene per quale motivo aspettai li senza dire niente, forse mi aspettavo davvero che facesse qualcosa.
-Vorrei baciarti,- ammise alla fine. -Ma non sono sicuro di saperlo fare.- Rimasi spiazzata da quella confessione, ed ero sicura si fosse capito dall'espressione che assunsi. Lo volevo anche io, ma non avevo molta più esperienza di lui, dato che alla WICKED, ragazzi e ragazze venivano rigorosamente divisi in sezioni diverse. Newt squassò la testa allontanandosi un po', notai che era diventato nervoso. -Scusa, mi sento una testa di caspio ad avertelo detto!- si ammonì.
-Newt- lo chiamai afferrandolo per un braccio. Una voce dentro di me mi indusse a fermarlo, ma non sapevo cosa dire, ne sapevo cosa fare. Inghiottii la saliva e sentii pian piano tutto il corpo intirizzirsi.
Quando mi guardò di nuovo negli occhi, il battito del cuore accelerò inspiegabilmente, iniziai a sentire caldo, troppo caldo. Andai in panico, ma avanzai verso di lui e premetti le mie labbra sulle sue, erano morbide. Chiusi gli occhi e lui fece lo stesso. Il cuore, se possibile andò più veloce, saltando un battito. Le mani di Newt si posarono sui miei fianchi facendomi il solletico. Risi sulle sue labbra finché lui non si allontanò per primo.
-Non vuoi proprio cambiare idea?- chiese senza allontanarsi troppo da me.
Ci eravamo appena baciati e non volevo parlarne per evitare imbarazzo, data la nostra inesperienza, ma non volevo neanche tornare sull'argomento Velocista. Speravo davvero che il discorso fosse chiuso.
Sospirai. -No. Ho bisogno di trovare mia sorella.- tagliai corto, ero fermamente decisa sulla scelta che avrei fatto.
-Minho e Tommy faranno bene a tenerti d'occhio.- disse incurvando le sopracciglia.

***

Oggi né Minho né Thomas erano andati nel Labirinto, l'Intendente dei Velocisti sarebbe dovuto essere presente quando avrei fatto quella che loro chiamavano "la prova". La facevano per testare la velocità nella corsa, per vedere se si era abbastanza veloci e attenti, da affrontare il Labirinto. Avevo parlato con Chuck prima di andare al punto di incontro, mi aveva detto che non era affatto facile, ma mi aveva anche assicurato che, secondo lui, ce l'avrei fatta perché ero "una forza" come aveva definito buffamente. Io avevo riso, cercando di nascondere il nervosismo e lo avevo ringraziato.
Ora ero all'inizio del bosco ad aspettare, insieme a tutti gli altri Radurai, che Minho parlasse. Thomas e Newt erano accanto a me. Sorrisi a entrambi per poi estraniarmi dal mondo e concentrarmi sulla corsa. Avevo tirato su un po' la maglietta legandola in un nodo, avevo caldo e ancora non avevo iniziato a correre. Feci una corsetta sul posto e mi arrestai quasi subito quando Minho aprì la bocca.
-Allora Fagiolina, chi fa la prova deve sfidare l'ultimo arrivato tra i Velocisti.- annunciò con tono professionale. Feci un pensiero su quel nomignolo, mi dava ancora un po' fastidio anche se pian piano mi ci stavo abituando. Vidi Thomas muoversi accanto a me, come se lo avessero preso in causa. -Quindi- esitò, il suo sguardo passò in rassegna i volti di alcuni Radurai. -dovrai competere con Thomas. Se riuscirai a batterlo, non sarai più solo la prima Fagiolina della storia, ma anche la prima Velocista.- disse battendo le mani, come per dirci di prepararci alla partenza.
Un'ondata di grida esultanti mi attraversò mandandomi in confusione, alcuni dei Radurai cominciarono a battere le mani e altri a spintonarsi.
In quei pochi istanti riflettei su quante possibilità avevo di uscirne vittoriosa.
Tra le tante cose che Chuck mi aveva detto mentre parlavamo prima, avrebbe potuto accennare al fatto che avrei dovuto correre contro l'ultimo arrivato tra i Velocisti e che quell'ultimo era Thomas. Quando lo trovai tra la folla, era carico e mi stava incoraggiando agitando i pollici cicciottelli delle mani all'insù. Non riuscii a capire dal suo sguardo se lo sapeva oppure no, ma di una cosa ora ero certa, non avrei mai potuto battere Thomas. Lo avevo visto correre quella notte nel Labirinto e io non ero certo al suo livello.
Mi abbattei a quel pensiero, sentii la stima scendermi sotto i piedi. Thomas mi afferrò la mano e la strinse forte.
-Puoi farcela, non sono tanto bravo.- mentì lui arricciando le labbra in una smorfia.
-Chiudi il becco, sappiamo entrambi che non è vero.- dissi fingendomi indispettita. Malvolentieri gli lasciai la mano e mi avvicinai alla linea di partenza.
Lui si lasciò andare a una risata poi si affiancò a me, il mio sguardo dritto verso il bosco. Avevano segnato un percorso tra gli alberi utilizzando ciò che avevano a disposizione, plastica, carta, stoffa, li lasciavano a terra delimitando la strada da percorrere.
-Dovrete arrivare fino in fondo al bosco e afferrare uno dei bastoni con le bandiere. Chi dei due Pive ritorna qui per primo, vince. Pronti?- gridò Minho come per paura che non lo sentissimo.
L'attimo prima del via, fu il più carico di adrenalina e paura, tutto si immobilizzò intorno a me e per un attimo ebbi il terrore di non riuscire a muovere le gambe e correre.
-Via!- gridò di nuovo Minho.
Partii spedita come un fulmine e per i primi due minuti mi sembrò di aver lasciato Thomas indietro. Udii altre grida alle mie spalle, ma cercai di ignorarle e mi concentrai invece sulla respirazione, era la cosa più importante nella corsa, lo sapevo. Chiusi gli occhi un secondo, respirai, e quando li riaprii Thomas mi sorpassò senza alcuno sforzo, io al contrario stavo già ansimando. Mi costrinsi ad andare più veloce e a spingermi oltre le mie possibilità, Thomas era già parecchi metri davanti a me. Sbattei le palpebre più volte, per far asciugare il sudore che prese a colarmi dalla fronte.
Avevamo raggiunto la metà del percorso quando Thomas si voltò indietro, guardò oltre me, poi si fermò di colpo.
-Che fai?- chiesi sorpresa da quell'azione improvvisa e inaspettata.
Non continuai a correre, mi fermai assieme a lui e sentii ciò che aveva da dire.
Iniziò a respirare affannosamente e pensai che stesse male. Si piegò i due posando le mani sulle ginocchia.
-Riley io lo so- affermò alzando lo sguardo verso di me. -so di te.- disse tra una boccata d'aria e l'altra.
Rimasi in silenzio, paralizzata dalle parole di Thomas. Dallo sguardo che trovai nei suoi occhi, mi fu subito chiaro cosa sapesse. La WICKED non mi aveva scelta per andare nel Labirinto, perché l'eruzione, il virus che aveva sterminato l'umanità, albergava dentro di me.
...

*SpazioAutrice*
Lo so, l'ho finito malissimo. Ma vi devo far soffrire un po' ahahah :)
Comunque vi prometto che continuerò presto ❤️
Commentate per favore, vorrei avere un vostro parere!

Vi aspetto al prossimo capitolo Pive...

The Maze Runner - L'IniziazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora